Golunda ellioti
Il ratto dei boschi indiano (Golunda ellioti Gray, 1837) è l'unica specie del genere Golunda (Gray, 1837), endemica del Subcontinente indiano.[1][2]
Ratto dei boschi indiano | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae |
Genere | Golunda Gray, 1837 |
Specie | G.ellioti |
Nomenclatura binomiale | |
Golunda ellioti Gray, 1837 | |
Sottospecie | |
Vedi testo |
Descrizione
modificaDimensioni
modificaRoditore di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 97 e 170 mm, la lunghezza della coda tra 74 e 131 mm, la lunghezza del piede tra 20 e 28 mm e la lunghezza delle orecchie tra 11 e 18 mm e un peso fino a 112 g.[3]
Caratteristiche craniche e dentarie
modificaIl cranio è longitudinalmente convesso con una cresta sagittale ben sviluppata e presenta un palato stretto. Gli incisivi superiori sono rossastri ed attraversati da un solco longitudinale, i molari sono molto larghi e con cuspidi elevate.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
Totale: 16 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto
modificaIl corpo è corto e tozzo con una testa breve e tonda e una pelliccia ruvida ed ispida. La pelliccia è più lunga e morbida nelle popolazioni montane. Il colore del dorso è bruno-giallastro, cosparso di peli neri e fulvi, mentre le parti ventrali sono biancastre o grigie. Il muso è appuntito, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono arrotondate e rivestite di corti peli giallo-brunastri. Le vibrisse sono moderatamente lunghe e fini, per lo più nere Le zampe sono piccole e corte, ognuna fornita di quattro dita con il pollice e l'alluce ridotti. I palmi delle zampe anteriori hanno cinque cuscinetti carnosi, mentre le piante ne hanno sei e sono completamente nerastre. La coda è più corta del corpo, è densamente ricoperta di corti peli ed è marrone scuro sopra e più chiara inferiormente. Le femmine hanno 2 paia di mammelle pettorali e 2 paia inguinali. Il cariotipo è 2n=54 FN=57-58.
Biologia
modificaComportamento
modificaÈ una specie parzialmente diurna e fossoria, terricola e talvolta arboricola. Non è particolarmente gregaria. Si trova principalmente nelle aree rocciose e collinose, dove costruisce nidi con gli arbusti. È considerata una seria piaga per gli agricoltori. Costruisce i nidi fuori dal terreno con steli d'erba secca, di forma sferica con un diametro tra i 15 e i 25 cm. La tana è invece alquanto semplice, con due entrate e due camere.
Alimentazione
modificaLa dieta è principalmente erbivora. Si nutre di steli e radici d'erba, semi, bacche e germogli. La dentatura suggerisce una particolare preferenza per le graminacee.
Riproduzione
modificaDanno alla luce 4-11 piccoli alla volta durante tutto l'anno.
Distribuzione e habitat
modificaQuesta specie è diffusa nel Subcontinente indiano
Vive in diversi tipi di habitat, dalle foreste tropicali secche decidue, boschi, boscaglie, foreste spinose tropicali e zone erbose ai campi coltivati, frutteti, tra i cespugli, prati vicino ai corsi d'acqua ma non nelle zone desertiche fredde.
Tassonomia
modificaSono state riconosciute sette sottospecie:
- G.e.ellioti: India centrale e meridionale, Sri Lanka;
- G.e.coenosa (Thomas, 1923): Bhutan, stati indiani dellAssam occidentale, West Bengal settentrionale;
- G.e.gujerati (Thomas, 1923): Stato indiano del Gujarat;
- G.e.myothrix (Hodgson, 1845): Nepal meridionale, stato indiano dell'Uttarakhand;
- G.e.nuwara (Kelaart, 1850): Sri Lanka centrale;
- G.e.paupera (Thomas, 1923): Punjab;
- G.e.watsoni (Blanford, 1876): Sind.
Sono stati osservati esemplari anche nella regione di Kerman, nell'Iran sud-orientale.
Conservazione
modificaLa IUCN Red List, considerato il vasto areale, la presenza in diverse aree protette e la tolleranza a qualsiasi degrado del proprio habitat, classifica G.ellioti come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Molur, S. & Nameer, P.O. 2008, Golunda ellioti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Golunda ellioti, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Wilson & al., 2017.
Bibliografia
modifica- W.T.Blanford, The Fauna of British India, including Ceylon and Burma. Mammalia., 1891, p. 427-428.
- Don E. Wilson, Russell A. Mittermeier, Thomas E. Lacher, Jr, Handbook of the Mammals of the World. Volume 7 Rodents II, Lynx Ediciones, 2017. ISBN 978-84-16728-04-6
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Golunda ellioti
- Wikispecies contiene informazioni su Golunda ellioti