Frasso Telesino
Frasso Telesino è un comune italiano di 2 020 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Frasso Telesino comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Benevento |
Amministrazione | |
Sindaco | Pasquale Viscusi (lista civica Ricominciamo insieme) dal 10-6-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 41°09′N 14°32′E |
Altitudine | 374 m s.l.m. |
Superficie | 21,82 km² |
Abitanti | 2 020[1] (30-4-2023) |
Densità | 92,58 ab./km² |
Frazioni | Nansignano |
Comuni confinanti | Cautano, Dugenta, Melizzano, Sant'Agata de' Goti, Solopaca, Tocco Caudio, Vitulano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82030 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062035 |
Cod. catastale | D784 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 751 GG[3] |
Nome abitanti | frassesi ("frascetani" dialetto locale) |
Patrono | Santa Giuliana di Nicomedia |
Giorno festivo | 16 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Frasso Telesino nella provincia di Benevento | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaFrasso Telesino è sito sul versante occidentale del Taburno Camposauro, tra le cime rocciose del monte Sant'Angelo (1189 m) e le cime di Monte Cardito e di Serra del Ceraso (1220 m) dove si apre il vallone di Prata.
Il territorio comunale è compreso fra i 65 metri ed i 1220 metri, con un'escursione altimetrica di 1155 m.
È sede della comunità montana del Taburno.
Storia
modificaIl suo nome deriva da terra frassorum o castrum fracti, probabilmente originato da fraxinus, l'albero raffigurato nello stemma civico. Con l'Unità d'Italia vi fu aggiunto l'appellativo di "Telesino" per distinguerlo dagli altri centri omonimi.[4]
Secondo la tradizione popolare il paese fu fondato da coloro che si salvarono alla distruzione di Telesia del 1349. Il comune è però ricordato secoli prima, in un documento del X secolo.[5]
Ai tempi di Carlo I d'Angiò era possedimento dei conti di Caserta.
Nel 1317 passò a Diego de la Rath. Una sua discendente, Caterina de la Rath (italianizzata Della Ratta), fu spogliata del feudo alla fine del Quattrocento ma lo riconquistò nel 1509.
Nel 1496 Frasso ospitò re Federico I di Napoli che firmò alcuni decreti in Terra Frassorum.[6]
La figlia di Caterina Della Ratta ebbe in dote il feudo che passò ai Gambacorta e quindi ai Pignatelli.
Successivamente fu venduto ai de Ponte per poi tornare ai Gambacorta.
Nel 1647, durante una sommossa popolare, fu ucciso il figlio del principe Gambacorta, implicato nella rivolta di Masaniello.
Nel XVIII secolo passò ai Dentice e poi agli Spinelli che lo tennero sino all'abolizione del feudalesimo (1806).
Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Nel 1943 fu bombardata due volte dagli americani.[6]
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone del comune Frasso Telesino sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 ottobre 2016.[7]
«Stemma d'azzurro, all'albero di frassino di verde, fruttato d'oro, fustato al naturale, nodrito nella pianura diminuita di verde, cimato dalla colomba d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Grotta di San Michele, probabilmente aperta al culto dai longobardi.
- Chiesa della Madonna di Campanile, o della Madonna del Soccorso (XVIII sec.). Questo luogo sacro fu costruito dalla principessa Giulia Gambacorta, in onore di una immagine mariana in legno scolpito (XII sec.)rinvenuta tra le rovine di una cappella medievale.
- Palazzo Gambacorta, residenza dei feudatari di Frasso.
- Palazzo Mosiello , del 1675, caratteristica residenza a corte della omonima famiglia nobile, originaria di Verona (Muselli).
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[8]
Economia
modificaIl paese è a vocazione prevalentemente agricolo-pastorale.
Ha una superficie agricola utilizzata di 1065,39 ettari (2000).[9]
Il territorio agricolo, in gran parte collinare, è sfruttato per la produzione di olio di oliva e dei vini aglianico, piedirosso e falanghina.
Amministrazione
modificaDi seguito riportiamo i più recenti sindaci di Frasso Telesino.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1985 | 1990 | Carmine Calandra | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1990 | 1991 | Maria Assunta Colella | Commissario | ||
1991 | 1992 | Carmine Calandra | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1992 | 1996 | Luigi Matarrazzo | Democrazia Cristiana-PPI | Sindaco | |
1996 | 1997 | Giorgio Di Cerbo | Centro Cristiano Democratico | Sindaco | |
1997 | 1997 | Maria Assunta Colella | Commissario | ||
1997 | 2000 | Giorgio Di Cerbo | Centro Cristiano Democratico | Sindaco | |
2000 | 2001 | Cosimo Facchiano | Commissario | ||
2001 | 2003 | Enrico Spagnuolo | Democratici di Sinistra | Sindaco | |
2003 | 2004 | Elvira Nuzzolo | Commissario | ||
2004 | 2007 | Giuseppe Izzo | Forza Italia | Sindaco | |
2007 | 2008 | Michela Falzarano | Commissario | ||
2008 | 2013 | Lino Massaro | Lista civica | Sindaco | |
2013 | 2018 | Giuseppe Di Cerbo | Lista civica | Sindaco | |
2018 | in carica | Pasquale Viscusi | Lista civica | Sindaco |
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Marrocco, p. 64.
- ^ Touring, p. 320.
- ^ a b Marrocco, p. 65.
- ^ Frasso Telesino (Benevento) D.P.R. 25.10.2016 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 4 agosto 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Fonte: Camera di Commercio di Benevento, Dati e cifre, maggio 2007.
Bibliografia
modifica- AA.VV., L'Italia: Campania, Milano, Touring Club Italiano, 2005.
- Dante B. Marrocco, Guida del Medio Volturno, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1986.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Frasso Telesino
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Frasso Telesino
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.frassotelesino.bn.it.
- Frasso Telesino, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244758628 · GND (DE) 4784623-9 |
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