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Una nuova wiki tutta da odorare: proposta fattibile?


Facendo seguito ad una discussione sugli odori, riguardante l'apparente impossibilità di descrivere gli odori con parole, e ricordandomi di un piccolo dispositivo per diffondere odori dalle pagine internet, ho pensato: e se chiedessimo a Wikimedia Foundation di valutare una fornitura di fondi per l'utilizzo di iSmell sui progetti wiki?
In realtà, all'inizio ho cercato info in proposito perché pensavo di fare una battuta, ma, riflettendoci bene, penso che nessun sito più dei siti Wikimedia possa essere interessato ad avere un database di odori, come una sorta di "Commons degli odori". Ovviamente in tal caso Wikimedia Foundation e DigiScents Inc. (o chi altri è possessore dei diritti sugli odori raccolti) dovrebbero mettersi d'accordo affinché i file di odori in questione siano rilasciati sotto licenza libera e gratuitamente. In altre parole, Wikimedia Foundation acquisterebbe il database di odori.
In un simile accordo Wikimedia potrebbe inserire altri vincoli contrattuali in modo da rispettare i principi di Wikimedia (ad esempio: non vendere il dispositivo per scopi di lucro, bensì distribuirlo gratuitamente a musei e scuole, a scopo didattico e divulgativo). In fin dei conti, rientrerebbe negli scopi di Wikimedia (diffusione della conoscenza libera), e dal punto di vista di DigiScents Inc. sarebbe un modo per salvarsi dalla bancarotta. Che ne dite? --Daniele Pugliesi (msg) 17:23, 6 ago 2021 (CEST)[rispondi]

immagino la comodità di fare patrolling per verificare che il file con la fraganza di Viola odorata non contenga in realtà l'odore di Rafflesia arnoldii. :D --valepert 19:06, 6 ago 2021 (CEST)[rispondi]
Si potrebbe scrivere un vadevecum per il patrollatori con vari consigli, tra cui fare patrolling con la finestra aperta, soprattutto quando una modifica "puzza di bruciato"... ;)
Io invece già mi immagino i patrollatori più volenterosi che annusano mille odori differenti al giorno, finché l'olfatto non va in tilt... :D --Daniele Pugliesi (msg) 19:36, 6 ago 2021 (CEST)[rispondi]
Ho letto la proposta e ho subito pensato a Wikispore.--Pątąfişiķ 19:53, 6 ago 2021 (CEST)[rispondi]
la classificazione degli odori è faccenda assai complessa, che va ben oltre le performance di aggeggi come iSmell. L'odore è faccenda di percezione, difficilmente classificabile. Le piramidi olfattive, le diverse note olfattive che si riconoscono nel tempo, sono abbastanza ben definite nell'industria degli aromi e dei profumi, che per lo più, si interessa quasi solo dei "buoni" odori. L'industria degli aromi e dei profumi utilizza classificazioni standard abbastanza ben definite, ma non semplici; un odore può essere descritto come la somma di diverse note odorose, ad esempio: erba, cipria, vaniglia, sandalo, finocchio, acre. Nell'industria dei profumi e degli aromi alimentari se non sbaglio si conoscono almeno 100/200 note odorose elementari anche se in genere se ne riconosce solo una decina. Dovendo classificare odori di sostanze e materiali generici, una volta isolate le componenti volatili in funzione della diversa tensione di vapore e della ODT (la minima concentrazione per cui l'odore di una certa sostanza è percepibile ) si potrebbe definire una classificazione chimica dell'odore riconoscendo le principali note aromatiche in funzione dello sniff time. Ma da quel che ricordo alcuni tentativi di classificazione chimica degli odori non hanno prodotto risultati significativi. In una miscela di composti chimici non basta riconoscere le diverse aldeidi o i diversi esteri per definire la risposta dei recettori olfattivi. Se è facile nell'acetone riconoscere la nota della frutta matura per la maggioranza composti chimici semplici non ritengo possibile nessuna classificazione analoga. Insomma: la formaldeide odora di formaldeide e l'acido acetico glaciale odora di acido acetico glaciale. Per questo ritengo non sostituibile la definizione "odore caratteristico" attualmente in uso in ambito chimico. PS: la bibbia a libero accesso per la classificazione degli odori , con piramide, note aromatiche, gascromatografia, ODT di migliaia di sostanze , era il sito goodscentcompany che da da un po' di tempo non è fruibile. Restano i database dell'IFRA che ricordo solo per gli standard ma che riguardano solo sostanze di interesse per l'industria degli "odori". Rodolfo Baraldini (msg) 21:11, 6 ago 2021 (CEST)[rispondi]
Ah ah simpatica proposta ma secondo me ignara della filosofia più spicciola XD Per me possono andare in bancarotta XD A forza di avere tutto a pappa fatta stiamo smarrendo la coscienza di quello che siamo - che siamo in positivo - e precipitando nella distopia huxleyana, per chi se la ricorda, non a caso c'erano i media odorosi anche lì.
Seriamente (cioè come sopra...): la parola e lo scritto con tutti i loro limiti sono l'essenza stessa della cultura umana. Anche gli altri animali si tramandano una cultura attraverso le generazioni, ma nessuno in forma così complessa. La descrizione imperfetta di un odore tramanda l'odore e l'ingegno di descriverlo nonostante l'ineffabilità del medesimo. La percezione di un odore tramanda solo l'odore, e neanche genuino.
Oh, io non sono un conservatore ma c'è un limite a tutto. Gente che non sa più leggere perché riconosce solo le icone/ideogrammi e che non memorizza più una sequenza di cifre perché tanto le salva nella rubrica dello smartphone ce n'è già abbastanza. La maggior parte di essa scrive cacca puzza nelle voci di Wikipedia. Pensa come sarebbe felice se potesse usare l'odore stesso :-P --Actormusicus (msg) 21:37, 6 ago 2021 (CEST)[rispondi]
Integriamolo nel sistema di patrolling così la frase "sento puzza di calzino" non sarà più solo metaforica. --ArtAttack (msg) 17:59, 7 ago 2021 (CEST)[rispondi]