Giuseppe Renzi

militare italiano, medaglia d'oro al valor militare

Giuseppe Renzi (Forlì, 22 ottobre 1897Alture di Gosc-Mens, 20 dicembre 1937) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni di controguerriglia in Africa Orientale Italiana[2].

Giuseppe Renzi
NascitaForlì, 22 ottobre 1897
MorteAlture di Gosc (Mens), 20 dicembre 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Libia
RepartoLVI Battaglione coloniale
Anni di servizio1916-1937
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Forlì il 22 ottobre 1897, figlio di Maria.[1] Si arruolò nel Regio Esercito come soldato semplice nel settembre 1916, in piena prima guerra mondiale, assegnato al 69º Reggimento fanteria.[1] In seguito partecipò ad un corso allievi ufficiali di complemento presso il V Corpo d'armata, venendo promosso sottotenente.[1] Caduto prigioniero di guerra rientrò in Italia dopo la firma dell'armistizio di Villa Giusti,[3] congedatosi nel giugno 1920 dal 48º Reggimento fanteria col grado di tenente.[1] Assunto dall'amministrazione statale come ufficiale telegrafico, fu dapprima in servizio presso l'Ufficio postale telegrafico di Trieste e poi in quello della sua città natale dove sposò la signorina Clotilde Gori.[3] Fu poi egli stesso istruttore e direttore di corsi premilitari presso la città di Villafranca.[3] Richiamato in servizio attivo a domanda e mobilitato per le esigenze legate alla guerra d'Etiopia nel luglio 1935, fu destinato al Regio corpo truppe coloniali della Libia sbarcando a Tripoli il 29 gennaio 1936.[1] Assegnato al LVI Battaglione del 5º Reggimento coloniale, assunse il comando della 4ª Compagnia mitraglieri con la promozione a capitano nel luglio successivo, e tre mesi dopo partì per l'Africa Orientale Italiana sbarcando a Massaua, in Eritrea, il 14 ottobre.[1] Si distinse durante le operazioni di controguerriglia, venendo decorato con la croce di guerra al valor militare a Uoldè, 1937.[1] Cadde in combattimento sulle Alture di Gosc-Mens il 20 dicembre 1937, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] La salma fu riportata in Patria e dopo i funerali[N 1] tenutesi nella Cattedrale di Forlì alla presenza di numerose autorità civili e militari venne tumulata nel locale cimitero.[3] Una via di Forlì porta il suo nome.

Onorificenze modifica

«Comandante di compagnia indigeni, in aspro combattimento contro preponderanti forze ribelli, accesosi in posizione estremamente sfavorevole, sosteneva per oltre mezz’ora in violenta lotta l’irruente attacco avversario distinguendosi per ardimento, decisione e sprezzo del pericolo. Successivamente nel generoso tentativo di parare la minaccia su di un fianco del battaglione, assalito da forze superiori, primo fra tutti impegnava violento corpo a corpo, due volte ferito persisteva con eroica fermezza finché, premuto e circondato da ogni parte, cadeva con i pochi fedelissimi ascari a lui vicini, dopo strenua difesa contro un nemico sempre incalzante e bene armato, sorpreso ed ammirato insieme alla rivelazione di tanto eroismo. Superbo esempio di cosciente ardimento e di virtù guerriere. Alture di Gosc (Mens), 20 dicembre 1937.[4]»
— Regio Decreto 29 giugno 1939.[5]
«Comandante di compagnia mitraglieri pesanti facenti parti di un battaglione coloniale che aveva il compito di forzare il passaggio di un fiume sbarrato dal fuoco nemico, partecipava all'azione con perizia e sagacia. Nella successiva avanzata del reparto prendeva parte al combattimento portando le sue armi in prima linea, contribuendo efficacemente all'occupazione delle posizioni avversarie e dimostrando sereno ardimento e sprezzo del pericolo. Zerà Uoldé, 2 giugno 1937

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ I funerali si tennero circa un mese dopo il decesso a causa dei tempi necessari al rimpatrio della salma, e vi parteciparono il colonnello Curli in rappresentanza del Prefetto, il console Gigli (vice comandante della GIL), il direttore provinciale delle Poste cavalier ufficiale D'Aragona, il fiduciario dell’Associazione provinciale delle Poste cavalier Semprini e molte altre autorità.

Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 274.
  3. ^ a b c d Forlipedia.
  4. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 7 agosto 1939, registro 6 Africa Italiana, foglio 326.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 274.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica