İstanbulspor

società calcistica turca
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İstanbulspor
Calcio
Sarı Boğalar (Tori gialli)
İstanbul Boğaları (Tori di Istanbul)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Giallo, nero
Simboli Toro
Dati societari
Città Istanbul
Nazione Bandiera della Turchia Turchia
Confederazione UEFA
Federazione TFF
Campionato Süper Lig
Fondazione 4 Gennaio 1926
Presidente Bandiera della Turchia Ömer Sarıalioğlu
Allenatore Bandiera della Turchia Osman Zeki Korkmaz
Stadio Necmi Kadıoğlu
(4 491 posti)
Sito web www.istanbulspor.com.tr
Palmarès
Titoli nazionali 1 campionato turco (1924-1951)
Si invita a seguire il modello di voce

L'İstanbulspor Kulübü A.Ş. è una società polisportiva turca di Istanbul, fondata nel 1926 dagli studenti dell'İstanbul Erkek Lisesi (Scuola superiore di Istanbul). La sua sezione calcistica milita attualmente nella Süper Lig, la massima divisione del campionato turco di calcio.

Nel 1932 si aggiudicò il campionato turco.

Storia modifica

 
Lo stadio Necmi Kadıoğlu di Esenyurt, Istanbul.
 
L'İstanbulspor nel 1931-1932

L'İstanbulspor fu fondato il 4 gennaio 1926 da Kemal Halim Gürgen e da alcuni studenti della Scuola superiore di Istanbul e risulta, pertanto, tra i più antichi club calcistici della Turchia repubblicana. Affermatasi come una delle squadre di rilievo del campionato di Istanbul di calcio, nel 1931-1932 vinse il campionato di Istanbul e, prima compagine di Istanbul a riuscirci, il campionato turco, competizione all'epoca riservata a un ristretto novero di club.

Tra il 1958 e il 1967 la carica di presidente fu ricoperta dall'armatore Ali Sohtorik, sotto la cui guida l'İstanbulspor, pur beneficiando di grande sostegno dai dirigenti del Partito Democratico soprattutto nel periodo 1958-1960, fu attanagliato da una serie di problemi amministrativi dopo il 1960, fino a retrocedere in seconda serie nel 1967. Pur tornando in massima serie tramite la vittoria del campionato cadetto nel 1968, retrocesse nuovamente in seconda serie nel 1972 e poi in terza serie nel 1975, anche a causa di difficoltà finanziarie. Nel 1979 la crisi visse il momento più acuto, con la perdita dello status di club professionistico. Pur promosso in seconda serie nel 1981, nel 1984 il club retrocesse di nuovo e dovette aspettare il 1992 per rivedere la cadetteria.

Dopo lunghi anni di militanza nella divisioni inferiori, l'uomo d'affari Cem Uzan assunse la direzione del club, che ottenne alcune promozioni consecutive, fino a tornare in Süper Lig, la massima divisione, nel 1995. Grazie al notevole sostegno finanziario, la squadra, che poteva contare su calciatori di valore come Tanju Çolak anche quando militava in seconda serie, approdò nella prima divisione turca con l'intento di rimanerci in pianta stabile. Nel 1997-1998 fu raggiunto il quarto posto in campionato, con qualificazione alla Coppa UEFA.

Dal 2001 il gruppo finanziario di Uzan ritirò gradualmente il proprio sostegno all'İstanbulspor, così come il sostegno all'Adanaspor. Durante questo periodo molti calciatori resero noto di non ricevere lo stipendio. Combinando giovani giocatori cresciuti nel vivaio del club e giocatori esperti giunti a fine carriera, il club riuscì a conservare il proprio posto nella massima categoria per varie stagioni. Giunta nona in campionato nel 2002-2003, la squadra fu rilevata dal governo per risollevare una situazione ormai sull'orlo del collasso finanziario, ma non poté, infine, evitare la retrocessione in seconda serie, giunta al termine della stagione 2004-2005, dopo dieci anni di militanza ininterrotta nella categoria di vertice del calcio turco.

Nel 2006 l'İstanbulspor fu venduto dal governo alla società Marmara Spor Faaliyetleri San. ve Tic. dell'ex calciatore turco Saffet Sancaklı per 3,25 milioni di dollari. Nel 2007 fu l'uomo d'affari Ömer Sarıalioğlu ad acquistare la squadra. La retrocessione in terza serie giunse al termine dell'annata 2007-2008 e due anni dopo avvenne anche la caduta nella TFF 3. Lig, la quarta serie. Malgrado l'approdo ai play-off nelle stagioni 2012-2013 e 2013-2014, il ritorno in TFF 2. Lig fu ripetutamente mancato, per poi venire centrato al termine della stagione 2014-2015, tramite la vittoria degli spareggi. Nel 2017 la squadra riuscì a ottenere la promozione in TFF 1. Lig, dove rimase per cinque anni. Nel 2022, vincendo i play-off di seconda serie, l'İstanbulspor tornò in massima divisione dopo diciassette anni di assenza.

Cronistoria modifica

Palmarès modifica

Competizioni nazionali modifica

1932
2016-2017 (gruppo bianco)
1991-1992

Competizioni regionali modifica

1931-1932
  • Scudo di Istanbul: 1
1931

Altri piazzamenti modifica

Semifinalista: 1964-1965, 2003-2004
Vincente play-off promozione: 2021-2022
Secondo posto: 2015-2016 (gruppo bianco)
Semifinalista: 1997

Statistiche e record modifica

Partecipazioni alle coppe europee modifica

Anno Turno Nazione Squadra Casa Trasferta Totale
1997 GS   Universitāte Rīga 5-1
GS   Vasas SC 2-0
GS   Werder Bremen 0–0
GS   Öster 3-2
QF   Lyon 2-1 0-2 2-3

UEFA Cup/Europa League:

Anno Turno Nazione Squadra Casa Trasferta Totale
1998-1999 Q2   FC Argeş Piteşti 4–2 0–2 4-4 (ag)

Organico modifica

Rosa 2023-2024 modifica

Aggiornata al 26 gennaio 2024.[1]

N. Ruolo Calciatore
4   D Mehmet Yeşil
5   C Eslem Öztürk
6   C Modestas Vorobjovas
7   C David Sambissa
8   C Vefa Temel
10   C Eduard Rroca
11   C Kubilay Köylü
12   C Mendy Mamadou
13   D Racine Coly
14   D Simon Deli
15   C Berkay Tekke
16   C Giannelli Imbula
19   A Emir Kaan Gültekin
N. Ruolo Calciatore
20   A Özcan Şahan
21   D Demeaco Duhaney
23   D Okan Erdoğan
24   C Muammer Sarıkaya
26   P Mücahit Serbest
27   C Valon Ethemi
34   C Florian Loshaj
52   A İzzet Topatar
59   P Alp Arda
66   D Ali Yaşar
88   A Djakaridja Junior Traoré
99   A Jackson

Note modifica

  1. ^ A Takım, su istanbulspor.com.tr, İstanbulspor. URL consultato il 23 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2016).

Collegamenti esterni modifica

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