Gaio Antistio Vetere (console 6 a.C.)
Gaio Antistio Vetere | |
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Console dell'Impero romano
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Denario del 16 a.C. coniato da Gaio Antistio Vetere quando era triumviro monetale[1] | |
Nome originale | Gaius Antistius Vetus |
Nascita | 40 a.C. circa |
Morte | dopo il 30 d.C. |
Figli | Gaio Antistio Vetere e Lucio Antistio Vetere |
Gens | Antistia |
Padre | Gaio Antistio Vetere |
Consolato | 6 d.C. (ordinario) |
Proconsolato | 2-3 d.C. o 3-4 d.C. in Asia |
Gaio Antistio Vetere (in latino: Gaius Antistius Vetus; 40 a.C. circa – dopo il 30 d.C.) è stato un senatore e magistrato romano, console dell'Impero.
BiografiaModifica
Figlio dell'omonimo console suffetto del 30 a.C. e nipote dell'omonimo pretore repubblicano del 69 a.C., Antistio iniziò la sua carriera attorno ai 20-25 anni[2] ricoprendo la carica di triumviro monetale nel 16-15 a.C. insieme a Lucio Mescinio Rufo e a Lucio Vinicio[3].
Nel 6 a.C., favorito dall'amicizia del padre con Augusto, fu eletto console ordinario insieme al quidecemvir sacris faciundis Decimo Lelio Balbo[4][5].
Antistio, in una data imprecisata, fu cooptato nel collegio dei pontifices, presieduto da Augusto[6].
Dopo i canonici cinque anni di attesa dopo il termine del consolato, Antistio fu nominato proconsole d'Asia nel 2-3 o nel 3-4 d.C.[7], incarico in cui si distinse tra le popolazioni sue sottoposte[8], divenendo ad esempio patrono della città di Pergamo[9], e in cui fu accompagnato dal figlio maggiore Gaio[10].
Velleio Patercolo elogia Antistio ancora nel 29-30 d.C.[6]: ciò fa naturalmente dedurre una data di morte posteriore a tali anni.
Antistio ebbe due figli, entrambi assurti al consolato in età tiberiana, Gaio (console nel 23) e Lucio (console nel 28)[6]: ciò conferma come la sua famiglia fosse rimasta senza dubbio in buoni rapporti non solo con Augusto, ma anche con il suo erede Tiberio.
NoteModifica
- ^ Roman Imperial Coinage I (2 ed.), Augustus 367
- ^ Ronald Syme, The Augustan aristocracy, Oxford, Clarendon Press, 1986, pp. 51-52.
- ^ Roman Imperial Coinage, I (2 ed.), Augustus, 350-369: in particolare, sono di Antistio le monete da 363-369. La datazione della carica è deducibile dal numero di anni di tribunicia potestas e di salutationes imperatoriae di Augusto riportate sulle coniazioni.
- ^ CIL VI, 763 = ILS 3307; CIL IV, 10018
- ^ Ronald Syme, The Augustan aristocracy, Oxford, Clarendon Press, 1986, p. 78.
- ^ a b c Velleio Patercolo, Historiae, II, 43, 4.
- ^ IGR IV 943; AE 1938, 157
- ^ IGR IV 778.
- ^ IGR IV, 399.
- ^ AE 1938, 157
BibliografiaModifica
- Cassio Dione Cocceiano, Storia Romana.
- Prosopographia Imperii Romani I² A 771 (Groag)
- Paul von Rohden: RE:Antistius 48, in Paulys Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft (RE). vol. I,2, Stuttgart 1894, Sp. 2558–2559.