Bibbia di Borso d'Este

manoscritto miniato di Taddeo Crivelli

La Bibbia di Borso d'Este è un manoscritto miniato in due volumi; le miniature, opera di Taddeo Crivelli e altri, furono realizzate tra il 1455 e il 1461. L'opera è conservata nella Biblioteca Estense di Modena con la collocazione Ms. Lat. 422-423. Nel 1937 la Bibbia di Borso d'Este è stata riprodotta in tiratura limitata dalla Bestetti Edizioni d'Arte[1].

Stemma degli Este
Taddeo Crivelli, incipit dell'Ecclesiaste, Bibbia di Borso d'Este, vol. I, Lat. 422 = ms. V.G. 12, c. 280v

La Bibbia di Borso d'Este, una delle più mature espressioni della miniatura rinascimentale, fu eseguita su pergamena nell'arco di sei anni da una squadra di artisti, diretta da Taddeo Crivelli e da Franco dei Russi. Seguendo le sorti della casata, fu portata da Ferrara a Modena nel 1598, dove rimase fino alla fine del ducato nel 1859. In quell'occasione venne presa da Francesco V d'Asburgo-Este sulla via dell'esilio, assieme ai tesori più preziosi della casata. Portata in Austria, venne poi recuperata dopo la Prima guerra mondiale, quando a Parigi fu acquistata per 5 milioni di lire, per tramite del libraio antiquario Tammaro De Marinis, dal senatore Giovanni Treccani, che nel 1923 la donò alla biblioteca modenese.

Descrizione e stile

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Ogni pagina della Bibbia è decorata da un'elegante cornice di girali e altri ornamenti, con il testo organizzato su due colonne. Nella cornice si trovano scene figurate, soprattutto nella parte inferiore, dove si notano spesso ambientazioni in prospettiva, aggiornate alle conquiste della pittura coeva. Si trovano scene anche tra le colonne di testo, magari accanto alle lettere maiuscole figurate o istoriate. Nelle volute agli angoli si trovano spesso animali, rappresentati con vivace spirito di osservazione, che ricorda il gusto cortese, sovente legati a riferimenti araldici a Borso e alla sua casata.

Galleria d'immagini

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Riproduzioni

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Nel 1925[2] l'imprenditore bresciano Giovanni Treccani acquistò a Parigi, per l'enorme cifra di 5 milioni di lire, la Bibbia di Borso d'Este, che stava per essere venduta a un collezionista americano, e la donò al Regno d'Italia. Per iniziativa e mandato dello stesso donatore Giovanni Treccani, di tale opera sono state eseguite alcune preziose riproduzioni, numerate e in tiratura limitata, dalla Bestetti Edizioni d'Arte a Milano nel 1937[1], in collaborazione con l'Editore Emilio Bestetti, che sono divenute una delle opere di collezionismo più preziose della tipografia italiana. Una successiva stampa anastatica di 100 copie è stata promossa dalla Banca Popolare di Bergamo nel 1961 in occasione degli ottant'anni dalla nascita Papa Giovanni XXIII[3]. Nel 1996 è stata effettuata la riproduzione in facsimile integrale di soli 750 esemplari numerati, da parte della Franco Cosimo Panini Editore, specializzata in edizioni pregiate e in collaborazione con l'Istituto della Enciclopedia Italiana.[4]

Oggi i due volumi della Bibbia di Borso d'Este sono consultabili on line sul sito della Biblioteca Estense: vol. 1 e vol. 2)

  1. ^ a b Copia archiviata, su libreriamalavasi.com. URL consultato il 9 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  2. ^ “Giorgio Scerbanenco e il cuore nero del giallo di casa nostra. Viaggio al termine dell’ossessione di una vita” (tesi di dottorato), pp. 117-118 (PDF), su paduaresearch.cab.unipd.it. URL consultato il 24 maggio 2017.
  3. ^ In mostra la Bibbia di Borso d'Este, su bergamonews.it. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  4. ^ Treccani-panini: riprodotta bibbia di Borso d'este, su archivio.agi.it, AGI, 15 ottobre 1996. URL consultato il 29 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2016).

Bibliografia

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  • La Bibbia di Borso D'Este, Milano, Emilio Bestetti Editore D'Arte, 1937
  • Giovanni Treccani degli Alfieri - Adolfo Venturi, La Bibbia di Borso d'Este, Bergamo, Banca Popolare e Poligrafiche Bolis, 1962
  • Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Milano, Electa, 2004 ISBN 88-370-2315-4
  • La Bibbia di Borso d'Este: ms. Lat. 422-423, Biblioteca Estense e universitaria, Modena, Franco Cosimo Panini, 1997

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