Allactaga euphratica

specie di mammifero

Il gerboa dell'Eufrate (Allactaga euphratica Thomas, 1881) è un roditore della famiglia dei Dipodidi originario del Medio Oriente.

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Gerboa dell'Eufrate
Immagine di Allactaga euphratica mancante
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Rodentia
Sottordine Myomorpha
Superfamiglia Dipodoidea
Famiglia Dipodidae
Sottofamiglia Allactaginae
Genere Allactaga
Specie A. euphratica
Nomenclatura binomiale
Allactaga euphratica
Thomas, 1881

Descrizione modifica

Come altri dipodidi, il gerboa dell'Eufrate ha zampe posteriori molto grandi e arti anteriori piccoli. La lunghezza del piede si aggira di solito sui 50-61 mm, quella totale sui 230-310 mm e quella della coda sui 144-195 mm. Utilizza la lunga coda per tenersi in equilibrio mentre procede saltellando. Possiede inoltre orecchie piuttosto alte e sottili, che misurano 27-42 mm. Attorno all'apertura delle orecchie vi sono dei ciuffi di peli che impediscono alla sabbia di penetrarvi. Una caratteristica distintiva di tutti i membri del genere Allactaga, pur essendo dotati di cinque dita, è quella di avere due dita dei piedi vestigiali e situate in posizione molto arretrata rispetto alle altre. Sulla pianta dei piedi posteriori vi sono anche dei ciuffi di peli che consentono di fare attrito sulla sabbia mentre questi animali camminano e saltano. Il gerboa dell'Eufrate è ricoperto da una pelliccia piuttosto folta, che può essere rossa e nera sulle parti superiori e bianca su quelle inferiori oppure color sabbia su quelle superiori e bianca su quelle inferiori a seconda del colore del suolo sul quale si trova. Tutti gli esemplari di questa specie possiedono una striscia bianca sui fianchi. Sono presenti inoltre ciuffi di peli bianchi e neri all'estremità della coda. Questi ciuffi vengono spesso usati mentre saltano per segnalare la loro presenza ad altri gerboa. I gerboa dell'Eufrate che vivono a quote maggiori tendono ad avere una colorazione più scura di quelli presenti a quote inferiori. Tutti gli esemplari hanno vibrisse ben sviluppate[2][3].

Biologia modifica

Comportamento modifica

I gerboa dell'Eufrate sono creature solitarie che vanno in cerca di cibo durante la notte. Sono dotati di grande agilità e velocità, che utilizzano per fuggire dai predatori. Un'altra tattica difensiva che mettono in atto è quella di saltare in aria all'improvviso dando un'energica spinta con le zampe posteriori. Tuttavia, fanno questo solamente quando sono nervosi. Quando sono più rilassati, camminano spostandosi lentamente. Utilizzano i più piccoli arti anteriori per spostare la terra quando scavano con i denti le proprie gallerie[2][4][3]. Molti membri del genere Allactaga costruiscono sia una galleria permanente che una temporanea. Le gallerie temporanee sono più brevi e spesso più semplici di quelle permanenti. Scavano inoltre gallerie separate per allevare i piccoli[4]. I gerboa dell'Eufrate che vivono nelle vallate di solito entrano in ibernazione durante l'inverno, dalla fine di ottobre a quella di febbraio. Tuttavia, se gli inverni sono miti, molte popolazioni non vanno in letargo[4]. In un'altra specie, il gerboa minore (Allactaga elater), sono i maschi adulti ad entrare prima in letargo. Essi possiedono uno strato di grasso maggiore delle femmine. Le ultime ad andare in ibernazione sono le giovani femmine. Durante il letargo, la temperatura ambientale può essere di 2-3 °C o addirittura inferiore. Quando le nevi si sciolgono, i gerboa minori si svegliano dal letargo[4].

Piccoli gruppi di gerboa dell'Eufrate vivono su appezzamenti di terreno di 10-20 ettari. La densità media in questa specie è di un esemplare per ettaro[4].

