Zamia pumila

specie di pianta della famiglia Zamiaceae

Zamia pumila L. è una cicade della famiglia delle Zamiaceae, diffusa negli Stati Uniti sud-orientali e nei Caraibi.[2]

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Zamia pumila
Zamia pumila
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneCycadophyta
ClasseCycadopsida
OrdineCycadales
FamigliaZamiaceae
GenereZamia
SpecieZ. pumila
Nomenclatura binomiale
Zamia pumila
L.
Sinonimi

Zamia integrifolia
Aiton

Descrizione

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Coni di Z. pumila

Il fusto non supera i 25 cm di altezza ed è in larga parte sotterraneo. Possiede un sistema radicale tuberoso multi-ramificato.

Le foglie, pennate, sono lunghe da 20 a 100 cm, e sono composte da 5 a 30 paia di foglioline. Le foglioline sono oblungo-lanceolate, lunghe 8–25 cm e larghe 0.5–2 cm. Sono spesso revolute, con picciolo spinoso.

Come tutte le cicadi è una specie dioica, con strutture riproduttive maschili e femminili disposte su individui differenti. I coni maschili sono lunghi 5–15 cm, cilindrico-fusiformi, spesso a grappoli. I coni femminili, di colore rossastro, sono ovoidali lunghi 5–20 cm e 4–6 cm di diametro.

I semi sono ovoidali, rosso-arancio, lunchi circa 1 cm.

Biologia

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Si riproduce per impollinazione entomofila ad opera di due specie di insetti pronubi: Rhopalotria slossoni (Coleoptera, Belidae) e Pharaxonotha floridana (Coleoptera, Erotylidae).[3]

Distribuzione e habitat

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L'areale della specie si considerava in passato limitato alla parte centrale di Cuba e alla Repubblica Dominicana;[1] la specie è in realtà presente anche negli Stati Uniti sud-orientali (Florida, Georgia), nelle isole Bahamas e nelle isole Cayman, ove era nota come Z. integrifolia[4]; storicamente si trovava anche a Porto Rico e Haiti, ma in atto sembra essersi estinta in quelle aree.

Predilige i terreni sabbiosi o limosi, ben drenati, con luce solare filtrata o esposizione parzialmente ombreggiata.

  • Le popolazioni Seminole della Florida, presso cui è nota col nome comune di Koonti, utilizzavano l'amido della Z. pumila come alimento. Tale uso era diffuso anche presso altre popolazioni di Nativi americani (in particolare i Tequesta e i Maroons).
    La pianta è in realtà tossica, in quanto produce una tossina che colpisce l'apparato digerente e il sistema nervoso. La tossina può comunque essere eliminata con accurati risciacqui.
    L'amido, simile al sago, si estrae dalle radici e dal tronco. Tipicamente le radici venivano frantumate in un mortaio di legno e la polpa così ottenuta veniva fatta essiccare, ottenendo una farina giallastra, utilizzata per la preparazione di vari cibi.
  • Nell'Ottocento l'amido era estratto a livello industriale per essere utilizzato come appretto da bucato.
    Nella preparazione industriale per ottenere un colore più bianco si utilizzavano multiple fasi di macerazione.
  1. ^ a b (EN) Stevenson, D.W. 2010, Zamia pumila, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Zamia pumila, in The Plant List. URL consultato il 9 dicembre 2016.
  3. ^ (EN) Tang W, Insect pollination in the cycad Zamia pumila, in American Journal of Botany 1987; 74: 90–99.
  4. ^ (EN) Donaldson, J.S. 2003, Zamia integrifolia, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

Bibliografia

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  • Whitelock, Loran M. The Cycads. Timber press (2002) ISBN 0-88192-522-5
  • Stevenson D.W.M., Norstog K.J. and Fawcett P.K.S. Pollination biology of Cycads Virtual Cycad Encyclopedia, Palm & Cycad Societies of Florida
  • Ward, D.B. (1978). Rare and Enangered Biota of Florida 5: 122-124.

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Collegamenti esterni

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