Framta
Framta dei Suebi Frantán in spagnolo, Franta in galiziano e Frantano in portoghese (inizio V secolo – 458) è stato re dei Suebi di Gallaecia[1], dal 456 fino alla sua morte.
Framta | |
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Carta dell'espansione del regno suebo nel corso del V secolo d.C. | |
Re dei Suebi o Svevi di Spagna | |
In carica | 456 – 458 |
Predecessore | Rechiaro |
Successore | Maldraso |
Nascita | inizio V secolo |
Morte | 458 |
Origine
modificaNon si hanno notizie circa i suoi ascendenti. Il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia riporta che nacque all'inizio del V secolo[2].
Biografia
modificaDopo la morte del re dei Suebi, Rechiaro, nel 456, i Visigoti invasero il Regno suebo[3], occupando gran parte della penisola iberica[4] e Aiulfo divenne responsabile del Regno suebo in Gallaecia, con l'appoggio del re dei visigoti Teodorico II; secondo Idazio però il goto, Aiulfo disertò e si autoproclamo re[5], come riportano anche Hispania tardoantigua y visigoda[6] e Ideología, simbolismo y ejercicio del poder real en la monarquía visigoda[7].
Una parte di Suebi però non accettò Aiulfo come re, ma nominò un altro re, Maldraso, come conferma Idazio[8]. Aiulfo si trovò a dover fronteggiare Maldraso, che gli contendeva la corona reale.
Nel giugno del 457, a Castro do Porto, come conferma Idazio, Aiulfo fu assassinato da Maldraso[8] che lo sostituì sul trono[6].
Secondo Giordane, invece Aiulfo fu attaccato e sconfitto da Teodorico II, che lo catturò e lo giustiziò[9], come conferma anche il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[10].
Ma una parte dei Suebi non riconobbe Maldraso, e nominò re Framta, che divenne padrone della parte nord del regno, come riporta il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[2], e come confermano Isidoro di Siviglia (Mox bifarie diuisi pars Frantan, pars Maldra regem appellant)[11] e Idazio (Equibus pars Frantamen, pars Maldras regem appellant)[8].
Nel corso del 458 il re Framta, tra Pasqua e Pentecoste morì (Frantanes moritur per Pascha et Pentecostem), per cui Maldraso, secondo Idazio, si trovo a regnare da solo, senza oppositori[12]. Secondo Isidoro di Siviglia i seguaci di Framta seguirono Ricimondo (Nec mora Frantan mortuo Sueui qui cum eo erant Reccimundum sequuntur), ma vi fu pace con Maldraso (cum Maldra pace inita)[11].
Note
modifica- ^ La Gallaecia corrispondeva all'incirca alle regioni (comunità autonoma) spagnole di Galizia, delle Asturie, di Cantabria, di Castiglia e León e il nord del Portogallo.
- ^ a b (ES) Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Framtan
- ^ Ernst Barker, L'Italia e l'occidente dal 410 al 476; Storia del mondo medievale, vol. I (anno=1999), pag. 407
- ^ Ludwig Schmidt e Christian Pfister, I regni germanici in Gallia; Storia del mondo medievale, vol. I (anno=1999), pag. 280
- ^ (LA) #ES Idatii episcopi Chronicon, pag. 101
- ^ a b (ES) #ES Hispania tardoantigua y visigoda, pagg. 299 e 300
- ^ (ES) #ES Ideología, simbolismo y ejercicio del poder real en la monarquía visigoda, pagg. 56 e 57
- ^ a b c (LA) #ES Idatii episcopi Chronicon, pag. 104
- ^ (LA) #ES Giordane, De origine actibusque Getarum, par. 234
- ^ (ES) Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Agiulfo
- ^ a b (LA) #ES Isidori Historia Gothorum, Wandalorum, Sueborum, Historia Sueuorum, par. 88
- ^ (LA) #ES Idatii episcopi Chronicon, pag. 105
Bibliografia
modificaFonti primarie
modifica- (LA) #ES Isidori Historia Gothorum, Wandalorum, Sueborum.
- (LA) #ES Idatii episcopi Chronicon.
- (LA) #ES Giordane, De origine actibusque Getarum.
Letteratura storiografica
modifica- Ludwig Schmidt e Christian Pfister, I regni germanici in Gallia, in Storia del mondo medievale, vol. I, 1999, pp. 275–300.
- Ernst Barker, L'Italia e l'occidente dal 410 al 476, in Storia del mondo medievale, vol. I, 1999, pp. 373–419.
- (ES) Hispania tardoantigua y visigoda
- (ES) Ideología, simbolismo y ejercicio del poder real en la monarquía visigoda
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
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