Giuseppe Sinopoli
«La musica è quantità, misura, nel periodo in cui viene composta o nell'attimo in cui lo strumento, stimolato dal musicista, la produce. Qui si compie un salto misterioso: quello che noi ascoltiamo è immateriale e nell'attimo in cui lo percepiamo sparisce per diventare memoria. La musica è il segno più sublime della nostra transitorietà. La Musica, come la Bellezza, risplende e passa per diventare la memoria, la nostra più profonda natura. Noi siamo la nostra memoria.[1]»
Giuseppe Sinopoli (Venezia, 2 novembre 1946 – Berlino, 20 aprile 2001) è stato un direttore d'orchestra, compositore e saggista italiano.
Biografia e carriera
modificaNato a Venezia da padre messinese e madre veneziana di origine messinese, si trasferì con la famiglia a Messina nel 1950, rimanendovi fino al 1963.[2]
Dopo aver iniziato a studiare organo al Conservatorio di Messina, proseguì al conservatorio di Venezia dove studiò armonia e contrappunto, interessandosi anche alla musica contemporanea ed elettronica; non si diplomò in Conservatorio, e, dopo aver frequentato il liceo classico, si laureò in medicina e chirurgia con tesi in antropologia criminale all'Università di Padova nel 1972.[3] Frequentò quindi i corsi estivi di Darmstadt con György Ligeti e Karlheinz Stockhausen. Fu inoltre allievo (e successivamente assistente) ai corsi di composizione di Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena, e studiò direzione d'orchestra a Venezia con Bruno Maderna, e a Vienna con Hans Swarowsky.
Negli anni settanta Sinopoli fu noto soprattutto come compositore e specialista di musica contemporanea: esordì come direttore d'orchestra a Siena, verso la prima metà degli anni settanta dirigendo un brano da camera scritto da un allievo di Donatoni, in seguito fondò nel 1975 l'Ensemble Bruno Maderna. A partire dal 1978, tuttavia, si impegnò sempre più nella direzione di un repertorio più tradizionale: a cominciare dalla direzione dell'Aida di Verdi al Teatro La Fenice di Venezia, si dedicò intensamente a Bruckner, Mahler e Richard Strauss, compositori verso i quali lo portavano affinità crescenti. Come direttore d'orchestra ha lavorato con le maggiori orchestre europee: la Deutsche Oper di Berlino, la New Philharmonia di Londra (di cui dal 1984 al 1994 fu direttore principale, e dal 1987 anche direttore musicale), l'Accademia di Santa Cecilia di Roma; collaborazioni particolarmente pregevoli ebbe con i Wiener Philharmoniker; ha diretto inoltre prestigiosi complessi musicali come l'orchestra del Covent Garden di Londra, la Philharmonic del Teatro Metropolitan di New York; diresse varie volte i Berliner Philharmoniker (l'ultima delle quali nel 1986) e assunse la direzione della Staatskapelle di Dresda (di cui fu direttore principale dal 1992) e dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano nel 1994, mentre già nel 1985 ha diretto il Tannhäuser di Wagner al Festival di Bayreuth, dove nel 2000 fu il primo direttore d'orchestra italiano in tutta la storia del festival a dirigere il Ring des Nibelungen. E proprio a Bayreuth, prima con Parsifal e dopo appunto con la Tetralogia, Sinopoli conosce la sua consacrazione forse come l'interprete wagneriano italiano più importante degli ultimi quarant'anni sulla scia di Victor de Sabata. Le sue letture del Ring e di Parsifal appaiono infatti molto vicine a quelle della tradizione interpretativa bayreuthiana degli anni cinquanta, in particolare a quelle di Hans Knappertsbusch, che Sinopoli richiama molto da vicino con i suoi tempi lenti, la maestosità dell'impianto fonico, la monumentalità e la liturgica ieraticità nell'impostazione generale dell'opera . Ad oggi non risultano ancora edizioni discografiche, che appaiono invece quanto mai opportune.
