Xenomys nelsoni

specie di mammifero
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Xenomys nelsoni (Merriam, 1892) è un roditore della famiglia dei Cricetidi, unica specie del genere Xenomys (Merriam, 1892), endemico del Messico.[1][2]

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Xenomys nelsoni
Immagine di Xenomys nelsoni mancante
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Sottordine Myomorpha
Superfamiglia Muroidea
Famiglia Cricetidae
Sottofamiglia Neotominae
Genere Xenomys
Specie X.nelsoni
Nomenclatura binomiale
Xenomys nelsoni
Merriam, 1892

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 157 e 165 mm, la lunghezza della coda tra 143 e 170 mm, la lunghezza del piede tra 27 e 32 mm, la lunghezza delle orecchie tra 21 e 23 mm e un peso fino a 160 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie modifica

Il cranio è corto e presenta una regione inter-orbitale stretta, le creste sopra-orbitali sono ben sviluppate e una bolla timpanica ingrandita. I molari sono grandi e robusti, quelli superiori hanno tre radici ciascuno, quelli inferiori due. Hanno una forma prismatica, la corona è elevata ed appiattita, la superficie occlusiva del terzo molare assume una forma ad S.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto modifica

L'aspetto è quello di un grosso ratto robusto ricoperto da una pelliccia vellutata. Le parti dorsali variano dal bruno-rossastro al bruno-giallastro chiaro con la base dei peli grigia, più chiaro sulla testa, più brillante sulla groppa e i fianchi, mentre le parti ventrali sono bianco crema. Il muso è appuntito, il labbro superiore e le guance sono bianche. le vibrisse sono nerastre. È presente una macchia biancastra sopra ogni occhio ed una alla base di ogni orecchio. Le orecchie sono relativamente grandi e prive di peli. Il dorso dei piedi è bianco. Le piante hanno dei cuscinetti carnosi ben sviluppati. La coda è più corta della testa e del corpo, è uniformemente bruno-grigiastra scura, rivestita di scaglie e cosparsa di corti peli. Il cariotipo è 2n=24.

Biologia modifica

Comportamento modifica

È una specie arboricola e notturna, si rifugia nelle cavità degli alberi ed è attiva da un'ora a un'ora e mezza dopo il tramonto fino alla mezzanotte. Costruisce nidi sferici con fibre vegetali e steli d'erba. Solitamente utilizza latrine situate alle biforcazioni di grossi rami o nelle cavità degli alberi.

Alimentazione modifica

Si nutre di materiale vegetale come foglie, frutta, noci e semi.

Riproduzione modifica

Si riproduce alla fine della stagione secca e durante quella delle piogge tra maggio e novembre. Femmine gravide sono state catturate ad agosto e settembre, mentre altre con i loro piccoli sono state osservate a maggio ed agosto. Danno alla luce 1-2 piccoli alla volta. Alla nascita sono ciechi, privi di peluria, rosati e pesano non più di 5 g.

Distribuzione e habitat modifica

Questa specie è endemica delle coste occidentali del Messico, in tre località degli stati di Colima e Jalisco.

Vive nelle foreste tropicali decidue e parzialmente decidue fino a 600 metri di altitudine, dove la volta forestale è ben sviluppata e sono presenti grosse quantità di piante rampicanti, utilizzate per muoversi.

Conservazione modifica

La IUCN Red List, considerata l'estensione del proprio areale inferiore a 5.000 km, la sua distribuzione seriamente frammentata e il continuo declino nell'estensione e nella qualità del proprio habitat, classifica X.nelsoni come specie in pericolo (EN).[1]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Álvarez-Castañeda, S.T., Castro-Arellano, I., Lacher, T., Vázquez, E. & Arroyo-Cabrales, J. 2008., Xenomys nelsoni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Xenomys nelsoni, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Ceballos, 2014.

Bibliografia modifica

  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
  • Ceballos G, Mammals of Mexico, The johns hopkins University Press, 2014. ISBN 978-1-4214-0843-9.

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