I gerboa dell'Eufrate utilizzano i ciuffi di peli bianchi e neri della coda per inviare segnali ai conspecifici, probabilmente segnali di allarme in caso di pericolo. Hanno udito, olfatto e visione in condizioni di luce soffusa ben sviluppati. Come altri roditori, probabilmente comunicano tra loro usando soprattutto segnali olfattivi[2].

Alimentazione modifica

I gerboa dell'Eufrate si nutrono per lo più di semi e di parti sotterranee delle piante. Di solito si spingono in cerca di cibo ad almeno 250 m di distanza dalla tana. Un'altra specie, il gerboa siberiano (Allactaga sibirica), spesso si avventura nelle tane del grande gerbillo (Rhombomys opimus) per rubare il cibo ivi immagazzinato. In natura, il gerboa dell'Eufrate non ha bisogno di bere acqua, poiché ricava i liquidi necessari dalle piante di cui si nutre. Tuttavia, in cattività, beve acqua all'occorrenza. Anche in cattività, sceglie sempre i semi delle piante più succose e scava cavità all'interno dei meloni per raggiungere i semi al centro[2][4][3].

Riproduzione modifica

Non sappiamo se il gerboa dell'Eufrate sia monogamo o poligamo. Anche riguardo al sistema riproduttivo di altre specie di gerboa sappiamo ben poco. Ben pochi sono anche i dati che abbiamo sulle abitudini riproduttive del gerboa dell'Eufrate. Quelle poche ricerche che sono state fatte si basavano sui dati ricavati dalla cattura di femmine gravide in differenti periodi dell'anno. Da quanto si evince da questa ricerca, sembra che questa specie abbia una stagione riproduttiva molto lunga, che dura da maggio ad ottobre. Si ritiene che una stagione riproduttiva così lunga sia un adattamento al clima rigido delle montagne su cui vive. Le femmine inoltre partoriscono da due ad otto piccoli per volta e possono dare alla luce due o tre nidiate all'anno. I piccoli aprono gli occhi all'età di due settimane. I dettagli sullo sviluppo dei giovani di questa specie non sono conosciuti, ma i piccoli di gerboa minore (Allactaga elater) trascorrono 30-35 giorni con la madre e raggiungono la maturità sessuale a partire dai tre mesi e mezzo e quelli di gerboa maggiore (A. major) trascorrono un mese e mezzo con la madre e non si riproducono fino al secondo anno di vita. È noto che le femmine di gerboa si prendono cura anche dei piccoli di altre femmine[4][3]. I piccoli gerboa dell'Eufrate vengono nutriti e accuditi dalla madre all'interno della tana fino a quando non raggiungono l'indipendenza. In altre specie di gerboa questo avviene tra i 30 e i 45 giorni di età (tra i 30 e i 35 giorni nel gerboa minore, a 45 giorni in quello maggiore)[3].

L'esemplare più longevo di gerboa dell'Eufrate vissuto in cattività ha raggiunto un'età di 4 anni e 2 mesi. La speranza di vita in natura non è nota, ma è molto probabile che la maggiore mortalità si registri durante il primo anno di vita[3].

Distribuzione e habitat modifica

Il gerboa dell'Eufrate vive sulle montagne, nei semideserti e nelle steppe desertiche dell'Asia Minore, dalla Turchia e dall'Iran nord-occidentale fino all'Afghanistan orientale ad est, alle regioni settentrionali di Arabia Saudita e Kuwait a sud, e a Giordania e Siria ad ovest. Dove l'areale del gerboa dell'Eufrate si sovrappone a quello del gerboa a coda adiposa (Pygeretmus pumilio), il primo è meno comune[2][4].

