Camerino Antistio Vetere

Camerino Antistio Vetere (in latino: Camerinus Antistius Vetus; 13 circa – marzo 46) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.

Camerino Antistio Vetere
Console dell'Impero romano
Nome originaleCamerinus Antistius Vetus
Nascita13 circa
Morteinizio marzo 46
GensAntistia
PadreGaio Antistio Vetere
MadreSulpicia
Pretura43 (praetor urbanus)
Consolato1-15 marzo 46 (suffetto)

Biografia modifica

Rampollo della famiglia gabina[1][2] degli Antistii Veteres, ascesi al consolato per la prima volta nel 30 a.C. con il bisnonno di Camerino, Gaio Antistio Vetere[3], e al patriziato con il nonno di Camerino, Gaio Antistio Vetere[4] console ordinario del 6 a.C.[5], Camerino era figlio del console ordinario del 23 Gaio Antistio Vetere e di Sulpicia[6][7], figlia del console ordinario del 9 Quinto Sulpicio Camerino[6][7], da cui Camerino prese il cognomen pro praenomine[6][7]. Suo zio[6] era Lucio Antistio Vetere, console suffetto del 28[8], mentre suo fratello minore era Gaio Antistio Vetere, console ordinario del 50[6][7]. Lucio Antistio Vetere, console ordinario del 55, è invece stato ricostruito come fratello di Camerino o come suo cugino, figlio dell'omonimo console del 28[6][7].

Non molto è noto della figura di Camerino, emersa del resto solo negli ultimi anni[6]. Attestato come pretore urbano nel 43[9], Camerino arrivò a ricoprire il consolato suffetto dal 1º marzo del 46[7] al fianco di Marco Giunio Silano, sostituendo il console iterum Decimo Valerio Asiatico[10]. I Fasti Teanenses riportano però che Camerino fu sostituito dopo appena un paio di settimane da Quinto Sulpicio Camerino[10], suo cugino[11]: è stato proposto che Camerino sia morto in carica[6][7], oppure, meno probabilmente, che si sia dimesso anzitempo[7]. È stato anche proposto che, in realtà, Camerino e Quinto Sulpicio Camerino siano in realtà la stessa persona, che avrebbe in seguito cambiato nome[12]: la ricostruzione non appare molto convincente, sebbene più economica[13].

Note modifica

  1. ^ A. Licordari in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, pp. 28-29.
  2. ^ O. Salomies, Senatori oriundi del Lazio, in H. Solin (ed.), Studi storico-epigrafici sul Lazio antico, Roma 1996, pp. 23-127, in particolare 56-58.
  3. ^ PIR2 A 770 (Groag).
  4. ^ PIR2 A 771 (Groag).
  5. ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 460 con nota 46.
  6. ^ a b c d e f g h G. Camodeca, I consoli del 43 e gli Antistii Veteres d'età claudia dalla riedizione delle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 140 (2002), pp. 227-236.
  7. ^ a b c d e f g h A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 461-462.
  8. ^ PIR2 A 775 (Groag).
  9. ^ AE 2013, 289.
  10. ^ a b AE 1905, 192.
  11. ^ Sia G. Camodeca, I consoli del 43 e gli Antistii Veteres d'età claudia dalla riedizione delle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 140 (2002), pp. 227-236, sia A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 462, scrivono che Sulpicio fu cugino di Camerino, ma, se Sulpicio e la madre di Camerino erano entrambi figli del console del 9 (cfr. A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 462, e PIR2 S 990 [Krieckhaus]), è ragionevole concludere che Sulpicio fu zio paterno di Camerino. In realtà, sia Tortoriello che PIR rimandano, per la parentela tra i due Sulpicii Camerini, all'articolo di Camodeca, il quale però non afferma che Sulpicio fosse figlio del console del 9, ma solo che fosse cugino di Camerino: evidentemente è da intendere che Sulpicio fosse nipote del console del 9.
  12. ^ N. Pachowiak, Gaius/Appius Iunius Silanus und Camerinus Antistius Vetus, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 190 (2014), pp. 247-250.
  13. ^ Questa l'opinione di G. Camodeca, Tabulae Herculanenses, I, Roma 2017, p. 137 nota 33.

Bibliografia modifica

  • G. Camodeca, I consoli del 43 e gli Antistii Veteres d'età claudia dalla riedizione delle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 140 (2002), pp. 227-236.
  • A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 461-462.
  • N. Pachowiak, Gaius/Appius Iunius Silanus und Camerinus Antistius Vetus, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 190 (2014), pp. 247-250.