Dea di Taranto

antica statua greca

Dea di Taranto è il nome convenzionale attribuito ad una statua in marmo, capolavoro della scultura greca, detta anche Divinità in trono, datata intorno al 480 a.C., che secondo gli esperti rappresenterebbe una dea greca, probabilmente Persefone, Afrodite o Era. Proveniente da Taranto o da Locri[1], oggi appartiene all'Antikensammlung Berlin, inventariata al Nr. SK 1761, ed è esposta all'Altes Museum nella Museuminsel di Berlino. Presso il Museo archeologico nazionale di Taranto, è presente una copia realizzata tramite scansione laser nel 2016[2].

Dea di Taranto
Autoresconosciuto
Datacirca 480/470 aC
Materialemarmo
Dimensioni151×70×91 cm
UbicazioneAltes Museum, Berlino
Coordinate52°31′09.84″N 13°23′53.88″E / 52.5194°N 13.3983°E52.5194; 13.3983
Particolare del viso

Descrizione Modifica

La statua fu rinvenuta durante la costruzione di palazzi privati in via Duca degli Abruzzi a Taranto nel 1912. Secondo alcuni studiosi, tra cui il professore Vincenzo Casagrandi[3][4], gli scrittori Gaudio Incorpora[5] e Pino Macrì[6][7], e l'archeologo Paolo Orsi[8], sarebbe stata invece rinvenuta nei primi del '900 da un contadino in una vigna del territorio di Locri, in Calabria, dove sorgeva l'antica città di Locri Epizefiri, e in seguito fu trasportata di nascosto a Taranto. Da Taranto, espatriata con documenti falsi, fu messa all’asta in Svizzera e acquistata dall’Imperatore di Germania, Guglielmo II, per la consistente cifra di un milione di marchi[9]. È largamente attestato, infatti, il culto di Persefone nella zona di Reggio Calabria, dove sono stati rinvenuti numerosi pinakes, risalenti ad un periodo compreso tra il 490 ed il 450 a.C., che rappresentano scene relative al mito di Persefone[10][11][12][13], oggi conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Fu anche battezzata Persefone Gaia, per il sorriso caratteristico delle statue del periodo arcaico, tuttavia l'assenza di qualsiasi attributo non permette alcuna affermazione certa su quale dea vi sia raffigurata.

Il notevole peso della dea assisa in trono non è portato dalle esili ed elaborate colonnine, ma da un enorme cubo di marmo nascosto sotto il sedile. Ci sono solo poche tracce del colore della statua sul retro del trono, mentre piccoli fori di ingresso testimoniano la presenza di orecchini e diadema, oggi scomparsi[14].

La statua è caratterizzata da un aspetto solenne, in cui la rigida postura tipica dello stile arcaico si combina con un raffinato abbigliamento e con la serenità dell'arte tardo-arcaica o severa.

Note Modifica

  1. ^ Pino Macrì: La Persefone è nostra! Abbiamo le prove!, su Riviera Web, 18 giugno 2017. URL consultato il 19 marzo 2019.
  2. ^ Vincenzo Rutigliano, La statua di Persefone Gaia riprodotta per il museo di Taranto, in Il Sole 24 ore, 1º agosto 2016.
  3. ^ Adriano Scarmozzino, Il mistero rivelato - Nosside di Locri, la sublime poetessa dell’Odissea Italica - Libro primo[collegamento interrotto], Youcanprint, 21 febbraio 2019, ISBN 9788831606486. URL consultato il 19 marzo 2019.
  4. ^ Francesca Lagatta, L'archeologia calabrese trafugata e abbandonata, su la Lince, 4 maggio 2018. URL consultato il 19 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2020).
  5. ^ LOCRI, RIDATECI PERSEFONE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 19 marzo 2019.
  6. ^ https://books.google.it/books/about/Sulle_tracce_di_Persefone_due_volte_rapi.html?id=WJoSjwEACAAJ&source=kp_book_description&redir_esc=y
  7. ^ Siderno: Pino Macrì ricostruisce il mistero della Dea Persefone di Locri - Corriere Locride, su corrierelocride.it. URL consultato il 7 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2019).
  8. ^ Reperti archeologici di Locri Epizefiri: La Persefone, su locriantica.it. URL consultato il 19 marzo 2019.
  9. ^ Angelo Conte, La dea del sorriso. La Persefone o Afrodite dei tarantini, Scorpione, 2011
  10. ^ http://www.culturaitalia.it/opencms/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-coll_194
  11. ^ https://www.calabriatours.org/heritage/pinakes-locresi.html
  12. ^ https://www.locriantica.it/reperti/pinakes.htm
  13. ^ Copia archiviata, su sudsenzaeta.it. URL consultato il 17 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2019).
  14. ^ Thronende Gottheit, Staatliche Museen zu Berlin, su smb-digital.de.

Bibliografia Modifica

  • Angelo Conte, La dea del sorriso. La Persefone o Afrodite dei tarantini, Scorpione, 2011.

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