Aci e Galatea (coppia mitologica)

La leggendaria coppia dal destino tragico di Aci e Galatea, è presente nei racconti della mitologia greca ambientati in Sicilia, mito che fu elaborato anche da Ovidio nelle sue Metamorfosi, e rappresentato innumerevoli volte nel corso della storia.[1]

Aci e Galatea
Galatea ed Aci, dettaglio della fontana de' Medici, situata a Parigi.
Polifemo soprastante ad Aci e Galatea, complesso scultoreo della fontana Medici dentro i Giardini del Lussemburgo, nella capitale francese.

Nella mitologia classica modifica

 
Aci e Galatea, quadro dipinto da Luca Giordano (1685 circa; Tolosa, Fondazione Bemberg).

Galatea (in greco antico: Γαλάτεια, che significa "colei che è bianca come il latte"),[2][3] figlia del "vecchio del mare" Nereo e dell'oceanina Doride, era una ninfa marina attestata nelle più antiche opere (perché le prime trascrizioni dei miti greci) di Omero ed Esiodo, dov'è descritta come la più bella e amata delle cinquanta Nereidi.[4] Visse nel mare e suscitò l'interesse del ciclope Polifemo, che la corteggiò a lungo senza esserne ricambiato.

Nelle Metamorfosi di Ovidio, Galatea appare come l'amata di Aci, figlio di Fauno e della naiade Simetide, figlia del fiume Simeto. Un giorno, mentre Galatea giaceva abbracciata col suo amante in riva al mare, Polifemo li vide. Quest'ultimo, a causa della gelosia, raccolse un enorme pietrone dal fianco dell'Etna e lo scagliò contro il giovane. Sebbene Aci abbia cercato di fuggire, l'enorme roccia lo schiacciò uccidendolo sul colpo. Galatea trasformò poi il suo sangue mentre sgorgava da sotto la roccia in acque scintillanti, creando così il torrente dell'Etna che portava il suo nome, l'Aci appunto, così da renderlo una divinità-ruscello. Mantenne le sue caratteristiche originali tranne l'altezza, dato che divenne più grande, e l'aspetto del viso, che si colorò di un blu intenso.[5][6][7]

Questa versione del racconto è ricordata solo dall'opera di Ovidio, e potrebbe forse esser inventata dal poeta, perché «suggerita dal modo in cui il piccolo fiume sgorga da sotto una roccia».[8] Ma secondo lo studioso Ateneo di Naucrati, la storia fu inventata per la prima volta da Filosseno di Citera come satira politica contro il tiranno Dionisio I di Siracusa, la cui concubina preferita, Galatea, condivideva lo stesso nome della celebre ninfa siciliana.[9] Altri sostengono che la storia fu inventata per spiegare la presenza di un santuario dedicato a Galatea sull'Etna.[10]

Secondo una tradizione successiva Galatea si appassionò in seguito a Polifemo. Il loro figlio, Galas (o Galates), divenne l'antenato dei Galli.[11] Lo storico ellenistico Timeo, che nacque in Sicilia, descrisse Galate come figlio di Polifemo e Galateia.[12]

Galatea, insieme a Doto e Panopea, accompagnò sua sorella Teti al matrimonio con Peleo.[13] Nell'Iliade di Omero, Galatea e le altre sorelle appaiono a Teti quando si dispera a compassione per il dolore che provò Achille quando ucciserò il suo amico Patroclo.[14]

Nella cultura postclassica modifica

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Note modifica

  1. ^ (EN) Acis and Galatea, su iconographic.warburg.sas.ac.uk, The Warburg Institute Iconographic Database. URL consultato il 1º agosto 2023.
  2. ^ (EN) Hyginus (Igino), Preface of “Fabulae”, su theoi.com, (latino ed. Micyllus; Scheffero; Schimdt) (archiviato il 29 novembre 2022).
  3. ^ Carl Kerenyi, Gli dei dei greci, Londra, Thames & Hudson, 1974 [1951], pp. 64–65, OL 24208348M.
  4. ^ Esiodo, Teogonia, 250; Omero, Iliade, 18,45; Apollodoro, Biblioteca, 1.2.7.
  5. ^ (LA) Ovidius (Ovidio), Metamorphoses, su poetryintranslation.com, vol. 13.750-68. URL consultato il 1º agosto 2023.
  6. ^ Pierre Grimal, Dizionario della mitologia classica (PDF), Blackwell, 1996, p. 158, ISBN 978-0-631-20102-1 (archiviato il 24 marzo 2022).
  7. ^ Robin Hard, The Routledge Handbook of Greek Mythology, New York, Taylor & Francis Group, 2004, pp. 55–56, DOI:10.4324/9781315624136, ISBN 0-203-44633-X (archiviato il 10 febbraio 2023).
  8. ^ Leonhard Schmitz, Aci, in William Smith (a cura di), Dizionario di biografia e mitologia greco-romana, vol. 1, Boston (Massachusetts), 1867, p. 13.
  9. ^ Athenaeus (Ateneo), Deipnosofisti, su attalus.org, 1.6e. URL consultato il 1º agosto 2023.
  10. ^ Nota a Teocrito, sull'Idillio VI, citando lo storico Duride e il già riportato Filosseno.
  11. ^ (EN) Herbert J. Rose, A Handbook of Greek Mythology, Routledge, 1990, p. 20.
  12. ^ Robin Hard, The Routledge Handbook of Greek Mythology, New York, Taylor & Francis Group, 2004, p. 56, ISBN 0-203-44633-X.
  13. ^ Valerio Flacco, Argonautica, 1.130 e ss.
  14. ^ (EN) Homer (Omero), Iliad, su perseus.tufts.edu, vol. 18.39-51, Perseus Project, Tufts University. URL consultato il 1º agosto 2023.

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