Chanoides macropoma

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Il canoide (Chanoides macropoma) è un pesce osseo estinto, appartenente ai gonorinchiformi. Visse nell'Eocene medio (circa 50 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Italia, nel famoso giacimento di Bolca.

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Chanoides
Fossile di Chanoides macropoma
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Pisces
Classe Osteichthyes
Ordine Gonorynchiformes
Genere Chanoides
Specie C. macropoma

Descrizione modifica

Questo pesce era di piccole dimensioni e solitamente non superava la lunghezza di 15 centimetri; il corpo era snello e simile a quello di un'aringa. La testa era lunga e stretta, con occhi grandi e un muso leggermente appuntito. La pinna dorsale era triangolare e appuntita, posta a circa metà della lunghezza del corpo. La pinna caudale era profondamente biforcuta.

L'apparato di Weber (una struttura dell'orecchio medio) di Chanoides include un tipo di tripode di forma unica, ed è meno specializzato rispetto a quello di molti altri pesci simili attualmente viventi. Chanoides era dotato di altre caratteristiche primitive sconosciute negli altri pesci otofisi, come un processo del basipterigoide, una grande supramaxilla, e il secondo centro urale libero. Le fauci assomigliano a quelle dei cipriniformi attuali per la presenza di denti confinati al quinto ceratobrachiale e per la presenza di un "kinetmoide" mediano. Tuttavia, le fauci di Chanos erano ben distinte da quelle dei cipriniformi per altre caratteristiche, e si suppone che le somiglianze siano dovute a un'analogia (Patterson, 1984).

 
Fossile di Chanoides macropoma

Classificazione modifica

I fossili di questo animale vennero ritrovati nel famoso giacimento di Monte Bolca (provincia di Verona), e vennero descritti inizialmente da Louis Agassiz nell'opera Recherches sur les poissons fossiles (1839-44). Lo studioso svizzero, però, attribuì questi fossili a una nuova specie di aringa (Clupea macropoma); Woodward (1901), ritenendo questa forma simile all'attuale Chanos, la ribattezzò Chanoides macropoma e la ascrisse alla famiglia degli albulidi. Attualmente non si ritiene che né ChanosChanoides siano albulidi, e si preferisce ascrivere con qualche dubbio Chanoides ai gonorinchiformi, un gruppo di pesci teleostei comprendenti (oltre a Chanos) anche animali simili a piccoli salmoni dall'aspetto allungato come Gonorhynchus e Kneria.

Al genere Chanoides sono state attribuite altre due specie, provenienti dal Cretaceo superiore dell'Italia: C. chardoni del Campaniano/Maastrichtiano di Nardò (provincia di Lecce) e C. weberi del Santoniano di Apricena (provincia di Foggia); entrambe queste specie, però, sono state in seguito escluse dal genere Chanoides: la prima è stata attribuita al nuovo genere Nardonoides, la seconda è stata considerata un nomen dubium (Mayrinck et al., 2015).

Bibliografia modifica

  • Agassiz, J. L. R. 1833–44. Recherches sur les Poissons Fossiles, 5 vols. and supplement. Imprimerie de Petitpierre et Prince, Neuchâtel, 1420 pp., 396 pls.
  • Woodward, A. S. 1901. Catalogue of the fossil fishes in the British Museum (Natural History). Volume 4. British Museum (Natural History), London, xxxviii + 636 pp, 19 pls, 22 figs.
  • Patterson, C. 1984. Chanoides, a marine Eocene otophysan fish (Teleostei: Ostariophysi). Journal of Vertebrate Paleontology, 4, 430–456.
  • D. Mayrinck, P. M. Brito & O. Otero. 2015. Review of the osteology of the fossil fish formerly attributed to the genus †Chanoides and implications for the definition of otophysan bony characters. Journal of Systematic Palaeontology Vol. 13 , Iss. 5,2015

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