Budua

cittadina e comune montenegrino

Budua[1][2][3][4] (in montenegrino e serbo Budva/Будва, in greco antico Βούδουα/ Boúdoua) è un comune del Montenegro, nella Dalmazia meridionale sulla costa adriatica.

Budua
comune
(CNRSR) Budva/Будва
Budua – Stemma
Budua – Bandiera
Budua – Veduta
Budua – Veduta
Veduta su Budua
Localizzazione
StatoBandiera del Montenegro Montenegro
Amministrazione
SindacoMilo Božović
Territorio
Coordinate42°16′42″N 18°50′17″E / 42.278333°N 18.838056°E42.278333; 18.838056 (Budua)
Altitudinem s.l.m.
Superficie122 km²
Abitanti19 218 (2011)
Densità157,52 ab./km²
Altre informazioni
Linguemontenegrino
Cod. postale86000
Prefisso+382 33
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2ME-05
TargaBD
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Montenegro
Budua
Budua
Budua – Mappa
Budua – Mappa
Sito istituzionale

Budua è situata in una zona ad alta densità turistica, denominata riviera di Budua (Budvanska rivijera/Будванска ривиjера); la cittadina è inoltre ricca di memorie della sua lunga storia.

Storia modifica

 
Budua in una cartolina austriaca del 1900 ca.

La città venne menzionata per la prima volta nel V secolo a.C. come insediamento illirico, anche se probabilmente era già un emporio greco fin dal X secolo a.C., con il nome di Buthoe.

Budua fu poi conquistata dai Romani e nel Medioevo fu soggetta, con alterne vicende, a varie dominazioni. In seguito divenne sede vescovile con il nome di Butua o Budua.

A partire dal 1442 la città entrò a far parte dei dominii della Repubblica di Venezia e parte della cosiddetta Albania Veneta e vi rimase fino al 1797, eccetto un breve periodo in cui fu presa con l'inganno dal corsaro Uccialì.

Durante il dominio veneto furono rafforzate le fortificazioni. Sulle porte della città sono ancora visibili i leoni di San Marco testimoni della dominazione veneziana.

Durante il periodo della Repubblica di Venezia (1442-1797) la città venne potentemente fortificata, fu costruito ed ampliato l'ardito castello e rafforzate le mura assumendo un assetto urbanistico che è rimasto immutato per cinque secoli fino ad oggi. In questo modo poté sempre opporre una valida resistenza ai numerosi tentativi turchi di impossessarsene (tra gli altri, nel 1686, nonostante le devastazioni del terremoto del 1667). Budua fu residenza di un podestà veneziano, dapprima dipendente dal Conte e capitano di Scutari e, dopo la caduta di questa città in mano agli Ottomani, dal rettore e provveditore di Cattaro.

La città era retta da un governo di tipo aristocratico, con un maggior consiglio composto di soli nobili, dal quale si eleggevano i tre giudici che assistevano il Podestà nelle cause civili, il più anziano dei quali ne faceva le veci in caso di assenza. Allo stesso consiglio spettava nominare poi gli altri ufficiali del comune: i due procuratori, i quattro deputati alla Sanità e i due Signori di notte.

Con la caduta della Repubblica di Venezia, Budua fu occupata dagli austriaci nell'estate del 1797 con il resto della Dalmazia: in seguito conobbe un'effimera appartenenza al Montenegro dal 1813 al 1814. Dopo il Congresso di Vienna la città passò all'Impero austriaco, sotto il quale rimase fino al 1918, quando fu inglobata nel Regno di Jugoslavia. Intanto nel 1828 la città aveva perso la sede vescovile, che fu soppressa. La maggior parte della sua popolazione parlava il veneto fino all'inizio del XIX secolo, secondo lo storico Luigi Paulucci nel suo libro Le Bocche di Cattaro nel 1810. La popolazione italofona calò drasticamente fino ad essere minoranza (il 4,53% nella città secondo il censimento austroungarico del 1890).[5]

Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata dagli italiani prima e dai tedeschi poi; nel secondo dopoguerra Budua è entrata a far parte della repubblica federata jugoslava del Montenegro, di cui ha seguito le sorti fino alla recente indipendenza.

Budua fu gravemente danneggiata da un terremoto nel 1979.

Società modifica

Etnie e minoranze straniere modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dalmati italiani.

Dal censimento del 2011 risulta prevalente la maggioranza montenegrina col 48,19%, seguono i serbi col 37.71%. È presente una piccola rappresentanza della minoranza italiana con 16 dalmati, pari allo 0,08% della popolazione.[6] Il gruppo etnico italiano fa parte della Comunità degli Italiani del Montenegro con sede a Cattaro.

Geografia antropica modifica

 
Vista dalla cittadella di Budua

Località modifica

Budua è il centro amministrativo del comune e include i villaggi di Bécici (Bečići) e Castellastua (Petrovac na Moru). A Budua vive circa il 69% della popolazione del comune (10.918 abitanti). Il comune di Budua ha in tutto 34 località:

Sport modifica

Calcio modifica

La squadra principale della città è il Mogren.

Pallanuoto modifica

La squadra pallanuotistica cittadina è il Vaterpolo klub Budva, fondata nel 1930. È una delle società più titolate e importanti del Montenegro, vanta infatti nella sua bacheca due campionati montenegrini, due Coppe del Montenegro e un campionato serbo-montenegrino.

Pallavolo modifica

Budva BUDVA è la squadra cittadina di volley . Nella stagione 2022/23 partecipa ai preliminari ma non riesce ad accedere alla fase a gironi della CEV Champions League

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Grande atlante d'Europa e d'Italia, Istituto geografico de Agostini, Novara 1994, p. 180.
  2. ^ Usporedno Talijansko-Hrvatsko nazivlje mjestat ("Tabella comparativa italiano/croato dei toponimi") pubblicata su Fontes (ISSN 1330-6804 (WC · ACNP), rivista scientifica croata edita dall'Archivio di Stato), giugno 2000.
  3. ^ Budua und Cetinje (1911) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 36 – KOL XX
  4. ^ Budua in: Blatt 37-42 der Generalkarte von Mitteleuropa 1:200.000 der Franzisco-Josephinischen Landesaufnahme, Österreich-Ungarn, ab 1887
  5. ^ "I censimenti della popolazione dell'Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936" di Guerrino Perselli
  6. ^ STANOVNIŠTVO PREMA NACIONALNOJ, ODNOSNO ETNIČKOJ PRIPADNOSTI PO OPŠTINAMA (PDF), su monstat.org. URL consultato il 30 marzo 2020.
  7. ^ Cattun in:Villaggio CATTUN in Dalmazia Circolo di Cattaro 1838 Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive. - catasto austriaco franceschino

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN129648426 · BAV 494/10540 · LCCN (ENn79125141 · GND (DE4286997-3 · BNF (FRcb16675860r (data) · J9U (ENHE987007552515605171 · NSK (HR000345243 · WorldCat Identities (ENlccn-n79125141
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