Gruppo del Chaberton
Gruppo del Chaberton | |
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Il Monte Chaberton | |
Continente | Europa |
Stati | ![]() ![]() |
Catena principale | Alpi |
Cima più elevata | Monte Chaberton (3.131 m s.l.m.) |
Il Gruppo del Chaberton è un gruppo montuoso delle Alpi del Moncenisio nelle Alpi Cozie. Si trova sul confine tra la Francia (dipartimento delle Alte Alpi) e l'Italia (provincia di Torino). Prende il nome dalla montagna più significativa del gruppo, il Monte Chaberton.
CollocazioneModifica
Seguendo le definizioni della SOIUSA esso si trova tra il Colle del Monginevro ed il Colle della Scala.
Nel dettagli, ruotando in senso orario, i limiti geografici sono: Colle del Monginevro, alto corso del fiume Durance, torrente Clarée, Colle della Scala, Valle Stretta, torrente Dora di Bardonecchia, alta Val di Susa, Colle del Monginevro.
ClassificazioneModifica
La SOIUSA definisce il Gruppo del Chaberton come un gruppo alpino e vi attribuisce la seguente classificazione:
SuddivisioneModifica
Il gruppo viene suddiviso in due sottogruppi[1]:
- Sottogruppo Chaberton-Clotesse (a)
- Sottogruppo Mezzodì-Sueur (b)[2]
Il Col des Acles divide i due sottogruppi.
MontagneModifica
Le montagne principali del gruppo sono:
- Monte Chaberton - 3.131 m
- Pointe des Rochers Charniers - 3.063 m
- Pointe de Chalanche Ronde - 3.047 m
- Pointe des Grands Becs - 3.042 m
- Punta Clotesse - 2.872 m
- Punta Charrà - 2.844 m
- Guglia d'Arbour - 2.803 m
- Pic du Lauzin - 2.773 m
- Grand'Hoche - 2.762 m
- Rocca del Lago - 2.740 m
- Pointe de Pécé - 2.733 m
- Tête des Fournéous - 2.682 m
- Cima della Sueur - 2.657 m
- Sommet du Guiau - 2.654 m
- Guglia del Mezzodì - 2.621 m
- Punta della Mulattiera - 2.467 m
- Croce di san Giuseppe - 2.332 m
- Monte Cotolivier - 2.105 m
- Monte Colomion - 2.054 m
NoteModifica
- ^ Tra parentesi viene riportato il codice della SOIUSA dei sottogruppi.
- ^ Il sottogruppo prende anche il nome di Dolomiti Meridionali di Valle Stretta.
BibliografiaModifica
- Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.