Giovanni Vincenzo de Filippi
Giovanni Vincenzo de Filippi (Venezia, 5 novembre 1656[1] – 16 febbraio 1738[1][2]) è stato un vescovo cattolico italiano.
Giovanni Vincenzo de Filippi, O.S.M. vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 5 novembre 1656 a Venezia |
Ordinato presbitero | 23 settembre 1679 |
Nominato vescovo | 10 dicembre 1698 da papa Innocenzo XII |
Consacrato vescovo | 21 dicembre 1698 dal cardinale Sebastiano Antonio Tanara |
Deceduto | 16 febbraio 1738 (81 anni) |
Biografia
modificaNasce a Venezia, dalla nobile famiglia Filippi nel 1656. La sua data di nascita si può desumere dal suo epitaffio funebre[1], ma è anche riportata quale data del suo battesimo da Konrad Eubel, nella sua opera Series episcoporum Ecclesiae Catholicae[2]. Le poche notizie circa la sua vita giovanile si hanno proprio da Eubel, dal Cornaro e dal Cicogna, il quale riporta. Entrò nell'ordine dei Servi di Maria, dimorando presso convento veneziano di Santa Maria dei Servi[3]. Fu ordinato presbitero il 23 settembre 1679 e si laureò in teologia il 21 dicembre 1683[2]. Quindi apprendiamo che predicò nelle terre del Peloponneso. Afferma infatti il Cicogna[1][4]:
«Giovanni Vincenzo De' Filippi uomo ragguardevolissimo per soavità di costumi, per iscienza nelle sacre lettere e per integrità di vita [...], dopo avere colle apostoliche sue predicazioni scorso il Peloponneso, fu eletto alla sede vescovile del Zante e Cefalonia.»
L'elezione episcopale alla sede di Zante e Cefalonia avvenne il 10 dicembre 1698[2], per volere di papa Innocenzo XII. Il successivo 21 dicembre ricevette a Roma la consacrazione episcopale dal cardinale Sebastiano Antonio Tanara, abate commendatario di Nonantola e cardinale presbitero del titolo dei Santi Quattro Coronati. Tra le poche notizie che si hanno di lui in questo periodo si sa che restaurò la cattedrale e promosso lo studio della teologia tra i cittadini e nel seminario[2].
Il 10 maggio 1718[5] fu trasferito alla sede di Caorle per volere di papa Clemente XI. Qui le notizie circa il vescovo de Filippi sono più ricche ed esaustive, grazie anche ai decreti che scrisse in seguito alle quattro visite pastorali che effettuò nella diocesi[4][6]. Si apprende che anche qui si occupò di sacra dottrina e di teologia, ordinò alcuni restauri della cattedrale e del suo campanile e fece edificare la Chiesa della Risurrezione nella IV presa dell'entroterra caorlotto, quella che oggi passa sotto il nome di Ca' Cottoni, e che costituiva l'unica altra chiesa parrocchiale della diocesi, oltre alla cattedrale[7][8]. Ad oggi, dopo un recente restauro, lo stemma del vescovo de Filippi ancora campeggia sopra la porta d'ingresso della piccola chiesa barocca.
Morì il 16 febbraio 1738, come recita l'epitaffio fatto apporre nel convento di Santa Maria dei Servi a Venezia e riportato dal Cicogna[1]:
«IOHANNI VINCENTIO DE PHILIPPIS VENETO
SAC. ORD. SERVORVM MARIAE
ZACYNTII ET CEPHAENIAE DEIN CAPRVLARVM
EPISCOPO VIGILANTISSIMO
GENERE RELIGIONE DOCTRINA ET FORMA
PRAECLARO
DIE XVI FEBRVARII MDCCXXXVIII
AD SVPEROS EVOCATO
SENIORES HVIVS COENOBII VIRI
SVPREMIS QVOQ. TABVLIS BENEFICIIS HONESTATI
IVSTA QVOTANNIS BENEMERENTI PERSOLVENDA
ET MONVMENTVM PONEND. CVRARVNT
VIXIT AN. LXXXI. MEN. III. DIES XI.
