Bevera (Ventimiglia)
Bevera frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°49′30″N 7°34′41″E / 43.825°N 7.578056°E |
Altitudine | 34[1] m s.l.m. |
Abitanti | 169[2] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 18039 |
Prefisso | 0184 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | beveraschi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
Bevera (Beura in ligure) è una frazione di Ventimiglia, che per breve tempo fu un comune autonomo.
Geografia fisicaModifica
Il paese è situato alle pendici sud-est del Monte Pozzo, verso la confluenza dell'omonimo torrente con le acque del fiume Roia, a quattro chilometri dal capoluogo.
StoriaModifica
Villaggio assai antico, la prima citazione scritta è del 1096 (ma probabilmente da correggere in 1090): in valle Bevera et in loco ubi dicitur Bevera (CAIS, Cont. Vent., 115)[3][4]. Nel Medioevo i suoi abitanti erano frequentemente colpiti da febbri intermittenti, a causa della impropria gestione delle acque. Molto probabilmente, il nome Bèvera aveva in origine il significato di corso d'acqua dove si abbeverano le greggi.
La notte del 25 agosto 1563 le navi del corsaro Ulug-Alì si ancorarono nella baia di Latte; i pirati salirono a Sant'Antonio e, scesi a Bevera, razziarono cose e persone, tra le quali Benedetto Martino che venne condotto schiavo in Algeri. Il 1º marzo 1571, presso Corfù, Benedetto fuggiva verso un presidio cristiano, dove venne catturato e venduto alla Galea Capitana genovese di Nicolò Doria, Da quella nave Benedetto assistette dal largo alla battaglia di Lepanto, del 7 ottobre 1571. Tornato a Genova, Benedetto riusciva a riscattarsi e tornare a Bevera. Bevera fu eretta in parrocchia indipendente il 13 dicembre del 1619 dal vescovo Nicolò Spinola.
Nel 1797 a seguito della dominazione francese di Napoleone Bonaparte, che causò la caduta della Repubblica di Genova, il borgo fu annesso alla Repubblica Ligure, e nel 1805 al Primo Impero francese. Durante il breve periodo della Repubblica ligure, erede della Rivoluzione francese, Bevera fu un comune autonomo[5].
Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni dell'ex Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Nei dintorni, sulla sommita di Monte Pozzo, raggiungibile da ua carrozzabile di 5 km che si stacca dal centro abitato nei pressi della stazione ferroviaria, si trovano numerose fortificazioni risalenti alla seconda guerra mondiale. Nei primi anni del Novecento contava 245 abitanti; da allora possiede un cimitero proprio, un oratorio, una pubblica fontana e un orologio.
EconomiaModifica
Bevera, essendo situata nell'unica zona pianeggiante di una certa ampiezza dl comune di Ventimiglia, ospita numerose industrie ed attività, tra le quali possiamo citare la Cava Bergamasca, che si occupa dell'estrazione di materiali da costruzione, una cava di sabbia nel letto del fiume Roja, un'industria farmaceutica[6] e diverse serre per la floricoltura.
NoteModifica
- ^ a b 14º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, dati on-line sul sito Istat dawinci.istat.it (consultato nel marzo 2018)
- ^ [1]
- ^ Vescovi e signori: la Chiesa albenganese dal declino dell'autorità regia all'egemonia genovese : secoli XI-XIII, Primo Giovanni Embriaco, Istituto internazionale di studi liguri, Sezione ingauna, anno 2004, pagina 22
- ^ Miscellanea di storia italiana, Regia Deputazione subalpina di storia patria, Stamperia Reale, 1884; pagina 117
- ^ AA.VV., Costituzione della repubblica ligure con le successive leggi organiche - Repubblica ligure, Genova, Stamperia Nazionale, 1803, pp. 164. URL consultato il 3 marzo 2018.
- ^ Carlo Alessi, Ventimiglia: Cipriani chiude ma, con Homeopharm in cassa integrazione a rischio anche i dipendenti Arkofarm, 26 maggio 2015. URL consultato il 3 marzo 2018.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bevera