Le Gole di Saorgio (in francese Gorges de Saorge[1]) sono una gola scavata dal fiume Roia e si trovano nel dipartimento francese delle Alpi Marittime.

Gole di Saorgio
(FR) Gorges de Saorge
StatoBandiera della Francia Francia
Regioni Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Province Alpi Marittime
FiumeRoia
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Gole di Saorgio (FR) Gorges de Saorge
Gole di Saorgio
(FR) Gorges de Saorge

Ambiente modifica

Le particolari condizioni ambientali delle gole hanno selezionato una fauna e una flora caratteristiche. Ad esempio è presente allo stato selvatico il tiglio, cosa decisamente rara nelle zone circostanti.[2]

Storia modifica

Assieme al Colle di Tenda le gole di Saorgio sono state per secoli un passaggio di importanza strategica per l'accesso al Piemonte e alla Pianura padana dal Nizzardo e viceversa. Ad esempio nel 1706 vennero fortificate dall'esercito francese per impedire il ritorno delle truppe austro-piemontesi verso Nizza e la Riviera di Ponente.[3]

Iscrizione prima delle gole modifica

 
L'iscrizione in latino

Scendendo per la Valle del Roia in direzione di Ventimiglia, dopo il paese di Fontan, prima di arrivare alle gole di Saorge, che formano un vero e proprio canyon, una grande iscrizione in latino scolpita sulla roccia sovrastante la strada ne commemora la costruzione.

Questa è la scritta, riportata fedelmente, come compare oggi:
PVBL. CISMONT. AC CITRAMONT. DITIONIS BONO
ITAL. AC TOTIVS ORBIS COMMODO
INVIIS VTRINQ ALPIVM MARITIM. PRAECIPITIIS
FERRO FLAMMAQVE PRAECISIS
CAR. EMANVEL IIII. SABAVD. DVX XI.P.P.P.P
PACE BELLOQ FELICISS.
PROPRIO MOTV PROP. SVMPTV PROP. INDUSTRIA
HANC VIAM BASIL.
PERFECIT

La sua attribuzione a Carlo Emanuele IV, forse a causa di un'ambiguità del testo, è errata in quanto la costruzione della strada è precedente l'epoca rivoluzionaria nella quale visse detto Re.

Infatti, da fonti storiche che la citano, questa iscrizione, voluta dal Re Vittorio Amedeo II nel 1692 per commemorare la grande opera, viene riferita a Carlo Emanuele I che aveva realizzato il primo tracciato intorno al 1600 e ne aveva predisposto il testo. Carlo Emanuele I era infatti l'undicesimo Duca sabaudo ed il quarto con il nome Carlo.

Poche centinaia di metri più avanti, proprio all'inizio delle gole, la vecchia strada, ora abbandonata dopo la costruzione delle gallerie, è sovrastata dai resti di un'iscrizione molto più grande, ma completamente deturpata ed illeggibile. Questa viene riferita all'allargamento della strada, voluta dal Re Vittorio Amedeo III, che in essa viene citato, datata 1784.

Questo è il testo originario:
VICTORIUS AMEDEUS III REX SARDINIAE
UTILITATI PUBLICAE SEMPER INTENTUS
AD EXPEDITIOREM PER PROVINCIAS SUBALPINAS IN
ALPINASQUE MERCIUM COMPORTATIONEM
AB ORA MARITIMA
SINGULARI PROVIDENTIA ET MIRA CONSTANTIA
VIAM HANC A CAROLO EMAN. I SABAUDIAE DUCE
SARCINARIIS IUMENTIS PRIDEM APERTAM
RUPIBUS ESCISIS ASPERRIMIS MONTIUM IUGIS AEQUATIS
PONTIBUS IMPOSITIS AGERRIBUS SUBSTRUCTIS
LATAM PED. XVIII AGENDIS VEHICULIS APTISSIMAM,
ET IN PLANITIEM FERE REDACTAM
EX LUMONE M. P. XXXXV NICEAM USQUE
DEDUXIT MUNIVIT

Note modifica

  1. ^ (FR) AA.VV., Guide du Pneu Michelin, Services de Tourisme Michelin, 1964, p. 125. URL consultato il 27 gennaio 2021.
  2. ^ Escursioni e studi nelle Ali Marittime - Vegetazione, in Bollettino del Club Alpino Italiano: 1877-1896, p. 229. URL consultato il 27 gennaio 2021.
  3. ^ Carlo Dotto de' Dauli, Nizza, o Il confine d'Italia ad Occidente, Tipografia dell'Industria, 1873, pp. 152-153. URL consultato il 27 gennaio 2021.
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