Hylopetes

genere di animali della famiglia Sciuridae

Hylopetes Thomas, 1908 è un genere di roditori della famiglia degli Sciuridi che comprende nove specie di scoiattoli volanti originarie del Sud-est asiatico, note collettivamente come scoiattoli volanti dalla coda a freccia.

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Hylopetes[1]
Hylopetes nigripes
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineRodentia
SottordineSciuromorpha
FamigliaSciuridae
SottofamigliaSciurinae
TribùPteromyini
GenereHylopetes
Thomas, 1908
Specie

Tassonomia e distribuzione

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Il genere comprende le seguenti specie[1]:

Descrizione

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Il corpo degli Hylopetes misura 11-33 cm e la coda 8-29,2 cm; il peso è di 27-100 g in H. lepidus e di 80-157 g in H. spadiceus[2]. La pelliccia è morbida, folta e piuttosto lunga. Le regioni superiori possono essere grigiastre con alcune tonalità marroncine o bruno-giallastre, bruno-rossastre chiare, nero-brunastre lucide o nere, o chiazzate o macchiate su anche e coda. Le superfici superiori e inferiori della coda sono all'incirca dello stesso colore del dorso. Le regioni inferiori sono biancastre, grigiastre o giallastre. Le orecchie sono grandi e con le estremità smussate, gli artigli sono brevi e smussati e la coda, appiattita, si fa molto più affusolata all'estremità. Le femmine hanno sei mammelle.

Biologia

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Questi scoiattoli volanti abitano vari tipi di foresta, nonché radure e aree coltivate, ad altitudini di circa 150-3500 m. Sono generalmente arboricoli e notturni. Trovano rifugio nelle cavità degli alberi, ma i nativi sostengono che talvolta occupino anche nidi abbandonati di scoiattoli giganti (Ratufa)[2]. A Giava H. lepidus talvolta nidifica in gusci vuoti delle noci di cocco dove altri scoiattoli hanno precedentemente creato un'apertura[2]. Ogni tanto il guscio secco rimane attaccato al suo picciolo, o il nido viene fatto in un guscio libero rimasto sospeso tra le fronde della palma. Nella penisola malese, invece, H. platyurus crea con i denti l'apertura nella noce[2]. H. lepidus è stato visto planare per distanze di 135 m o più[2]. Adams vide un esemplare di questa specie saltare da un albero, battere con vigore il patagio, e ascendere per circa un metro fino a raggiungere un ramo posto a 6 m di distanza.

Alcune specie si nutrono occasionalmente dei frutti di alberi coltivati. La loro dieta comprende inoltre noci, teneri germogli, foglie e, forse, insetti e piccoli serpenti. A Giava un esemplare di H. lepidus in cattività sembrava prediligere insetti come grilli e locuste, ma non disdegnava onischi e ragni[2]. Afferrava questi invertebrati con gli incisivi e utilizzava le mani per trattenere la preda. Esemplari di H. platyurus tenuti in cattività nella penisola malese uccisero e divorarono due serpenti bronzei dipinti (Leptophis ahaetulla) di 25,5 cm che erano penetrati nella loro gabbia[2].

L'attività riproduttiva, osservata per lo più in H. alboniger e H. lepidus, sembra variare molto da una popolazione all'altra, e non vi è una stagione degli amori ben definita[2].

Conservazione

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Le specie più numerose di Hylopetes sono H. alboniger, H. phayrei e H. spadiceus; un po' più raro, ma sempre piuttosto diffuso, è H. nigripes. La specie più rara del genere è H. sipora, endemica di Sipora, una delle isole Mentawai, al largo delle coste occidentali di Sumatra. Delle specie restanti si sa pochissimo, e la IUCN le classifica tutte tra le specie a status indeterminato.

  1. ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Hylopetes, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ a b c d e f g h Ronald N. Nowak, Walker's mammals of the world, Volume 1, Baltimore, The Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 978-0-8018-5789-8.

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