Giuseppe Mazzini (1883-1961)

imprenditore e politico italiano

Giuseppe Mazzini (Livorno, 7 aprile 1883Torino, 12 novembre 1961) è stato un imprenditore e politico italiano.

Giuseppe Mazzini

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVI, XXVII, XXVIII, XXIX
Gruppo
parlamentare
Gruppo liberale democratico
Coalizionedestra storica
CircoscrizioneTorino (XXVI legislatura); Piemonte (XXVII legislatura); C.U.N. (XXVIII-XXIX legislatura)
Sito istituzionale

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
LegislaturaXXX legislatura del Regno d'Italia
Gruppo
parlamentare
Partito Nazionale Fascista
CircoscrizioneC.U.N. (XXX legislatura)
Incarichi parlamentari

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXX
Gruppo
parlamentare
PNF
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione di finanze (1º maggio - 5 agosto 1943)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Titolo di studioLaurea in Ingegneria
Professioneindustriale

Biografia

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Nato a Livorno, si trasferisce a Torino per effettuare gli studi superiori, e poi laurearsi al Politecnico di Torino in Ingegneria a pieni voti[1]. Alle elezioni politiche del 15 maggio 1921 venne eletto deputato nella lista del "blocco Liberale-Democratico", e divenne segretario del gruppo parlamentare dei Liberali Democratici. Nel febbraio 1943 venne nominato Senatore[2].

 
Giuseppe Mazzini in uniforme

Nel 1925 viene espulso dal Partito Liberale Italiano, sia per causa delle sue posizioni in netta contrapposizione con l'allora direzione nazionale del partito, che per le sue posizioni filofasciste[3]. Alle successive elezioni si presenterà nel collegio del Piemonte come candidato del Partito Nazionale Fascista.

Fu presidente della Lega degli industriali di Torino durante gli scioperi dei metalmeccanici del 1925, che portarono nel 2 ottobre dello stesso anno ad un accordo che cancellava le elezioni delle commissioni interne dei sindacati corporativi. Nell'agosto del 1943, durante il governo Badoglio venne nominato commissario della Confindustria, in questa veste sigla l'accordo fra le Confederazioni dei lavoratori dell'industria e la Confederazione degli industriali che reintroduce le norme sindacali soppresse nel precedente accordo. Questo accordo prese il nome di "patto Buozzi-Mazzini"[4].

Fu presidente della Confederazione Italiana di Scherma, a partire dall'aprile del 1925, che nel 1933 mutò nome in Federazione Italiana Scherma. Mantenne questo incarico complessivamente per 15 anni, tra prima e dopo la guerra. Nel 1935 diviene membro d'onore della Fédération internationale d'escrime, per divenirne presidente a pieni voti nel luglio 1953, uno dei due presidenti italiani nella storia del massimo organismo mondiale della scherma.

Muore per un collasso cardiaco la mattina dell'11 novembre 1961 nella sua casa di Torino. Al suo capezzale la moglie Stefania Marchesi.[5]

Cariche e titoli

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Onorificenze

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  1. ^ Morto l'Ing. Mazzini, in Archivio Storico, http://www.Lastampa.it. URL consultato l'11 agosto 2011.
  2. ^ I tre senatori piemontesi, in Archivio Storico, http://www.Lastampa.it. URL consultato l'11 agosto 2011.
  3. ^ La direzione del Partito Liberale Italiano scioglie la Sezione di Torino, in Archivio Storico, http://www.Lastampa.it. URL consultato l'11 agosto 2011.
  4. ^ Dalle Commissioni interne alle Rsu, in di Gino Mazzone e Claudio Scarcelli, http://www.fiom.cgil.it. URL consultato l'11 agosto 2011.
  5. ^ Morte dell'Ing. Mazzini, in Archivio Storico, http://www.Lastampa.it. URL consultato l'11 agosto 2011.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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