Volo Trans International Airlines 863
Il volo Trans International Airlines 863 era un volo tecnico dall'aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York City all'aeroporto internazionale di Washington-Dulles. L'8 settembre 1970, il Douglas DC-8 designato (numero di registrazione N4863T) si schiantò durante il decollo dalla pista 13R del JFK. Nessuno degli 11 occupanti, tutti membri dell'equipaggio, sopravvisse all'impatto.[1][2][3]
Volo Trans International Airlines 863 | |
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Un DC-8 della Trans International Airlines simile all'aereo coinvolto. | |
Tipo di evento | Incidente |
Data | 8 settembre 1970 |
Ora | 16:05 |
Tipo | Stabilizzatore destro bloccato da un oggetto estraneo, ulteriore aggravamento con l'errore del pilota con conseguente perdita di controllo del beccheggio. |
Luogo | Aeroporto Internazionale John F. Kennedy, New York |
Stato | Stati Uniti |
Coordinate | 40°39′23″N 73°47′44″W |
Tipo di aeromobile | Douglas DC-8-63CF |
Operatore | Trans International Airlines |
Numero di registrazione | N4863T |
Partenza | Aeroporto Internazionale John F. Kennedy, New York, Stati Uniti |
Destinazione | Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles, Washington, Stati Uniti |
Occupanti | 11 |
Equipaggio | 11 |
Vittime | 11 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Aereo ed equipaggio
modificaIl velivolo coinvolto era un Douglas DC-8-63CF di due anni, costruito nel 1968. Era spinto da quattro motori Pratt & Whitney JT3D-7. Aveva volato per 7 878 ore e cinque minuti prima dell'incidente.[4][5]
Il comandante era il 49enne Joseph John May, che aveva accumulato 22 300 ore di volo, comprese 7 100 ore sul DC-8. Gli altri piloti della TIA lo chiamavano "Ron". Il primo ufficiale era il 47enne John Donald Loeffler, con 15 775 ore di volo, di cui 4 750 sul DC-8. L'ingegnere di volo era il 42enne Donald Kenneth Neely, con un'esperienza di 10 000 ore di volo, incluse 3 500 ore sul DC-8. A bordo c'erano anche otto assistenti di volo.[6][7]
L'incidente
modificaAlle 16:04 (EST) l'aereo ricevette l'autorizzazione alla partenza dalla pista 13R dell'aeroporto JFK. La corsa per il decollo iniziò un minuto dopo, alle 16:05. Il decollo risultò insolitamente lento, con una rotazione verificatasi a 1.550 piedi (470 m) lungo la pista. A causa di ciò si verificò un tailstrike e il velivolo slittò sulla pista per 1.250 piedi (380 m). Il cockpit voice recorder (CVR) ne registrò il suono.[2]
Alle 16:05:35 il comandante May disse "facciamolo decollare" al primo ufficiale Loeffler, che rispose "non posso controllare questa cosa, Ron". L'aereo riuscì a decollare dopo aver percorso 2.800 piedi (850 m) di pista. 1-2 secondi dopo si è attivato lo stick-shaker, avvertendo i piloti che l'aereo stava per andare in stallo. L'aereo picchiò 60-90 gradi con il muso in su, sollevandosi di soli 300-500 piedi (90-150 m) dal suolo. A quel punto il DC-8 rollò di 20 gradi a destra, poi bruscamente a sinistra, e stallò con il muso rivolto verso il basso. Si schiantò al suolo alle 16:05:52, esplose e prese fuoco all'impatto, non lasciando scampo a nessuno degli 11 a bordo.[2]
L'indagine
modificaIl National Transportation Safety Board (NTSB) si prese carico dell'indagine. L'incidente è stato etichettato come "non sopravvivibile". Durante l'esame del relitto, gli investigatori scoprirono una pietra incastrata tra il martinetto e lo stabilizzatore orizzontale di destra. L'NTSB stabilì che tale sasso aveva bloccato il martinetto e causato la perdita del controllo del beccheggio, ma non fu in grado di determinare in che modo l'oggetto si era incastrato tra le due superfici, anche se un'ipotesi affermava che l'oggetto poteva esserci finito dentro per colpa della turbolenza di scia dell'aereo decollato prima del volo 863.[2]
L'NTSB ha pubblicato il suo rapporto finale il 18 agosto 1971, con la sezione "probabile causa" che afferma:
«Il Board determina che la probabile causa di questo incidente è stata una perdita di controllo del beccheggio causata dall'intrappolamento di un oggetto ricoperto di asfalto tra il bordo anteriore del martinetto destro e la trave orizzontale destra nella parte poppiera dello stabilizzatore. La limitazione al movimento del martinetto, causata da una condizione molto insolita e sconosciuta, non è stata rilevata dall'equipaggio in tempo per abortire con successo il decollo. Tuttavia, un'apparente mancanza di reattività dell'equipaggio a una situazione di emergenza molto insolita, unita al fallimento del comandante nel monitorare adeguatamente i parametri, ha contribuito al mancato annullamento del decollo del DC-8.»
Conseguenze
modificaDopo l'incidente, la Federal Aviation Administration (FAA) ha istituito nuove distanze minime tra gli aeromobili in linea per il decollo.[2]
Note
modifica- ^ a b (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident McDonnell Douglas DC-8-63CF N4863T New York-John F. Kennedy International Airport, NY (JFK), su aviation-safety.net. URL consultato l'8 luglio 2021.
- ^ a b c d e (EN) NTSB, FInal report Trans International Airlines 863 (PDF), su ntsb.gov.
- ^ (EN) ACCIDENT DETAILS, su planecrashinfo.com. URL consultato l'8 luglio 2021.
- ^ (EN) N4863T TRANS INTERNATIONAL AIRLINES DOUGLAS DC-8-63CF, su planespotters.net. URL consultato l'8 luglio 2021.
- ^ (EN) Crash of a Douglas DC-8-63CF in New York: 11 killed | Bureau of Aircraft Accidents Archives, su baaa-acro.com. URL consultato l'8 luglio 2021.
- ^ (EN) Frank J. Prial, 11 KILLED IN CRASH OFJETATKENNEDY, in The New York Times, 9 settembre 1970. URL consultato l'8 luglio 2021.
- ^ (EN) New York City, NY Airliner Crashes On Takeoff, Sep 1970 | GenDisasters ... Genealogy in Tragedy, Disasters, Fires, Floods, su gendisasters.com. URL consultato l'8 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2021).