Deserto arbustivo della Mesopotamia

Il deserto arbustivo della Mesopotamia è un'ecoregione dell'ecozona paleartica, definita dal WWF (codice ecoregione: PA1320[1]).

Deserto arbustivo della Mesopotamia
Mesopotamian shrub desert
Deserto siriano
Ecozona Paleartica (PA)
Bioma Deserti e macchia xerofila
Codice WWF PA1320
Superficie 211 000 km²
Conservazione Vulnerabile
Stati Bandiera della Giordania Giordania, Bandiera dell'Iran Iran, Bandiera dell'Iraq Iraq, Bandiera d'Israele Israele, Bandiera della Palestina Palestina, Bandiera della Siria Siria
Cartina dell'ecoregione
Scheda WWF

Territorio modifica

Con il deserto arbustivo della Mesopotamia ci troviamo nel bel mezzo della Mezzaluna Fertile, l'antica «culla della civiltà» situata nelle vallate dei fiumi Tigri ed Eufrate. L'ecoregione si estende attraverso il sud-est della Siria, il nord-est della Giordania e il centro dell'Iraq fino alla frontiera con l'Iran, con un'exclave isolata comprende il centro-sud di Israele, il sud della Cisgiordania e l'est della Striscia di Gaza. L'ecoregione è costituita per lo più da quello che oggi è noto come deserto siriano. L'area è affascinante sia dal punto di vista ecologico che culturale. Costituisce un'importante sosta invernale per gli uccelli migratori eurasiatici e un rifugio per alcune popolazioni sparse di specie perseguitate dall'uomo, quali lupi, iene, leopardi, orici, gazzelle, cinghiali e altri[1].

Flora modifica

Questa ecoregione rappresenta una zona di transizione tra i vasti deserti a sud e le steppe a nord. Il clima è caldo e arido. La topografia è relativamente pianeggiante, e non vi sono grandi montagne. Alture di oltre 600 m sorgono lungo i margini occidentali dell'ecoregione, ma più ad est e nelle valli del Tigri e dell'Eufrate l'altitudine scende a meno di 100 m. Lungo i margini orientali, invece, si trovano i contrafforti degli Zagros, una regione dal terreno roccioso e ghiaioso dove allignano alberi di acacia ad ombrello (Acacia tortilis), varie specie di arbusti della famiglia Cistaceae e di piante camefite (arbusti nani a fusto legnoso). Sia uomini che animali tendono a radunarsi attorno alle poche zone umide e ai fiumi della regione. Canne e giunchi crescono nelle zone umide, mentre lungo i canali fluviali crescono pioppi tremuli (Populus tremula) e tamerici (Tamarix spp.)[1].

Fauna modifica

Le zone umide, i deserti e le steppe di questa ecoregione sono zone di fondamentale importanza per gli uccelli migratori, sia come aree di sosta durante le migrazioni che come siti di svernamento. Tra gli uccelli che dipendono dalle acque dolci delle oasi del deserto vi sono l'anatra marmorizzata (Marmaronetta angustirostris), il grillaio (Falco naumanni) e l'aquila imperiale (Aquila heliaca). Alcuni uccelli tipici del deserto, come l'ubara asiatica (Chlamydotis macqueenii), traggono vantaggio dai torrenti stagionali noti come uidian. Dal momento che nella steppa desertica la densità di popolazione umana è piuttosto bassa, alcuni grossi vertebrati sono riusciti a sopravvivere. Tra questi vi sono predatori come il lupo (Canis lupus), lo sciacallo dorato (Canis aureus), la iena striata (Hyaena hyaena), il leopardo (Panthera pardus), il caracal (Caracal caracal) e il gatto della giungla (Felis chaus), e le loro prede, come l'orice bianco (Oryx leucoryx), la gazzella gozzuta (Gazella subgutturosa) e il cinghiale (Sus scrofa). Altre specie caratteristiche di questa ecoregione sono il gerboa dell'Eufrate (Allactaga euphratica), simile ad un gerbillo, e il varano del deserto (Varanus griseus), una lucertola[1].

Conservazione modifica

 
Panorama fotografato dall'autostrada Baghdad-Amman

L'impatto umano e le minacce derivate da quest'ultimo si concentrano spesso nelle aree limitrofe a fonti d'acqua permanenti o semi-permanenti. Queste oasi devono sopportare elevati livelli di attività umana. Il prelievo di acqua per il consumo umano, l'agricoltura e il bestiame (pecore, capre e cammelli) riduce la sua disponibilità per la fauna selvatica. Il pascolo incontrollato, la caccia e la pesca eccessiva costituiscono ulteriori problemi in alcuni settori dell'ecoregione[1].

Note modifica

  1. ^ a b c d e (EN) Mesopotamian shrub desert, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato l'8 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2009).

Voci correlate modifica

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