Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls

album dei Coven del 1969

Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls è il primo album del gruppo statunitense Coven, pubblicato nel 1969 dalla Mercury Records.

Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls
album in studio
ArtistaCoven
Pubblicazione1969
Durata45:35
Tracce10
GenereRock psichedelico
Hard rock
Heavy metal
EtichettaMercury Records
ProduttoreBill Traut
FormatiLP, CD
Coven - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1972)

Il disco modifica

Il tema principale del disco è l'occulto con particolare riferimento alla figura di Satana e ad altre entità demoniache[1].

Il poster allegato al disco fece scalpore per il soggetto e la simbologia presente: la foto ritraeva i membri della band vestiti con lunghe tonache intenti a svolgere un rito sacrificale, mentre la cantante Jinx Dawson era ritratta nuda e sdraiata su di un altare nel ruolo della "vittima". L'immagine conteneva teschi e croci rovesciate; inoltre, in questa fotografia apparve per la prima volta nell'iconografia del rock il celebre gesto delle corna[2].

Nel marzo del 1970 la rivista statunitense Esquire pubblicò un'inchiesta intitolata Evil Lurks in California[3], in cui si parlava della diffusione della passione per l'occultismo e delle pratiche ad esso collegate: l'interesse per queste tematiche veniva collegato ad alcuni episodi di cronaca nera, tra cui gli efferati delitti compiuti da Charles Manson e dai suoi seguaci. L'album dei Coven veniva citato nell'articolo e messo in relazione con la diffusione del fenomeno, generando pubblicità negativa per la band. La casa discografica, preoccupata per le ripercussioni a livello di immagine, decise di ritirare il disco dal circuito di vendita[1]. L'album è stato poi ripubblicato in formato CD nel 2003[4].

L'album è stato prodotto da Bill Traut, proprietario dell'etichetta indipendente Dunwich Records, che dopo aver scoperto i Coven nel circuito dei locali di Chicago si occupò della realizzazione del disco e di stabilire i contatti con la Mercury Records[1]. La maggior parte dei testi sono stati composti dal chitarrista James Vincent sotto lo pseudonimo di Jim Donlinger, membro delle band Aorta e Lovecraft entrambe di Chicago[5][6].

Descrizione brani modifica

Black Sabbath modifica

White Witch of Rose Hall modifica

La canzone è ispirata alla leggenda di Annie Palmer, la white witch (strega bianca) del titolo, che fu accusata di praticare le arti voodoo a Montego Bay in Giamaica e venne uccisa durante una rivolta degli schiavi dell'isola negli anni trenta del XIX secolo[7].

Coven in Charing Cross modifica

Il brano è intervallato in due punti da una parte recitata dove i membri della band intonano con voce cantilenante la parole tradotte di un antico testo riguardante i sette demoni della mitologia babilonese. La stessa tematica è al centro dell'opera Semero ikh (in russo Семеро их?) composta nel 1917 da Sergei Prokofiev[8] ispirandosi alla raccolta poetica Zovy drevnosti (in russo Зовы древности?) di Konstantin Balmont[9].

For Unlawful Carnal Knowledge modifica

Pact with Lucifer modifica

Choke, Thirst, Die modifica

Wicked Woman modifica

Dignitaries of Hell modifica

Portrait modifica

Satanic Mass modifica

L'ultima traccia dell'album non è una canzone ma la registrazione di una (presunta) messa nera compiuta dai componenti della band[2].

Tracce modifica

  1. Black Sabbath – 3:32 (testo: Donlinger)
  2. White Witch of Rose Hall – 3:08 (testo: Donlinger)
  3. Coven in Charing Cross – 4:04 (testo: Donlinger)
  4. For Unlawful Carnal Knowledge – 4:41 (testo: Dawson, Ross, Wilkerson, Osborne)
  5. Pact with Lucifer – 3:32 (testo: Donlinger, Wilkerson)
  6. Choke, Thirst, Die – 3:32 (testo: Donlinger)
  7. Wicked Woman – 3:01 (testo: Dawson, Ross, Wilkerson, Osborne)
  8. Dignitaries of Hell – 4:09 (testo: Donlinger)
  9. Portrait – 2:37 (testo: Dawson, Ross, Osborne)
  10. Satanic Mass – 13:19 (testo: Traut)

Durata totale: 45:35

Formazione[6] modifica

Gruppo modifica

Altri musicisti modifica

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Eduardo Rivadavia, Coven, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10-01-2013.
  2. ^ a b (EN) James Sullivan, Twisted Tales: Coven Take Witchcraft and Devil Horn Hand Salute to the Top 40, su spinner.com, 30-10-2009. URL consultato il 10-01-2013 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
  3. ^ March 1970 Esquire magazine article: Princess Leda's Castle in the Air, su thejeffreymacdonaldcase.com. URL consultato il 10-01-2013.
  4. ^ Coven - Witchcraft Destroys Minds and Reaps Souls, su rockline.it. URL consultato il 10-01-2013 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
  5. ^ (EN) James Vincent, Robert J. Macoy, Space Traveler: A Musician's Odyssey, iUniverse, 2003, pag. 43, ISBN 0595282954.
  6. ^ a b (EN) Joe Viglione, Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10-01-2013.
  7. ^ (EN) The legend of the White Witch of Rose Hall, su jamaicatravelandculture.com. URL consultato il 10-01-2013.
  8. ^ (EN) LSO/Gergiev – The Rite of Spring, su classicalsource.com. URL consultato il 10-01-2013 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  9. ^ (EN) Francis Maes, A History of Russian Music: From Kamarinskaya to Babi Yar, University of California Press, 2002, pag. 231, ISBN 0520218159.

Collegamenti esterni modifica

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