IN PONTIF. XI.»
«A Giovanni Vincenzo de Filippi Veneziano
sacerdote ordinato dei Servi di Maria
di Zacinto e Cefalonia poi di Caorle
vescovo sollecitissimo
nei modi, nella religione, nella dottrina e nell'aspetto
eccellente
il giorno 16 febbraio 1738
chiamato alle realtà celesti
Gli anziani dell'uomo di questo convento
le ultime volontà nel testamento all'onestà
benemerente di adempiere ogni anno
e di porre il monumento si curarono
Visse anni 81 mesi 3 giorni 11
di episcopato 11»
Dal testo menzionato è possibile ricavare che la data del 5 novembre, benché indicata dall'Eubel anche come battesimo, si debba riferire a quella di nascita. Volle essere sepolto nella cattedrale caprulana, dove si era fatto preparare il sepolcro ai piedi dell'altare maggiore. Ancora oggi si può leggere la «curiosa»[1] iscrizione che si fece preparare dall'abate di Latisana don Giovanni de' Conti[4][9]:
«NON IACET IN TVMVLO
NVDVM SINE NOMINE
CORPVS
QVOD CVNCTIS CONVENIT
VRNA CAPIT
NOMEN
SI QVÆRIS
QVÆRES
QVO VIXERIT ANNO
MDCCXXVII»
Nel Museo del tesoro del Duomo di Caorle sono conservati un piviale dorato ed una pianeta recanti lo stemma del vescovo de Filippi[4]. È inoltre lui, secondo il Bottani, ad aver tradotto il frammento di iscrizione greca «ωΝυΔΑτωΝ» come aquarum[9] che si trova su un'idria in pietra, identificata storicamente come una delle giare utilizzate da Nostro Signore per trasformare l'acqua in vino alle Nozze di Cana[10].
Genealogia episcopale
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Juan Pardo de Tavera
- Cardinale Antoine Perrenot de Granvelle
- Vescovo Frans van de Velde
- Arcivescovo Louis de Berlaymont
- Vescovo Maximilien Morillon
- Vescovo Pierre Simons
- Arcivescovo Matthias Hovius
- Arcivescovo Jacobus Boonen
- Arcivescovo Gaspard van den Bosch
- Vescovo Marius Ambrosius Capello, O.P.
- Arcivescovo Alphonse de Berghes
- Cardinale Sebastiano Antonio Tanara
- Vescovo Giovanni Vincenzo de Filippi, O.S.M.
Note
modifica- ^ a b c d e f Emmanuele Antonio Cicogna, Delle inscrizioni veneziane (Vol. I), presso Giuseppe Orlandelli Editore, Venezia, 1824, p. 42.
- ^ a b c d e (LA) Konrad Eubel, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae (Vol. 5), p. 154.
- ^ Flaminio Corner, Notizie storiche delle Chiese e Monasteri di Venezia, e di Torcello, nella Stamperia del Seminario appresso Giovanni Manfrè, Padova, 1758.
- ^ a b c d Paolo Francesco Gusso e Renata Candiago Gandolfo, Caorle Sacra, Marcianum Press, Venezia, 2012.
- ^ (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 781.
- ^ Vescovo Giovanni Vincenzo de Filippi, su siusa.archivi.beniculturali.it.
- ^ Giovanni Musolino, Storia di Caorle, La Tipografica, Venezia, 1970.
- ^ Silvio Tramontin, La diocesi di Caorle in età moderna e la sua soppressione, p. 69.
- ^ a b Trino Bottani, Saggio di Storia della Città di Caorle, nella Tipografia di Pietro Bernardi, Venezia, 1812.
- ^ Ferdinando Ughelli e Nicola Coleti, Italia Sacra sive de episcopis Italiae et insularum adjacetium (Tomo V), 1720, presso Sebastiano Coleti (Venezia).
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Giovanni Vincenzo de Filippi, in Catholic Hierarchy.