Enydra

genere di piante della famiglia Asteraceae
(Reindirizzamento da Enydrinae)

Enydra Lour., 1790 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. È l'unico genere della sottotribù Enydrinae H. Rob., 1979.[1]

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Enydra
Enydra anagallis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Neurolaeneae
Sottotribù Enydrinae H. Rob., 1979
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Heliantheae
Sottotribù Enydrinaee
Genere Enydra
Lour., 1790
Specie
(vedi testo)

Etimologia modifica

Il nome del genere (Enydra) deriva da una parola greca il cui significato è "abitante dell'acqua" (in greco antico enudroj significa lontra).[2]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico, missionario gesuita, portoghese João de Loureiro (1710 – 1791) nella pubblicazione "Flora cochinchinensis: sistens plantas in regno Cochinchina nascentes. Quibus accedunt aliæ observatæ in Sinensi imperio, Africa Orientali, Indiæque locis variis. Omnes dispositæ secundum systema sexuale Linnæanum. Ulyssipone. - 2: 510" del 1790[3], mentre il nome scientifico della sottotribù (Enydrinae), derivato al suo unico genere, è stato definito per la prima volta dal botanico Harold Ernest Robinson (1932-) nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 41(6): 398 " del 1979.[4][5]. Nella stesura originale del testo di Robinson la sottotribù è chiamata Enhydrinae, poi modificato in quello attuale in conformità alle norme del Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica.

Descrizione modifica

Le specie di questo genere hanno un habitus erbaceo, acquatico o in tutti i casi relativo a zone molto umide. Gli steli sono fistolosi con radicamenti ai nodi.[6]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto. La lamina fogliare ha una contorno da lanceolato a ovato o obovato; il contorno è da intero a ampiamente seghettato.

Le infiorescenze sono composte da capolini radiati o disciformi, posizionati ascellarmente, solitari e sessili. I capolini sono formati da un involucro a forma da campanulata a emisferica composto da 4 - 6 squame (o brattee) disposte in modo embricato su 2 - 3 serie al cui interno un ricettacolo da convesso a debolmente conico, e provvisto di pagliette, fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le squame più esterne sono di consistenza erbacea, piuttosto allargate e con la superficie striata. Le pagliette del ricettacolo circondano strettamente i fiori e sono persistenti.

Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:

* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[7]

I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori del raggio sono femminili, le corolle sono colorate di giallo o bianco, raramente sono brune; le ligule con apici a 3 - 4 denti possono essere minute o mancanti del tutto. I fiori del disco sono ermafroditi o funzionalmente maschili con corolle pentamere tubolari colorate di giallo, bianco o bruno pallido; le corolle con 5 - 6 lobi sono appena sporgenti oltre le pagliette del ricettacolo e sono ricoperte da pochi larghi tricomi ghiandolari. Il calice è ridotto ad una coroncina di squame.[8]

L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi, pelosi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[8] Le code delle antere sono ottuse.

Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[8]. Gli stigmi possiedono degli apici acuti.

I frutti sono degli acheni senza pappo. L'achenio è a forma da obcompressa a affusolata, è nero ed essenzialmente glabro.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat modifica

La distribuzione delle specie di questo genere è pantropicale in quattro continenti: America del Sud, Africa Centrale, India, Indocina e Malaysia e Australia.[9]

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza del genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale e comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). La sottofamiglia (Asteroideae) è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Neurolaeneae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Neurolaeneae a sua volta è suddivisa in 3 sottotribù (Enydrinae è una di queste).
In precedenza questo genere era descritto all'interno della tribù Heliantheae e della sottotribù Enydrinae H. Robinson (Robinson, 1981[12]).[13]

Specie del genere modifica

Il genere Enydra è formato da mezza dozzina di specie:[9]

Sinonimi modifica

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[9]

  • Cryphiospermum P.Beauv.
  • Enhydra DC.
  • Hingtsha Roxb.
  • Meyera Schreb.
  • Phyllimena Blume ex DC.
  • Sobreya Pers.
  • Tetraotis Reinw. ex Reinw.
  • Wahlenbergia Schumach.
  • Sobreyra Ruiz & Pav.

Note modifica

  1. ^ Enydra [collegamento interrotto], su Global Compositae Checklist. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 154.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  4. ^ Global Compositae checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  5. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  6. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 4187.
  7. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  8. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  9. ^ a b c Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ Robinson 1981, pag. 61.
  13. ^ Funk & Susanna 2009, pag. 705.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica