Grzegorz Knapski S.J. (anche noto con il cognome Knapiusz o Cnapius) (Grodzisk Mazowiecki, 1561Cracovia, 12 novembre 1638) è stato un gesuita, grecista e filologo polacco.

Grzegorz Knapski

Biografia modifica

Grzegorz Knapski insegnò nelle scuole a Varsavia e dal 1582 al Collegio dei Gesuiti a Pułtusk. Trascorse brevi periodi a Vilnius e Braniewo. Nel 1585 emise i voti solenni a Kalisz e divenne insegnante nel collegio di quella città. Dal 1587 completò i suoi studi filosofici a Poznań e Pułtusk. Tra il 1594 e il 1598 seguì un corso quadriennale di teologia a Vilnius. Alla fine del XVI secolo, divenne prefetto delle scuole di Poznań. Tra il 1603 e il 1613 visse principalmente a Lublino, ma trascorse alcuni periodi a Poznań e Cracovia. Tra il 1614 e il 1617 visse a Leopoli e Jarosław.

Opere modifica

Knapski fu un importante autore del teatro gesuitico e, tra il 1596 e il 1604, scrisse vari drammi in latino, per lo più ambientati nell'oriente bizantino (Mauritius, Belisarius etc.)[1].

Nel 1614 si stabilì a Cracovia e si dedicò agli studi lessicografici. Deve la sua fama soprattutto al suo dizionario in tre volumi Thesaurus polono-latino-graecus seu promptuarium linguae Latinae et Graecae, pubblicato tra il 1621 e il 1632 e ristampato più volte in versione integrale o parziale fino alla fine del XVII secolo. La prima edizione fu pubblicata a Cracovia nel 1621, la seconda edizione riveduta e corretta nel 1643.

Il primo volume dell'opera, di oltre 1.500 pagine, contiene un dizionario polacco-latino-greco, il secondo fornisce un indice analitico in latino al primo volume, e il terzo contiene una raccolta di frasi idiomatiche e proverbiali (oltre 1.300 voci). Il volume offre una delle prime raccolte di proverbi polacchi, ampiamente glossati e confrontati con i loro equivalenti latini e greci.[2]

Knapski prese a modello varie opere rinascimentali del secolo precedente, in particolare il Dictionnaire français-latin di Robert Estienne (1541).[3]

Il Thesaurus di Knapski esercitò un'enorme influenza sui successivi dizionari polacchi fino alla metà del XIX secolo ed è considerato la più importante opera lessicografica della Polonia rinascimentale.[4]

Note modifica

  1. ^ Bisanzio e i Turchi nella cultura del Rinascimento e del Barocco, Agostino Pertusi, Vita e Pensiero, 2004, p. 94
  2. ^ Lexicon Grammaticorum: A bio-bibliographical companion to the history of linguistics, Harro Stammerjohann, Walter de Gruyter, 2009, p. 819
  3. ^ History of Linguistics Vol III: Renaissance and Early Modern Linguistics, Giulio C. Lepschy, Routledge, 2014, [1]
  4. ^ Towards a History of Linguistics in Poland: From the early beginnings to the end of the 20th century, E.F.K. Koerner, Aleksander Szwedek, John Benjamins Publishing, 2001, pp. 103-4

Bibliografia modifica

  • Bojanek, M. ks., Kościół i parafia w Grodzisku, Warszawa, 1917
  • Jadwiga Puzynina, Thesaurus G. Knapiusza, siedemnastowieczny warsztat pracy nad językiem, Wrocław, Zakład Narodowy im. Ossolińskich, 1961.
  • Słownik folkloru polskiego, red. J. Krzyżanowski, Wiedza Powszechna 1965
  • ks. Ignacy Opioła, Ks. Grzegorz Cnapius T. J. W 300 rocznicę jego śmierci (DjVu), in Filomata, L. 105. URL consultato il 13 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2018).
  • Gregorius Cnapius, Tragoediae Philopater Faelicitas Eutropius, ed. Lidia Winniczuk, Wrocław, 1965

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