Castoroides ohioensis

Il castoroide (Castoroides ohioensis), noto anche come castoro gigante, era un roditore preistorico appartenente alla famiglia dei castoridi (Castoridae), vissuto nel Pleistocene in Nordamerica.

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Castoroide
Scheletro di castoroide nel Field Museum
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Euarchontoglires
(clade) Glires
Ordine Rodentia
Sottordine Castorimorpha
Superfamiglia Castoroidea
Famiglia Castoridae
Genere Castoroides
Specie C. ohioensis
Nomenclatura binomiale
Castoroides ohioensis
Nomi comuni
  • Castoroide
  • Castoro gigante
Ricostruzione di Castoroides di Charles R. Knight

Un castoro lungo due metri modifica

Lungo fino a due metri e quaranta e pesante anche 100 chilogrammi, il castoro gigante si estinse alla fine dell'era glaciale, circa 10.000 anni fa.[1] Era un tipico rappresentante della megafauna, comprendente una vasta gamma di grandi mammiferi pleistocenici. L'estinzione di questo animale fu dovuta probabilmente ai mutamenti dell'ecologia avvenuti a fine Pleistocene. L'arrivo degli uomini nel continente americano può essere stato un altro fattore importante a determinarne l'estinzione, ma non vi è alcuna prova che gli esseri umani abbiano cacciato il castoroide.[2]

Distribuzione modifica

I primi fossili di castoro gigante furono scoperti nel 1837 in Ohio (da qui il nome specifico ohioensis)[3] . I fossili di castoro gigante, tuttavia, sono stati rinvenuti principalmente nella zona dei Grandi Laghi, in particolare in Illinois e in Indiana, ma esemplari sono stati rinvenuti anche in molte altre zone del Nordamerica, dall'Alaska al Canada e alla Florida. Gli esemplari floridani sono stati classificati in una sottospecie a parte, C. ohioensis dilophidus, sulla base di alcune differenze nella struttura dei molari e dei premolari. Alcuni studiosi classificano alcuni resti floridani addirittura come specie a parte (C. leiseyorum)[4].

Differenze tra castori e castoroide modifica

Un'importante differenza tra il castoro odierno e il castoroide risiede nella struttura dei denti: i castori attuali possiedono incisivi simili a scalpelli adatti a rosicchiare il legno. I denti del castoro gigante, invece, erano più grandi e larghi, e crescevano fino a 15 centimetri di lunghezza. Oltre a ciò, la coda del castoroide era più lunga e stretta, e le sue zampe posteriori più corte. Si presume, inoltre, che la massa del suo cervello equivalesse grossomodo a quella del castoro attuale, benché i due animali fossero di dimensioni notevolmente diverse. La grande mole del castoroide potrebbe aver messo in difficoltà l'animale durante gli spostamenti sulla terraferma (anche se il massiccio ippopotamo può muoversi sulla terra senza alcun problema).[5]

Costruzione di dighe modifica

Non si sa con certezza se il castoroide costruisse o meno dighe come quelle delle forme attuali, anche se in Ohio vi sono stati ritrovamenti di una possibile struttura di questo tipo. Il recente ritrovamento di tane costruite dal genere affine Dipoides indica che probabilmente anche il castoroide costruisse tane di questo tipo.

Nella cultura di massa modifica

  • Il castoro gigante è un animale frequente nei miti del folclore degli originari abitanti del Nordamerica, in particolare tra il popolo Mi'kmaq del Canada e i Pocumtuck della Connecticut Valley;
  • Compare nel documentario Prehistoric;
  • Il castoroide è una creatura addomesticabile nel gioco Ark: Survival Evolved.
  • In A tutto reality - L'isola è presente un discendente di questo animale, anche se però è molto più grande (è grande quanto un orso bruno), vive in gruppi e sono addirittura carnivori da come ci dice Chris

Note modifica

  1. ^ Anthony L. Swinehart e Ronald L. Richards, Paleoecology of Northeast Indiana Wetland Harboring Remains of the Pleistocene Giant Beaver (Castoroides Ohioensis), in Proceedings of the Indiana Academy of Science, vol. 110, 2001, p. 151. URL consultato il 21 novembre 2014.
  2. ^ C.R. Harrington, Yukon Beringia Interpretive Center – Giant Beaver, su beringia.com, 1996. URL consultato il 17 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2007).
  3. ^ Giant Beaver: Natural History Notebooks, su nature.ca, Canadian Museum of Nature, 2 maggio 2011. URL consultato il dicembre 2011.
  4. ^ William W Korth, The Tertiary record of rodents in North America, Springer, 1994, p. 145, ISBN 978-0-306-44696-2.
  5. ^ Faith, J. Tyler, Late Pleistocene Climate Change, Nutrient Cycling, And The Megafaunal Extinctions In North America., in Quaternary Science Reviews 30, 2011, pp. 1675–1680.

Bibliografia modifica

  • Harrington, C.R. (1996). Beringia Interpretive Center - Giant Beaver. Retrieved on 2007-09-17.
  • Kurtén, B. and E. Anderson (1980). Pleistocene Mammals of North America. Columbia University Press, pp. 236–237. ISBN 0231037333.
  • Martin, R.A. (1969). Taxonomy of the giant Pleistocene beaver Castoroides from Florida. Journal of Paleontology, 43 (4): 1033-1041.
  • Parmalee, P.W. and R.W. Graham (2002). Additional records of the Giant Beaver, Castoroides, from the mid-South: Alabama, Tennessee, and South Carolina. Smithsonian Contributions to Paleobiology, 93: 65-71.
  • Reynolds, P.S. (2002). How big is a giant? The importance of methods in estimating body size of extinct mammals. Journal of Mammalogy, 83 (2): 321-332. doi:10.1644/1545-1542(2002)083%3C0321:HBIAGT%3E2.0.CO;2 .
  • Rybczynski, N. (2007). Castorid phylogenetics: implications for the evolution of swimming and tree-exploitation in beavers. Journal of Mammalian Evolution,, 14 (1): 1-35. doi:10.1007/s10914-006-9017-3.

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