L'evenkite è un minerale, una paraffina di origine naturale.[2] Il nome deriva dal distretto di Evenki[3], lungo la parte bassa del fiume Tunguska nella Siberia centrale.[5] Descritto per la prima volta nel 1953[1] dal mineralogista A.V. Skropychev.

Evenkite
Classificazione Strunz (ed. 10)10.BA.50[1]
Formula chimicaC23H48[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[1][3], monoclino[4]
Classe di simmetriadipiramidale[1][3], prismatica
Parametri di cellaa=7,47(1), b=4,980(1), c=65,85(3), V=2450(2), Z=4[2]
Gruppo spazialePbcm[2]
Proprietà fisiche
Densità0,87[3][4] g/cm³
Durezza (Mohs)1[1][3][4]
Sfaldaturaperfetta secondo {001}[3], si sfoglia
Coloreincolore[3][4], verde giallastro[3][4], bianco[3][4], bianco giallastro[3][4], giallastro, giallo verdastro, giallo vinoso
Lucentezzacerosa[3][4], grassa, vitrea
Opacitàtrasparente[3][4], traslucida
Strisciobianca[3][4]
Diffusionerara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Nell'evenkite si trova l'idrocarburo n-tetracosano.[3][6]

Abito cristallino

modifica

Cristalli lamellari[6] o tabulari,

Origine e giacitura

modifica

La genesi primaria è idrotermale, quella secondaria è postvulcanica. Ha paragenesi con calcite, marcasite, calcedonio e idrialite.
Il minerale si trova nelle vene di quarzo vescicolare lavico[3].

Forma in cui si presenta in natura

modifica

Si presenta in cristalli ceroidi larghi al massimo un centimetro[6], aggregati granulari massivi e impregnazioni.

Caratteristiche fisico-chimiche

modifica

È plastica, flessibile; ha luminescenza bianco-bluastra forte nell'ultravioletto. È solubile in acqua calda e negli acidi. Fonde facilmente ed evapora al di sopra dei 45 °C.

Località di ritrovamento

modifica

Nel distretto di Evenki, in un giacimento di mercurio nel bacino della Tunguska e nei giacimenti di Dubník e Merník in Slovacchia.

  1. ^ a b c d e f g h Evenkite mineral information and data, su mindat.org. URL consultato il 4 marzo 2013.
  2. ^ a b c d (EN) Paula C. Piilonen, Ercit T. Scott, New mineral names (PDF), in American Mineralogist, vol. 90, 2005, pp. 1466-1469. URL consultato il 4 marzo 2013.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Scheda tecnica del minerale su webmineral
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Scheda tecnica del minerale su wolphramalpha.com[collegamento interrotto]
  5. ^ (EN) K Yagi, Fleischer M., New mineral names (PDF), in American Mineralogist, vol. 40, 1955, pp. 367-370. URL consultato il 4 marzo 29013.
  6. ^ a b c Autori vari, IX. Composti organici in "Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. III", pag. 788, Peruzzo editore (1988), Milano

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mineralogia