Cyanthillium Blume, 1826 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cyanthillium
Cyanthillium cinereum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Erlangeinae
Genere Cyanthillium
Blume, 1826
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Vernonieae
Genere Cyanthillium
Specie
(Vedi testo)

Etimologia modifica

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Carl Ludwig von Blume (1796-1862) nella pubblicazione " Bijdragen tot de Flora van Nederlandsch Indie" ( Bijdr. Fl. Ned. Ind. 15: 889) del 1826.[3]

Descrizione modifica

 
Il portamento
Cyanthillium cinereum
 
Le foglie
Cyanthillium cinereum
 
Infiorescenza
Cyanthillium cinereum
 
I fiori
Cyanthillium wollastonii

Le specie di questo genere sono delle piccole erbacee con cicli biologici annuali (principalmente) o perenni con altezze massime 2-6 dm. Spesso sulla superficie di queste piante sono presenti peli asimmetrici, o peli simmetrici a “T” e anche tricomi.[4][5][6][7][8][9]

Le foglie sono disposte in modo alterno oppure rosulate (a rosetta). Sono picciolate (i piccioli sono più o meno alati) con una lamina intera a forma da strettamente lanceolata a ovata, deltata o spatolata con basi cuneate e apici da arrotondati a acuti; la consistenza è membranacea. Le facce adassiali variano da scabre a glabre; quelle abassiali sono densamente pelose-irte e punteggiate di resina. Le venature normalmente sono pennate. I margini sono continui e seghettati. La superficie può essere pubescente.

L'infiorescenza è formata da numerosi capolini (fino a 100) discoidi peduncolati in formazioni corimbiformi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma da campanulata a spiraliforme o emisferica composto da circa 30 squame (o brattee) disposte su 3 - 5 serie embricate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti e cartacee con margini interi e apici spinosi, a volte sono divise in esterne e interne: quelle interne hanno forme lanceolate; quelle esterne hanno forme da subulate a lanceolate. Il ricettacolo normalmente è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo). Diametro dei corimbi di capolini: 6-15 cm. Diametro dell'involucro: 4-5 mm.

I fiori, da 15 a molti, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla è pubescente per peli diritti; i lobi, lanceolato-lineari, possono essere sericei o spinosi. I tubi sono più lunghi delle gole imbutiformi. Il colore varia da lavanda a rosa o violaceo.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere sono prive di code. Il polline è del tipo triporato (con le fessure di germinazione costituite da tre pori)[12]; con polline triporato la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni (echino-"lophato").
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con base con larghi nodi o protuberanze. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 5 coste oppure sono affusolati (non nervati). Sulla superficie degli acheni sono presenti dei tricomi oppure dei tubercoli; all'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a elongati; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo è formato da più o meno 20 snelle squamelle capillari persistenti o caduche.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat modifica

Le specie di questo gruppo si trovano dall'Africa centro-meridionale all'Australia passando per l'Asia meridionale-tropicale.[2] Queste piante probabilmente di origine paleotropicale, sono ora ampiamente stabilite nelle regioni tropicali e temperate calde come ruderali naturalizzate.[9]

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi modifica

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[8]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]

  • le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
  • nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
  • alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
  • le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
  • il polline varia da triporato a tricolporato;
  • gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
  • il pappo è cupoliforme.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[7]

  • l'habitus delle specie è annuale o formato da specie piccolo-perenni;
  • il polline in genere è "lophato" e triporato.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18, 22 e 36.[7][8]

Elenco delle specie modifica

Questo genere ha 11 specie:

Sinonimi modifica

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Claotrachelus Zoll.
  • Cyanopis Blume
  • Isomeria D.Don ex DC.
  • Isonema Cass.
  • Triplotaxis Hutch.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 settembre 2021.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 settembre 2021.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ Judd 2007, pag.517.
  7. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 167.
  8. ^ a b c d e Funk & Susanna 2009, pag. 442.
  9. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 27 settembre 2021.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  13. ^ Judd 2007, pag. 523.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ Susanna et al. 2020.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica