Haim Nachman Bialik

poeta ucraino
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Hayyim Nahman Bialik (traslitterato anche Chaim o Haim Nachman Bialik) (Ivnytsia, 9 gennaio 1873Vienna, 4 luglio 1934) è stato un poeta ucraino. Nato in Ucraina, allora nell'Impero russo, utilizzò per le sue opere la lingua ebraica e meno lo yiddish. Bialik è considerato uno degli autori classici della letteratura ebraica ed è comunemente riconosciuto come il poeta nazionale di Israele.

Hayyim Nahman Bialik

Biografia

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Bialik nacque nel gennaio 1873 a Ivnytsia, nel Governatorato della Volinia, attualmente parte dell'Ucraina. All'età di sette anni rimase orfano. Nelle sue opere di taglio autobiografico si soffermò a descrivere la miseria della sua infanzia. Successivamente si trasferì a vivere con il nonno, che acconsentì a mandarlo a studiare alla yeshiva di Volozhin in Lituania. Accanto allo studio del Talmud, imparò il russo e il tedesco, in modo da poter leggere i classici della letteratura russa e tedesca. Attirato, però, anche dai principi dell'illuminismo ebraico (Haskalah), si allontanò progressivamente dal mondo della yeshiva.[1]

A 18 anni si trasferì nella città di Odessa, vivace e importante centro culturale ebraico dell'epoca. Lì, guadagnandosi da vivere come insegnante di ebraico, incontrò intellettuali come Mendele Moicher Sforim e Ahad Ha'am. Nel 1892 fu pubblicata la sua prima opera, la poesia "El Ha-tzippor" («All'uccello») e l'anno successivo si sposò. Nel frattempo continuò la sua attività di insegnante di ebraico, alla quale aggiunse l'attività nei circoli letterari e sionisti. Agli inizi del XIX secolo fu pubblicata la sua prima opera poetica, accolta con grande entusiasmo dalla critica, tanto da venir acclamato come "il poeta della rinascita", e la sua fama continuava a crescere. Nel 1903 venne incaricato dalla Commissione Storica Ebraica di stilare un rapporto sul grave pogrom di Chișinău, che porterà alla nascita dell'epico poema "Nella città del massacro". Egli, oltre a denunciare l'eccidio, condannerà anche l'atteggiamento di passività e sottomissione degli ebrei stessi.

Profondo conoscitore sia della tradizione religiosa ebraica, sia della parte mistica e leggendaria, Bialik compone un grande numero di opere, in ebraico e in yiddish, abbracciando diversi generi letterari, dalla poesia, alla narrativa. Prima di lasciare l'Europa per la Palestina mandataria fonda la casa editrice Dvir (tuttora esistente in Israele)[2] con altri intellettuali. Traduce in ebraico diversi classici della letteratura europea, tra cui il Don Chisciotte.[3]

Nel 1921 lascia definitivamente Odessa per stabilirsi in Germania per qualche anno. Nel luglio del 1922 fonda a Berlino con Jakob Seidmann e la moglie Tom Seidmann-Freud la casa editrice Ophir, per promuovere traduzioni ebraiche di libri di narrativa per bambini.[4] Nel 1924 si trasferisce nella Palestina mandataria, nella città di Tel Aviv, vivace centro culturale e letterario dello Yishuv (comunità ebraica della Palestina). Lì continua la sua attività culturale e letteraria, lavorando come editore e traduttore. Cessa tuttavia di scrivere versi. Presiede alla fondazione dell'Università Ebraica di Gerusalemme, diventa presidente dell'Unione degli Scrittori Ebrei e fa parte del Comitato per la Lingua ebraica.

Tranne alcuni viaggi all'estero, dovuti a motivi di salute, Bialik continuò a vivere a Tel Aviv. Morì a Vienna nel 1934, dove si era recato per sottoporsi ad un intervento chirurgico.[1]

  • Dai poemi di Ch. N. Bialik, a cura di Armando Sorani, Firenze: Tipografia Galileiana, 1910
  • Lo studente di Talmud, trad. di Armando Sorani, Firenze: Giuntina, 1910
  • I morti del deserto, trad. di Armando Sorani, Firenze: Giuntina, 1911
  • Halachah e Aggadah. Sulla legge ebraica (1917), trad. di Davide Messina, postfazione di Andrea Cavalletti, Torino: Bollati Boringhieri, 2006
  • La tromba e altri racconti (1898-1923), trad. e introduzione di Antonio Di Gesù, Firenze: Giuntina, 2011
  • Selected Writings (Poetry and Prose), Hasefer, 1924; New York: New Palestine, 1926; Philadelphia: Jewish Publication Society, 1939; New York: Histadrut Ivrit of America, 1948; New York: Bloch, 1965; New York: Union of American Hebrew Congregations, 1972; Tel Aviv: Dvir and the Jerusalem Post, 1981; Columbus: Alpha, 1987
  • Knight of Onions and Knight of Garlic, New York: Jordan, 1939
  • Aftergrowth and Other Stories, Philadelphia: The Jewish Publication Society of America, 1944
  • The Short Friday, Tel Aviv: Hashaot, 1944
  • The Modern Hebrew Poem Itself (1965), a cura di Ezra Spicehandler et al., Detroit: Wayne State University Press, 2003
  • E accadde un giorno, trad. di Herbert Danby di Giulio e Ines Gnoli, Bergamo: Janus, 1967
  • Nella città del massacro, trad. di Rosa Alessandra Cimmino, Genova: il melangolo, 1992
  • Leggende del re Salomone, a cura di Gaio Sciloni, Viterbo: Stampa alternativa, 1994
  • Random Harvest: The Novellas of C. N. Bialik, Boulder, Colorado: Westview Press (Perseus Books), 1999
  • Songs from Bialik: Selected Poems of Hayim Nahman Bialik, Syracuse: Syracuse University Press, 2000
  1. ^ a b Biografia di Bialik, su JVL, cit.
  2. ^ Vedi relativo sito ufficiale, su kinbooks.co.il. URL consultato il 18 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2014).
  3. ^ Scheda biografica Archiviato il 18 novembre 2005 in Internet Archive., su kirjasto.
  4. ^ (DE) Ulrike Sonnemann, Kunstwerke für Kinder, su jmberlin.de.

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Collegamenti esterni

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