Anna Laetitia Pecci
Contessa Anna Laetitia Pecci, meglio nota come Mimì Pecci-Blunt (Roma, 1885 – Marlia, 1971), è stata una nobildonna, mecenate e collezionista italiana, nipote di papa Leone XIII.
Anna Laetitia Pecci | |
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La contessa Anna Laetitia Pecci nel 1952 | |
Contessa Pecci | |
Nascita | Roma, 1885 |
Morte | Marlia, 1971 |
Dinastia | Pecci per nascita Blunt per matrimonio |
Padre | Camillo Pecci |
Madre | Sylvia Bueno y Garzón |
Consorte | Cecil Blunt |
Figli | Ferdinando Viviana Camilla Laetizia Graziella |
Religione | Cattolicesimo |
Fu molto attiva in ambito culturale, aprendo numerosi salotti, gallerie e teatri a Roma, Parigi e New York.
Biografia
modificaGiovinezza
modificaNacque nel 1885 a Roma da Camillo Pecci, capo della Guardia Palatina Pontificia e nipote di papa Leone XIII, e da Sylvia Bueno y Garzón, una nobildonna spagnola.
Nel primo dopoguerra, Anna Laetitia frequentò a Parigi gli ambienti intellettuali, diventando amica di Georges Braque e Jean Cocteau.
Matrimonio
modificaSposò nel 1919 Cecil Blumenthal, successivamente cambiato in Blunt, un ricco banchiere ebreo di New York, erede di un'importante collezione di pittura francese dell'Ottocento.
Il suo salotto parigino venne frequentato da artisti e intellettuali del calibro di Salvador Dalí, Paul Valéry, Francis Poulenc, Paul Claudel.
A Roma
modificaNel 1929 i coniugi comprarono in Piazza d'Aracoeli Palazzo Fani, ridenominato in Palazzo Pecci Blunt, che divenne dai primi anni '30 la sede di importanti eventi. Nel 1930 organizza insieme all'artista americano Man Ray il "Bal Blanc": una serata mondana dove gli invitati, a cui fu richiesto di vestirsi di bianco, diventarono, insieme alla pedana bianca su cui ballavano, uno schermo cinematografico sul quale veniva proiettato un film a colori di Georges Méliès. La serata può considerarsi una vera e propria opera d'arte che richiama le danze serpentine di Loie Fuller e anticipa quello che negli anni '70 sarà il concetto di Expanded Cinema di Gene Youngblood.
Nel 1933 Mimì istituì, con i suoi amici musicisti Goffredo Petrassi, Vittorio Rieti e Mario Labroca, i "Concerti di primavera", con programmi di musica classica e moderna; ospitò, tra gli altri, il già citato Francis Poulenc, Igor Stravinskij, Henri Sauguet, Darius Milhaud, Arthur Honegger.
Dal 1936 ai concerti si alternarono conferenze di poeti, scrittori e saggisti celebri, che lei chiamava i "parenti illustri".
Mecenate
modificaNella sua casa s'incontrano poi Giuseppe Ungaretti, Leonetta ed Emilio Cecchi, Alberto Moravia, Trilussa, Bruno Barilli, Corrado Alvaro, Giorgio Vigolo, Adriana Pincherle, Massimo Bontempelli, Alberto Savinio, Leonardo Sinisgalli, Margherita Sarfatti, Sibilla Aleramo, Alfredo Casella, Renato Guttuso, Corrado Cagli, Mirko Basaldella.
La sua collezione, oltre a dipinti importanti di artisti già celebri, come Severini, Martini, De Chirico, Tozzi, si estese ad opere della "Scuola romana", comprendendo Corrado Cagli, Mario Mafai, Roberto Melli, Guglielmo Janni, Renato Guttuso, Mirko Basaldella e altri.
Il ruolo che Anna Laetitia svolge nell'evoluzione delle vicende artistiche italiane, non è limitato solo al collezionismo o all'organizzazione di gallerie, ma anche alla promozione dell'arte italiana a New York e a Parigi, in accordo con il Ministero della cultura popolare.
Galleria della Cometa
modificaNell'aprile 1935, aprì la Galleria della Cometa, il cui nome è legato allo stemma della famiglia Pecci, che sarà attiva fino all'agosto 1938.
Intorno a questa data l'attività della Galleria verrà fatta oggetto di una dura campagna giornalistica, condotta da Telesio Interlandi, direttore de "Il Tevere", a causa delle leggi razziali.
La Contessa, che già alla fine del 1937 aveva aperto una succursale della "Cometa" a New York, si trasferirà, quindi, nella metropoli americana, rimanendovi fino al 1947.
Ultimi anni e morte
modificaL'attività culturale di Mimì proseguì con la fondazione del Teatro della Cometa nel 1958.
Nel 1960 ricevette dallo Stato italiano la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell'arte nel 1964 la Francia le conferì la Legion d'Onore.
Maria Laetitia morì a Marlia, in provincia di Lucca, nella Reggia che aveva acquistato nel 1923 e aveva fatto restaurare, nel 1971.
Discendenza
modificaMimì e Cecil Blunt ebbero una figlia:
- Graziella Pecci Blunt, sposò Henri Bonnin de La Bonnibière de Beaumont. Fu la madre della celebre poetessa di Gaia de Beaumont;
- Viviana Pecci Blunt (m. 2016);
- Ferdinando Pecci Blunt;
- Camilla Pecci Blunt;
- Laetizia Pecci Blunt.
Onorificenze
modificaOnorificenze straniere
modificaVoci correlate
modificaAltri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anna Laetitia Pecci Blunt
Controllo di autorità | VIAF (EN) 59349214 · ISNI (EN) 0000 0004 3983 0079 · SBN CFIV123729 · ULAN (EN) 500450240 · LCCN (EN) nr93029414 · GND (DE) 119148714 · BNF (FR) cb14803789b (data) |
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