Sinopoli fu un ottimo compositore, in totale ha scritto 24 lavori (pubblicato da Suvini Zerboni e da Ricordi): le sue composizioni giovanili risentono dello stile strutturalista, con interessanti aperture verso i procedimenti combinatori di matrice donatoniana, mentre i lavori più tardi si riavvicinano ad un espressionismo lirico di matrice mitteleuropea, talora specificamente berghiana. Lavoro significativo di questo suo tardo periodo compositivo è Lou Salomé (1981, su libretto di Karl Dietrich Gräwe). L'opera, che fu tra l'altro la sua ultima composizione, venne rappresentata nel 1981 al NationalTheater di Monaco, e trent'anni dopo (2011) al Teatro La Fenice di Venezia.
Nel 1981, dopo neanche un decennio di attività compositiva, Sinopoli decise di abbandonarla per dedicarsi definitivamente alla direzione d'orchestra.
Oltre che laureato in Medicina e Chirurgia, Sinopoli fu un grande appassionato di archeologia. Laureando all'Università di Roma (avrebbe dovuto discutere la tesi il giorno del suo funerale), gli è stata riconosciuta la laurea in Archeologia "post mortem". La sua collezione di vasi archeologici è stata pubblicata in un volume edito da Marsilio ("Aristaios. La "collezione Giuseppe Sinopoli").
La morte
modificaMorì improvvisamente a Berlino il 20 aprile 2001 all'età di 54 anni, stroncato da un infarto mentre stava dirigendo l'Aida di Giuseppe Verdi alla Deutsche Oper; dopo che la salma è stata riportata a Roma, il 23 aprile è stata allestita la camera ardente nella sala della Protomoteca al Palazzo Senatorio in Campidoglio, dove ricevette l'omaggio ininterrotto di una folla immensa; il giorno seguente si sono celebrati i funerali presso la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, ai quali erano presenti il presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Giuliano Amato e tanti altri volti della politica e della musica; successivamente, il suo feretro è stato tumulato nel cimitero monumentale del Verano di Roma.[4]
La città di Roma, di cui aveva diretto non senza molte difficoltà le principali istituzioni musicali (l'Accademia nazionale di Santa Cecilia, di cui fu direttore musicale dal 1983 al 1987, e il Teatro dell'Opera, di cui fu direttore artistico e musicale dal 1999 al 2001), gli ha dedicato una sala dell'Auditorium Parco della Musica. Gli sono state anche dedicate alcune scuole tra cui la scuola media di via Mascagni a Roma.
Vita privata
modificaEra sposato con Silvia Cappellini da cui ebbe due figli: Giovanni e Marco, e aveva diversi fratelli tra cui Anna Sinopoli, docente universitaria.
Festival Sinopoli
modificaDal 2005 Taormina Arte dedica a Giuseppe Sinopoli, direttore artistico della sezione Musica della kermesse taorminese dal 1989 al 1997, un festival che si svolge ad ottobre. Il Giuseppe Sinopoli Festival è una rassegna che non celebra semplicemente il musicista e il direttore d'orchestra, ma anche il compositore, il medico, l'archeologo, l'intellettuale, in un percorso che si snoda attraverso la musica, il teatro, la letteratura, l'arte, con convegni, mostre, pubblicazioni e, naturalmente, concerti. La grande sala del Palazzo dei Congressi di Taormina è a lui intitolata.
Onorificenze
modificaComposizioni
modifica- Sintassi Teatrali (1968): “Frammento n. 48 da Alcmane” , “Frammenti n.2-4-80 da Saffo”, “Stasimo IV ed Esodo da Edipo Re di Sofocle”.
- Erfahrungen (1968)
- 5 studi su 3 parametri, musica elettronica (1969)
- Musica per calcolatori analogici, musica elettronica (1969)
- Strutture per pianoforte (31/8/1969)
- Sunyata, Thema con varianti per soprano e quintetto d’archi su testo di Kridaya Sutra, (1970).
