Bulino (costellazione)

costellazione

Il Bulino (in latino Caelum) è una costellazione meridionale minore, introdotta da Nicolas Louis de Lacaille. Rappresenta due bulini da scultore incrociati.

Bulino
Mappa della costellazione
Nome latinoCaelum
GenitivoCaeli
AbbreviazioneCae
Coordinate
Ascensione retta5 h
Declinazione-40°
Area totale125 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità dalla Terra
Latitudine min-90°
Latitudine max+40°
Transito al meridiano15 gennaio, alle 21:00
Stella principale
Nomeα Caeli
Magnitudine app.4,45
Altre stelle
Magn. app. < 3Nessuna
Magn. app. < 67
Sciami meteorici
Nessuno
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Immagine del Bulino

Caratteristiche

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Il Bulino rappresentato da Johann Bode.

Il Bulino è una costellazione piccola e decisamente oscura, stretta fra le più appariscenti costellazioni di Eridano ad ovest e della Colomba ad est; è completamente priva di oggetti brillanti: la sua stella più luminosa è infatti solo di quarta magnitudine. Per individuarne le poche stelle visibili ad occhio nudo, è possibile partire dalla costellazione della Colomba e dirigersi verso ovest di alcuni gradi. Possiede solo sei stelle più luminose della magnitudine 6,0.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra ottobre e febbraio, coincidenti con l'autunno boreale; occupa una piccola parte di quella vasta regione di cielo che dalle città boreali appare completamente priva di stelle nelle sere d'autunno verso sud. Dall'emisfero australe è maggiormente visibile, poiché la sua declinazione è moderatamente australe, ma resta comunque di difficile reperimento.

Stelle principali

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Stelle principali della costellazione del Bulino.

Stelle doppie

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L'unica stella doppia con una separazione delle componenti superiore ai 10" è la ν Caeli, composta da una stella gialla di sesta magnitudine con una compagna di nona grandezza.

Principali stelle doppie[1][2]
Nome Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
A B
ν Caeli 04h 40m 16s -41° 19′ 16″ 6,06 9,3 13,6 g + g
γ1 Caeli 05h 04m 24s -35° 28′ 58″ 4,62 8,7 3,0 ar + g

Stelle variabili

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Fra le stelle variabili della costellazione la più appariscente in fase di massima è la R Caeli, una Mireide che in oltre un anno oscilla fra la sesta e la quattordicesima magnitudine.

Principali stelle variabili[1][2][3]
Nome Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
Max. Min.
R Caeli 04h 40m 30s -38° 14′ 07″ 6,7 13,7 390,95 Mireide
X Caeli 05h 04m 26s -35° 42′ 18″ 6,28 6,39 0,1352 Pulsante (Var. δ Sct)
Z Caeli 04h 52m 35s -43° 03′ 38″ 7,84 7,99 52: Semiregolare pulsante

Oggetti del cielo profondo

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Oggetti non stellari nella costellazione del Bulino.

Non sono presenti oggetti galattici e le galassie visibili in questa parte di cielo sono piuttosto deboli; l'unica che supera la undicesima magnitudine è NGC 1679, una galassia irregolare situata nella parte settentrionale della costellazione e osservabile con un telescopio amatoriale di media potenza.

Principali oggetti non stellari[2][4][5]
Nome Tipo Magnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
NGC 1679 04h 49m 55s -31° 58′ 03″ Galassia 11,6 2,7 x 2,0

Sistemi planetari

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Sistemi planetari[1]
Nome del sistema
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
RR Caeli 04h 21m 06s -48° 09′ 07″ 14,4 Nana rossa 2 ((AB)b, (AB)c)
LHS 1678 04h 32m 43s -49° 47′ 12″ 12,48 Nana rossa 3 (b, c, d)
HD 30669 04h 48m 29s -28° 25′ 09″ 9,11 Nana gialla 1 (b)
  1. ^ a b c Result for various objects, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009.
  2. ^ a b c Alan Hirshfeld, Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects, Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN 0-521-27721-3.
  3. ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for various stars. URL consultato il 20 giugno 2009.
  4. ^ The NGC/IC Project Public Database, su Results for various objects. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for various stars. URL consultato il 20 ottobre 2006.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (EN) Caelum [collegamento interrotto], su chandra.harvard.edu.