Chiesa della Maddalena (Siviglia)

La chiesa della Maddalena, in spagnolo Iglesia de Santa María Magdalena, è una chiesa parrocchiale cattolica della città di Siviglia, in Spagna.

Chiesa della Maddalena
Real Parroquia de Santa María Magdalena
Particolare della facciata.
StatoBandiera della Spagna Spagna
Comunità autonomaAndalusia
LocalitàSiviglia
Coordinate37°23′25.75″N 5°59′55.31″W
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Maddalena
Arcidiocesi Siviglia
ArchitettoLeonardo de Figueroa
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1694 su edificio precedente
Completamento1724
Sito web(ES) Sito ufficiale

Rappresenta un bell'esempio dell'architettura barocca spagnola.

Storia e descrizione

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L'interno.
 
L'altar maggiore.
 
Veduta dell'interno.

Nel 1248 Ferdinando III il Santo donava alcune case della zona ai Domenicani[1]. L'ordine vi fondò un convento dedicato a san Paolo e nel 1250, in un capitolo provinciale dell'ordine, a Toledo, furono assegnati al convento dei frati. La donazione dell'immobile fu confermata nel 1255 dal re Alfonso X il Saggio[2].

Intorno al 1353 il convento fu distrutto da un incendio ma nel 1361 Pietro il Crudele contribuiva alla sua riparazione[3] e nel 1421 il consiglio comunale stanziò dei fondi. Nel 1504 anche i re cattolici, che erano a Medina del Campo, diedero dei contributi per riparare il tetto della chiesa, abbattuto da una forte tempesta[3].

Nel 1504 vi venne creato un centro di studi, lo Studio General, che nel 1552, con la bolla di papa Giulio III, ebbe il grado di università[4].

Da questo convento partirono molti frati domenicani per evangelizzare l'America e le Filippine. Alcuni di questi missionari vennero formati da Bartolomé de Las Casas, il celebre vescovo cattolico impegnato nella difesa dei nativi americani. Divenne il più grande convenuto dell'Andalusia[3] tanto che agli inizi del XVII secolo contava 200 frati. Anche se con l'epidemia di peste del 1649 molti monaci morirono, nel 1757 se ne contavano ancora 190[5].

Con i diversi straripamenti del fiume Guadalquivir avvenuti tra il 1691 e il 1692, gli edifici medievali vennero gravemente danneggiati tanto che se ne decise la riedificazione[6].

La chiesa attuale, in un fastoso stile barocco venne costruita fra il 1694 e il 1709[7] su progetto di Leonardo de Figueroa[8][7]. Si erge a con pianta a croce latina divisa in tre navate, con transetto e cupola sulla crociera. Il pittore locale Lucas Valdés realizzò gli affreschi, mentre gli stucchi si devono a Pedro Roldán[7][8]. Nel 1724 la chiesa era terminata[8].

Durante l'invasione francese di Siviglia, le truppe saccheggiarono il convento e l'occuparono installandovi la loro caserma. La vicina parrocchiale della Maddalena venne abbattuta nel 1811 col piano Mayer e il suo titolo passò alla ex chiesa dei domenicani.

Con la Restaurazione i domenicani ritornarono al convento e lo ristrutturarono, cercando di ricostruire l'antica parrocchiale distrutta. Tuttavia, con la Desamortización di Mendizábal del 1835, il monastero venne confiscato e destinato a accogliere gli uffici civili e nel 1842 la ricostruzione della vecchia chiesa fu abbandonata, così il titolo di parrocchiale restò alla chiesa conventuale[9].

Per destinarlo a uso civile, il convento venne completamente ristrutturato all'interno. Nel 1889 il portico col portale d'accesso alla chiesa vennero demoliti e nel 1909 il convento fu distrutto da un incendio. Inoltre per tutto il XX secolo si procedette con le manomissioni, portando anche alla demolizione dei suoi due chiostri.

Oggi i soli resti del convento sono la chiesa, la sacrestia e la cappella di Montserrat.

Opere d'arte

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La chiesa conserva numerose opere d'arte fra le quali spiccano le seguenti.

  • Il Retablo Mayor (1633[8]), altar maggiore, dedicato al Trionfo della Fede. Grande opera barocca in legno intagliato e dorato, forse su disegno di Leonardo de Figueroa e con sculture di Pedro Duque Cornejo realizzate fra il 1709 e il 1724.
  • Assunta, statua di Juan de Mesa, 1619.[8]
  • Battaglia di Lepanto, affreschi nella seconda cappella, di Lucas Valdés[8]; la stessa cappella ospita anche due quadri di Francisco de Zurbarán[8].
  1. ^ Fernández Rojas, 2008, p. 77
  2. ^ Matilde Fernández Rojas, 2008, p. 77
  3. ^ a b c Matilde Fernández Rojas, 2008, p. 78
  4. ^ Matilde Fernández Rojas, 2008, p. 82
  5. ^ Matilde Fernández Rojas, 2008, p. 83
  6. ^ Matilde Fernández Rojas, 2008, p. 88
  7. ^ a b c "Spagna", Guida TCI, 1991, pag. 287.
  8. ^ a b c d e f g TCI, p. 217.
  9. ^ Matilde Fernández Rojas, 2008, p. 84

Bibliografia

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  • Alessandro Cruciani e Piero Lucca, Siviglia, in GUIDA D'EUROPA, Spagna Portogallo, Milano, Touring Club Italiano, 1975.(ES)
  • Diego A. Cardoso Bueno, Sevilla. El Casco Antiguo. Historia, arte y urbanismo. Ed. Guadalquivir, 2006, ISBN 978-84-8093-154-0.
  • (ES) Matilde Fernández Rojas: Patrimonio artístico de los conventos masculinos desamortizados en Sevilla durante el siglo XIX. Benedictinos, dominicos, agustinos, carmelitas y basilios. Ed. Secretariado de Publicaciones de la Diputación de Sevilla, 2008, ISBN 978-84-7798-259-3.
  • (ES) Alfredo Morales, María Jesús Sanz, Juan Miguel Serrera ed Enrique Valdivieso: Guía artística de Sevilla y su provincia. Secretariado de Publicaciones de la Diputación de Sevilla, 2008. ISBN 84-7798-210-4.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàBNE (ESXX228555 (data)