- Numquid et unum per clavicembalo e flauto (1970) dedicato a Franco Donatoni.
- Isoritmi, musica elettronica (1971)
- Opus Daleth per orchestra (1971 al Teatro La Fenice di Venezia diretta da Ettore Gracis)
- Opus Ghimel per orchestra da camera (1971)
- Opus Schir per mezzosoprano e strumenti su liriche di Rolando Damiani (1971)
- Numquid per oboe, corno inglese, oboe d'amore (1972) , dedicato a Lothar Faber.
- Hecklephon per pianoforte, clavicembalo e celesta (1972)
- Per clavicembalo (1972), dedicato a Mariolina De Robertis.
- Isoritmi II - Volts, musica elettronica (1972)
- Symphonie imaginaire per voci soliste, 10 voci bianche, 3 cori e 3 orchestre (1973)
- Klaviersonate per pianoforte (1977), dedicato a Katia Wittlich
- Klavierkonzert per pianoforte e orchestra (1974)
- Souvenirs à la mémoire per 2 soprani, controtenore e orchestra (1974) dedicato a Harry Halbreich
- Pour un livre à Venise per orchestra (1975). Prima raccolta: Costanzo Porta I - Contrappunto primo (dal Mottetto Gloriosa Virgo Caecilia di Costanzo Porta) II - Hommage à Costanzo Porta III – Canzone “La Gerometta” ( doppio coro ) ( da Costanzo Porta).
- Tombeau d'Armor I per orchestra (1976 al Teatro La Fenice)
- Requiem Hashshirim per coro a cappella (1976), dedicato a Paul Beusen.
- Archeology City Requiem per orchestra (1976) Prima esecuzione Parigi, 31 gennaio 1977, inaugurazione del Centro Georges Pompidou.
- Tombeau d'Armor II per grande orchestra (1977)
- Tombeau d'Armor III per violoncello e orchestra (1977)
- Quartetto per quartetto d'archi (1977)
- Kammerkonzert per pianoforte, fiati, percussioni, arpa, celesta e clavicembalo (1977-78)
- Lou Salomé, opera teatrale, libretto di Karl Dietrich Gräwe (1981)
Discografia essenziale
modifica- Beethoven Sinfonia n. 9 (Deutsche Grammophon)
- Beethoven Concerto per violino (Deutsche Grammophon)
- Beethoven Concerti per pianoforte n. 1 e 2 (Deutsche Grammophon)
- Strauss R Sinfonia delle Alpi (Deutsche Grammophon)
- Brahms Requiem tedesco (Deutsche Grammophon)
- Bruckner Sinfonie n. 3, 4, 5, 7, 8, 9 (Deutsche Grammophon)
- Ciaikovski Sinfonia n. 6 (Deutsche Grammophon)
- Dvorak Stabat Mater (Deutsche Grammophon)
- Mahler Le Sinfonie (Deutsche Grammophon)
- Mahler Das Lied von Erde (Deutsche Grammophon)
- Mahler Kindertotenlieder (Deutsche Grammophon)
- Mahler Des Knabenwunderhorn (Deutsche Grammophon)
- Mahler Das Klagende Lied (Deutsche Grammophon)
- Mascagni Cavalleria rusticana (Deutsche Grammophon)
- Puccini Tosca (Deutsche Grammophon)
- Puccini Manon Lescaut (Deutsche Grammophon)
- Puccini Madama Buttefly (Deutsche Grammophon)
- Schumann Le Sinfonie (Deutsche Grammophon)
- Schumann Das Paradies und die Peri (Deutsche Grammophon)
- Strauss R. Salome (Deutsche Grammophon)
- Strauss R. Elektra (Deutsche Grammophon)
- Strauss R. Arianna di Nasso (Deutsche Grammophon)
- Strauss Così parlò Zaratustra (Deutsche Grammophon)
- Verdi Nabucco (Deutsche Grammophon)
- Verdi Macbeth (Decca)
- Verdi Il trovatore (Orfeo)
- Verdi Rigoletto (Decca)
- Verdi La forza del destino (Decca)
- Verdi Attila (Orfeo)
- Wagner Olandese volante (Deutsche Grammophon)
- Wagner Tannhäuser (Deutsche Grammophon)
Note
modifica- ^ Giuseppe Sinopoli, I racconti dell'isola, a cura di Silvia Voltolina, Venezia, Marsilio Editori, 2016, ISBN 978-88-317-4076-0. URL consultato il 9 dicembre 2017. Ospitato su https://books.google.it.
- ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-sinopoli_%28Dizionario-Biografico%29/
- ^ biografia sul sito ufficiale, su giuseppesinopoli.com. URL consultato il 25 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2018).
- ^ L'ultimo saluto a Sinopoli, in La Repubblica, 24 aprile 2001. URL consultato il 10 maggio 2021.
- ^ dettaglio decorato, su quirinale.it, sito web del Quirinale.
- ^ dettaglio decorato, su quirinale.it, sito web del Quirinale.
Bibliografia
modifica- Wagner a Roma. Conversazioni di Giuseppe Sinopoli, Roma, Quaderni degli Amici di Santa Cecilia, 2002 (edizione fuori commercio, riporta la trascrizione delle conferenze di presentazione, tenute da Sinopoli, sulla tetralogia di Wagner: L'oro del Reno, 22 aprile 1988; La Valchiria, 5 marzo 1989; Sigfrido, 20 maggio 1991; Il crepuscolo degli dei, 24 giugno 1991).
- Armando Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1992, ISBN 88-07-80595-2.
- Parsifal a Venezia, Marsilio Editori, Venezia, 1993, ISBN 978-88-317-7914-2.
- Carlo Bianchi, Un'alta tensione interpretativa. Per ricordare il maestro Sinopoli [Intervista a Guido Maria Guida], BresciaMusica, 77, giugno 2001, pp. 8–9 [1]
- Il mio Richard Wagner, Marsilio Editori, Venezia, 2006, ISBN 978-88-317-9070-3.
- Giuseppe Sinopoli, I racconti dell'isola, Marsilio Editori, Venezia, 2016, ISBN 978-88-317-2440-1.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Giuseppe Sinopoli
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Sinopoli
Collegamenti esterni
modifica- Sinòpoli, Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Lorenzo Tozzi, SINOPOLI, Giuseppe, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
- Sinòpoli, Giuseppe, su sapere.it, De Agostini.
- Giuseppe Rossi, SINOPOLI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 92, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018.
- (EN) Opere di Giuseppe Sinopoli, su Open Library, Internet Archive.
- Giuseppe Sinopoli, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
- (EN) Giuseppe Sinopoli, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Giuseppe Sinopoli, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Giuseppe Sinopoli, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Giuseppe Sinopoli, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Giuseppe Sinopoli, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Giuseppe Sinopoli, su filmportal.de.
- Scheda su Sinopoli di Radio 3, su radio.rai.it. URL consultato il 25 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2004).
- Sul pensiero musicale di Sinopoli, su liberodiscrivere.it. URL consultato il 25 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2006).
- Sito ufficiale Giuseppe Sinopoli Festival, su sinopolifestival.it. URL consultato il 7 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2017).
- Discografia completa, su heinrichvontrotta.eu. URL consultato il 28 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2015).
- Marsilio Editori - Saggistica, narrativa, cataloghi d'arte, su marsilioeditori.it. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37103455 · ISNI (EN) 0000 0001 0888 6588 · SBN RAVV019959 · Europeana agent/base/148498 · LCCN (EN) n82149134 · GND (DE) 119483343 · BNE (ES) XX1289224 (data) · BNF (FR) cb13899822h (data) · J9U (EN, HE) 987007273728805171 · NSK (HR) 000563753 |
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