Catch a Fire

album dei The Wailers del 1973
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo film del 2006, vedi Catch a Fire (film).

Catch a Fire è il quinto album in studio del gruppo reggae The Wailers, pubblicato nel 1973.

Catch a Fire
album in studio
ArtistaThe Wailers
Pubblicazione13 aprile 1973
Durata38:46
Dischi1
Tracce9
GenereRoots reggae
EtichettaTuff Gong / Island Records
ProduttoreChris Blackwell, Bob Marley
RegistrazioneDynamic Sound Studios, Harry J. Studios, Randy's Studios, Kingston, Giamaica e Island Studios, Londra, Inghilterra, 1972-1973
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Francia Francia[1]
(vendite: 100 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 100 000+)
The Wailers - cronologia
Album precedente
(1971)
Album successivo
(1973)

È alla posizione 126 nella classifica dei 500 migliori album di sempre secondo Rolling Stone.

Descrizione modifica

Catch A Fire uscì in Inghilterra nel 1973, primo album pubblicato da Bob Marley & The Wailers per l'etichetta Island Records di Chris Blackwell e per il mercato non giamaicano. L'album consacrò il gruppo come star internazionale, in particolare Bob Marley divenne ben presto famoso in tutto il mondo.

I brani arrivarono alla Island alla fine del 1972 e qui, secondo le indicazioni di Blackwell, furono adattati alle esigenze del pubblico bianco e rock cui era destinato: furono aggiunte delle sovraincisioni di chitarra, ad opera di Wayne Perkins, e di tastiera, ad opera di John "Rabbit" Bundrick[3]. Gli album prima e dopo il rimaneggiamento sono stati rimasterizzati e ripubblicati dalla Island nel 2002 nell'edizione deluxe su CD.

La copertina modifica

Il disco uscì a nome degli Wailers e non come "Bob Marley & The Wailers", per andare incontro alle esigenze del pubblico rock[3] e, per la stampa delle prime 20000 copie, sfoggiava la celebre copertina a forma di accendino Zippo.

Il tono militante delle canzoni e i testi critici verso la realtà sociale gli valsero le simpatie di molti nativi africani, oltre che di caraibici, afro-americani e immigrati neri in Europa. Un fattore di popolarità era ed è rappresentato da una visione ottimista di un futuro libero da oppressioni. A tutt'oggi il disco ha raggiunto la vetta del milione di copie.

Tracce modifica

Edizione originale modifica

  1. Concrete Jungle - 4:13 - (Marley)
  2. Slave Driver - 2:54 - (Marley)
  3. 400 Years - 2:45 - (Marley/Tosh)
  4. Stop that Train - 3:54 - (Tosh)
  5. Baby We've Got a Date - 3:55 - (Marley)
  6. Stir It Up - 5:32 - (Marley)
  7. Kinky Reggae - 3:37 - (Marley)
  8. No More Trouble - 3:58 - (Marley)
  9. Midnight Ravers - 5:08 - (Marley)

2001 Deluxe edition modifica

Disco 1: Catch a Fire: The Unreleased Original Jamaican Versions modifica

  1. Concrete Jungle - 4:16
  2. Stir It Up - 3:39
  3. High Tide or Low Tide - 4:45 - (Peter Tosh)
  4. Stop That Train - 3:55
  5. 400 Years - 3:03
  6. Baby We've Got a Date (Rock It Baby) - 4:05 - (Marley)
  7. Midnight Ravers - 5:09
  8. All Day All Night - 3:29
  9. Slave Driver - 2:57
  10. Kinky Reggae - 3:45
  11. No More Trouble - 5:16

Disco 2: Catch a Fire: The Released Album modifica

  1. Concrete Jungle - 4:15
  2. Slave Driver - 2:55
  3. 400 Years - 2:47
  4. Stop That Train - 3:57
  5. Baby We've Got a Date (Rock It Baby) - 3:59
  6. Stir It Up - 5:35
  7. Kinky Reggae - 3:39
  8. No More Trouble - 4:00
  9. Midnight Ravers - 5:08
  10. High Tide or Low Tide - 4:40 (CD Bonus track)
  11. All Day All Night - 3:26 (CD Bonus track)

Formazione modifica

Classifiche modifica

Classifica (1975) Posizione
massima
Stati Uniti[4] 171
Stati Uniti (R&B)[4] 51
Classifica (2001) Posizione
massima
Stati Uniti (reggae)[4] 1

Note modifica

  1. ^ (FR) Bob Marley - Catch a Fire – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 5 aprile 2023.
  2. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 25 marzo 2020.
  3. ^ a b Jeremy Collingwood, Bob Marley e la sua eredità musicale, Firenze, Giunti Editore, 2006, ISBN 88-09-04933-0.
  4. ^ a b c (EN) 293509 – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 13 maggio 2015. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.

Collegamenti esterni modifica