Chignolo Po

comune italiano

Chignolo Po (Chignö in dialetto pavese) è un comune italiano di 3 912 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Il comune è composto, oltre che dal capoluogo, anche dalle frazioni Lambrinia, Alberone e Bosco; si trova presso la foce del fiume Lambro nel Po e dista una trentina di chilometri dalle città capoluogo di provincia Pavia, Lodi e Piacenza.

Chignolo Po
comune
Chignolo Po – Stemma
Chignolo Po – Bandiera
Chignolo Po – Veduta
Chignolo Po – Veduta
Castello di Chignolo Po
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoClaudio Bovera (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°09′N 9°29′E / 45.15°N 9.483333°E45.15; 9.483333 (Chignolo Po)
Altitudine68 m s.l.m.
Superficie23,39 km²
Abitanti3 912[1] (31-12-2021)
Densità167,25 ab./km²
FrazioniAlberone, Bosco, Cantonale, Lambrinia
Comuni confinantiBadia Pavese, Miradolo Terme, Monticelli Pavese, Orio Litta (LO), Rottofreno (PC), San Colombano al Lambro (MI), Santa Cristina e Bissone
Altre informazioni
Cod. postale27013
Prefisso0382
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018048
Cod. catastaleC637
TargaPV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 664 GG[3]
Nome abitantichignolesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chignolo Po
Chignolo Po
Chignolo Po – Mappa
Chignolo Po – Mappa
Posizione del comune di Chignolo Po nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Chignolo Po.
 
Castello Procaccini

Il nome Chignolo deriva dal latino Cuncolus ad Padum, Cuniolus e dal lombardo Chignoeu dovuto alla particolare conformazione di questo borgo. Nel X secolo Chignolo era proprietà del monastero di Santa Cristina[4]. Esso si snoda, infatti, su una striscia di terra rialzata tra i fiumi Lambro e il Po che nei tempi antichi (ancora nel 1400) lambivano il maestoso castello dei Federici, detti Todeschini, passato poi per matrimonio a Ottaviano Pallavicini di Busseto (ante 1484) e perso dopo la morte della moglie (ante 1510) a favore del marito della cognata, il senatore milanese Gerolamo Cusani; poi (1527) ai Cusani Visconti, dal 1621 Marchesi di Chignolo.

Fu il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, nel 1466, a rettificare il corso del fiume; lavori durati ben 10 anni che permisero di garantire un territorio più vasto, più fertile e più sicuro dalle inondazioni. L'antico letto del Po, nella vasta ansa, divenne Mortizza il cui colatore più grande è il Reale.

Dalle tradizioni, e soprattutto dal ritrovamento di reperti archeologici, si pensa che sul suo territorio si fosse stabilita una popolazione sin dall'età della pietra, e sicuramente sin dall'età pre-romana quando divenne centro fortificato lungo il percorso della strada Romea, chiamata poi nel Medioevo Strada Regina; fu pertanto luogo di passaggio e sosta dei pellegrini della Via Francigena.

Nel IX secolo Chignolo fu concesso in beneficio da re Berengario ai monaci benedettini dell'abbazia di Santa Cristina, il vicino monastero di fondazione Longobarda. Proprio transitando su questa via nel 990, l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, indica l'abbazia di Santa Cristina, col suo castello, come la tappa XL (mansio). L'abate di Santa Cristina scelse come feudatari stabili la famiglia milanese dei Pusterla. Dopo lunghe contese tra questi ultimi e i Visconti il feudo passò infine, dal 1486, alla nobile famiglia Cusani, che conservò il patronato sino al 1936.

Nel 1936 al comune di Chignolo fu unito il comune di Cantonale, già in provincia di Milano e da sempre legato al territorio lodigiano[5]. L'attuale frazione Lambrinia si chiamava in precedenza Camatta.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto dell'8 febbraio 1939.[6]

«Cinque punti d'oro equipollenti a quattro di verde, caricati sui tre punti centrali, posti in palo, di un torrione di castello fiancheggiato da bastioni, il tutto di rosso, aperto e finestrato di nero, e sui due punti di verde laterali di due croci di Malta d'argento; con il capo di porpora. Ornamenti esteriori di Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2018 gli stranieri residenti nel comune di Chignolo Po in totale sono 628[8]. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:

Paese Popolazione (2018)
Romania 259
Marocco 74
India 65
Albania 64
Egitto 32
Ucraina 20


Il burattino Guignol modifica

Secondo la tradizione, nella metà del XVI secolo, Francesco I di Francia invitava e reclutava tessitori piemontesi e lombardi per impiantare e sviluppare in Francia fabbriche di lavorazione della seta il cui commercio si sviluppò specialmente a Lione. Tra questi vi sarebbero stati anche dei chignolesi, che portarono con loro dei pupazzi con le teste di legno con cui organizzavano feste dopo il lavoro e che furono poi soprannominati dai francesi les chignoles.

L'inventore del Guignol, Laurent Mourguet, qualche secolo dopo (le prime rappresentazioni si ebbero a partire dal 1808) diede corpo e nome ad un personaggio che era già conosciuto nelle baracche lionesi.

Nel 1981 il comune di Chignolo decise di intitolare la sua più grande piazza proprio a Guignol; in quell'anno, infatti, si festeggiò il ritorno, da Lione, del burattinaio Guignol, accompagnato da una delegazione della Municipalità. Il comune di Chignolo Po ha siglato un patto di gemellaggio con il comune di Brindas.

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Andrea Castagnetti, S. Cristina di Corteolona, in Inventari altomedievali di terre, coloni e redditi, Roma, 1979 (FSI, 104), IV, pp. 27-40. URL consultato il 22 maggio 2022.
  5. ^ Legge n° 846 del 30 aprile 1936, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 117 del 20 maggio 1936
  6. ^ Chignolo Po, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 dicembre 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Dati demografici ISTAT

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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