Invasione italiana del Kosovo
L'invasione italiana del Kosovo, chiamata anche Operazione "Marita", fu un'invasione che ebbe luogo durante l'invasione della Jugoslavia, nella seconda guerra mondiale, quando i soldati italiani marciarono attraverso il Kosovo e occuparono la regione.[3] Dopo l'invasione, si tenne una conferenza a Vienna (21-24 aprile 1941)[3] e venne deciso che la maggior parte del territorio kosovaro sarebbe stato dato all'Albania controllata dagli italiani.
Invasione italiana del Kosovo Operazione “Marita” parte della Seconda guerra mondiale e della Guerra Iugoslava | |||
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I bersaglieri durante l’invasione | |||
Data | 5 aprile-18 aprile 1941 (0 anni e 13 giorni) | ||
Luogo | Kosovo, Regno di Iugoslavia | ||
Esito | Vittoria italo-albanese | ||
Modifiche territoriali | Maggior parte del territorio kosovaro annesso al Regno di Albania | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
Voci di guerre presenti su Wikipedia | |||
Antefatti
modificaIl 7 aprile 1939 le truppe italiane invasero l'Albania,[4] cinque mesi prima dell'inizio della seconda guerra mondiale. La resistenza armata albanese contro gli italiani fu scarsa e, dopo una breve difesa, il paese fu occupato. Il 9 aprile 1939 Zog I, re degli Albanesi, fuggì in Grecia.[5] Sebbene l'Albania fosse sotto una forte influenza italiana dal 1927, [6][7][8] il leader politico italiano, Benito Mussolini, voleva il controllo diretto del paese per aumentare il suo prestigio e quello dell'Italia.
L'Albania divenne un protettorato italiano, subordinato agli interessi italiani,[9] e Vittorio Emanuele III fu proclamato re d'Albania, creando un'unione personale con l'Italia. Dopo questa occupazione, Mussolini volle ottenere il sostegno della popolazione locale e cominciò ad interessarsi all'irredentismo albanese .
L'Albania ebbe una grande importanza culturale e storica per gli obiettivi nazionalisti dei fascisti italiani, poiché il territorio albanese aveva fatto parte per lungo tempo dell'Impero romano. Successivamente, durante l'Alto Medioevo, alcune zone costiere (come Durazzo) furono per molti anni influenzate e possedute dalle potenze italiane (principalmente dal Regno di Napoli e dalla Repubblica di Venezia). Il regime fascista italiano legittimò la sua rivendicazione sull'Albania attraverso studi che proclamavano l'affinità razziale degli albanesi e degli italiani.[7] I fascisti italiani sostenevano che gli albanesi erano legati agli italiani attraverso l'eredità etnica.[10]
Cronologia dell'invasione
modificaDopo aver respinto l'offensiva jugoslava in Albania, la 18ª Divisione di fanteria "Messina" prese Cetinje, Dubrovnik e Kotor il 17 aprile, incontrandosi con le unità italiane del Corpo motorizzato.[11] Nella notte tra il 16 e il 17 aprile il III battaglione del 72° reggimento della 38ª divisione di fanteria "Puglie" entrò a Prizren che, in quel momento, stava venendo saccheggiata dalle retroguardie jugoslave le quali, dopo l'arrivo degli italiani, furono costrette immediatamente ad arrendersi.[12] Tra il 17 e il 18 aprile gli italiani terminarono l’offensiva, con la conquista delle città più importanti del Kosovo, fra cui Pristina, Peć e Đakovica.[12]
Note
modifica- ^ Enrico Cernuschi, Le operazioni aeronavali contro la Jugoslavia, 6–8 aprile 1941, in Storia Militare no. 242, p. 32.
- ^ Geschichte, p. 325.
- ^ a b Lorenzo Salimbeni, reteparri.it, 2008, https://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/IC_251_2008_6_r.pdf .
- ^ Keegan, John e Churchill, Winston, The Second World War (Six Volume Boxed Set), Mariner Books, 1986, ISBN 039541685X.
- ^ Zabecki, David T., World War II in Europe: an encyclopedia, Garland Pub, 1999, pp. 1353, ISBN 0824070291.
- ^ Roy Palmer Domenico. Remaking Italy in the twentieth century. Lanham, Maryland: Rowman & Littlefield Publishers, Inc., 2002. p. 74.
- ^ a b 2000, ISBN 978-0415216128, https://books.google.com/books?id=BeeRQHDOKXQC.
- ^ 2005, ISBN 978-0198221142, https://books.google.com/books?id=V00vGP4TobwC.
- ^ https://www.britannica.com/biography/Zog-I.
- ^ Davide Rodogno., Fascism's European empire: Italian occupation during the Second World War, Cambridge University Press, 2006, p. 106, ISBN 0521845157.
- ^ Enrico Cernuschi, Le operazioni aeronavali contro la Jugoslavia, 6–8 aprile 1941, in Storia Militare no. 242, p. 33.
- ^ a b Lorenzo Salimbeni, reteparri.it, 2008, https://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/IC_251_2008_6_r.pdf . Lorenzo Salimbeni (2008). "L'occupazione italiana del Kosovo nella seconda guerra mondiale" (PDF)
Bibliografia
modifica- dtic.mil, http://www.dtic.mil/cgi-bin/GetTRDoc?Location=U2&doc=GetTRDoc.pdf&AD=ADA274043 .
- Jozo Tomasevich, War and Revolution in Yugoslavia, 1941–1945: The Chetniks, Stanford University Press, 1975, ISBN 978-0-8047-0857-9.
- Christopher F. Shores, Brian Cull e Nicola Malizia, Air War for Yugoslavia, Greece, and Crete, 1940–41, Grub Street, 1987, ISBN 978-0-948817-07-6.
- vol. 19, 2006, DOI:10.1080/13518040600868123, https://oadoi.org/10.1080/13518040600868123.
- dtic.mil, http://www.dtic.mil/cgi-bin/GetTRDoc?Location=U2&doc=GetTRDoc.pdf&AD=ADA328138 .
- niehorster.org, 2013a, http://niehorster.org/019_italy/41-04-05_army/_army.html . URL consultato il 5 April 2021.
- Chris Goss, Dornier 17: In Focus, UK: Red Kite/Air Research, 2005, ISBN 0-9546201-4-3.
- Noel Malcolm, Kosovo: A Short History, Macmillan, 1998, ISBN 0-333-66612-7.
- US Army, The German Campaigns in the Balkans (Spring 1941): A Model of Crisis Planning, Department of the Army Pamphlet No. 20–260, United States Army Center of Military History, 1986, OCLC 16940402. URL consultato il 2 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2009).
- Phillip S. Jowett, The Italian Army 1940–45 (1): Europe 1940–43, Osprey, 2000, ISBN 978-1-85532-864-8.
- Salvatore Loi, Le operazioni delle unità italiane in Jugoslavia (1941–1943): narrazione, documenti, Ministero della difesa (Ministry of Defence), 1978, OCLC 9194926.
- niehorster.org, 2013b, http://niehorster.org/040_yugoslavia/41-04-06/army_04.html . URL consultato il 23 May 2014.
- niehorster.org, 2013c, http://www.niehorster.org/040_yugoslavia/41-04-06/army_07.html . URL consultato il 22 June 2014.