Villa Smeraldi

villa italiana

Villa Smeraldi è una residenza rurale, ora museo, che sorge lungo il canale Navile nella frazione di San Marino del comune di Bentivoglio, nella città metropolitana di Bologna. La villa ospita dal 1973 il Museo della civiltà contadina, che documenta le costruzioni, gli strumenti, la vita quotidiana di chi nei pressi si occupava di agricoltura rurale, dal proprietario terriero al contadino.

Villa Smeraldi
Villa Smeraldi vista dall'altra sponda del lago
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBentivoglio
Indirizzovia Sammarina 35 ‒ Bentivoglio (BO)
Coordinate44°36′12.3″N 11°25′01.81″E / 44.603416°N 11.41717°E44.603416; 11.41717
Informazioni generali
CondizioniIn uso

Storia modifica

Eretto sulle fondazioni di una serie di edifici costruiti nel Settecento e Ottocento, il complesso di Villa Smeraldi è conosciuto con il cognome dei suoi più recenti proprietari. Le varie strutture della proprietà rivelano la dualità delle sue origini.

La villa, un tempo nota come casino o palazzo rurale, risale al 1783, quando apparteneva ai Conti Zambeccari. Nel secolo successivo gli edifici furono ampliati, venne aggiunta una torre in stile neogotico e furono costruiti alcuni giardini all'inglese per circondare la villa.

Il salone delle feste del piano nobile della villa fu affrescato nel XIX secolo.[1]

Alla fine dell'Ottocento il conte Gaetano Zucchini e suo figlio Antonio ampliarono la proprietà. Dal 1922 al 1942 fu di proprietà di Rigoberto Smeraldi, che si dedicò all'agricoltura e allevò cavalli purosangue. La proprietà fu ereditata da Antonio Roversi.

La residenza padronale fu particolarmente coinvolta nella seconda guerra mondiale: alcuni ambienti vennero affittati alla società telefonica TIMO, mentre successivamente vi si insediò un comando tedesco agli ordini del generale Fridolin von Senger und Etterlin che sfruttò la torre per gli avvistamenti e gli innumerevoli luoghi del parco nascosti dal verde per dissimulare alcune postazioni antiaeree.[2]

La provincia di Bologna acquisì il sito nel 1970 per creare il museo della civiltà contadina,[3] aperto nel 1973 e contenente migliaia di testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne bolognesi tra Ottocento e Novecento.

Descrizione modifica

Gli edifici ottocenteschi costruiti nella proprietà sono la residenza padronale, l'abitazione del fattore, la torre del granaio, la stalla, la legnaia, la colombaia, la ghiacciaia, la casa colonica, la porcilaia e la casa dell'ortolano. Tuttavia queste costruzioni sono solo una parte della proprietà, vi è infatti un grande parco all'inglese che comprende un ampio lago, attraversabile tramite un ponte adornato di quattro particolari statue, entrambi costruiti attorno alla seconda metà dell'Ottocento, varie montagnole (alcune presumibilmente erette con il terreno proveniente dallo scavo per il lago) ed altri luoghi completamente immersi nel verde.[4]

Il parco circostante è divenuto pubblico ed è accessibile tutti i giorni; vi hanno sede vari eventi legati al territorio come feste dell'agricoltura, mercati contadini o semplici giornate dedicate al paese.

Note modifica

  1. ^ Villa Smeraldi, su comune.bentivoglio.bo.it. URL consultato il 9 luglio 2019.
  2. ^ Museo della civiltà contadina - S.G.M.
  3. ^ (EN) The Villa and historic park grounds, su museociviltacontadina.bo.it. URL consultato il 9 luglio 2019.
  4. ^ Bentivoglio e dintorni - Villa Smeraldi[collegamento interrotto]

Bibliografia modifica

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