Il gerboa dell'Eufrate vive in gallerie scavate nelle aree rocciose dei contrafforti montuosi o nelle vallate in prossimità di abbondante vegetazione. È presente anche nei pressi dei terreni agricoli, dove vi sono abbondanti riserve di cibo disponibili sotto forma di semi. Le sue gallerie sono diritte, misurano 120-170 cm di lunghezza e si trovano a 45-70 cm di profondità. L'ingresso della tana ha un diametro di 9-12 cm e durante la tarda primavera e l'estate viene chiuso con un tappo di terra dal gerboa che vi abita per tenere l'interno più fresco e umido. Ogni galleria è abitata sempre da un unico esemplare, fatta eccezione per quelle abitate dalle madri con i piccoli, ed ogni tana viene costruita sempre lontana da quelle dei conspecifici. Alcuni esemplari utilizzano le tane scavate da altre specie invece di costruirsene una. I gerboa dell'Eufrate che vivono nella regione dell'Ararat e della depressione di Diabarskaja utilizzano quelle del merione di Tristram (Meriones tristrami), mentre quelli delle alture di Gyumri sfruttano le tane del citello comune (Spermophilus citellus). Nonostante il gerboa dell'Eufrate viva generalmente intorno ai 1000 m o a quote inferiori, sull'Ararat si spinge fino a 2500 m[4][3].

Ecologia modifica

Questi gerboa fuggono dai predatori soprattutto grazie alla loro agilità e velocità. Sono in grado di effettuare grandi salti, che gli consentono di fuggire velocemente da una possibile minaccia. Le loro abitudini notturne, inoltre, li rendono al sicuro da alcuni predatori che cacciano servendosi della vista. Tuttavia, anche di giorno, la loro colorazione e il loro aspetto li rendono difficili da individuare negli habitat desertici in cui vivono. Non sappiamo nello specifico quali siano i predatori del gerboa dell'Eufrate, ma probabilmente tra questi figurano serpenti notturni, strigiformi e mammiferi carnivori di piccole e medie dimensioni, quali le volpi.

Il gerboa dell'Eufrate costituisce un'importante preda base per alcuni predatori di piccole e medie dimensioni, ed inoltre contribuisce alla dispersione dei semi in tutte le zone del suo areale. Su questo animale è stata rinvenuta una particolare specie di pulce, Mesopsylla apscheronica[4].

Conservazione modifica

Il gerboa dell'Eufrate è un buon indicatore della salute di un ecosistema deserticolo. Tuttavia, la sua predilezione per i semi all'interno dei meloni lo spinge a scavare al loro interno per raggiungerli, distruggendo così il frutto nel processo. Anche se non siamo a conoscenza di incidenti specifici che hanno coinvolto questa specie, è stato documentato che una specie dalle abitudini alimentari simili, il gerboa siberiano (Allactaga sibirica), abbia distrutto completamente una piantagione di cetrioli nell'arco di una sola notte. È risaputo anche che quest'ultimo danneggi giardini privati e campi di meloni[4].

Il gerboa dell'Eufrate viene classificato come «specie prossima alla minaccia» (Near Threatened). Anche se le cause che stanno portando alla diminuzione il numero degli individui di questa specie non sono note, è probabile che siano le stesse che stanno minacciando altri gerboa, vale a dire la perdita di habitat e i progetti di bonifica del deserto[1][3].

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Kryštufek, B., Allactaga euphratica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e Harrison, D. 1981. Mammals of the Arabian Gulf. London: George Allen and Unwin Ltd..
  3. ^ a b c d e f g h Ronald M. Novak, Dipodidae, pp. 1327-1329, 1341-1342 in Walker's Mammals of the World, Vol. II, 6th Edition. Baltimore and London: The Johns Hopkins University Press. ISBN 9780801857898
  4. ^ a b c d e f g h i j k Naumov, N., V. Lobachev. 1975. Ecology of Desert Rodents of the U.S.S.R. (Jerboas and Gerbils). Pp. 465, 471-473 in I Prakash, P Ghosh, eds. Rodents in Desert Environments. The Netherlands: Dr. W. Junk b.v. Publishers The Hague.

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