Kōmeitō
Kōmeitō 公明党 | |
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Presidente | Natsuo Yamaguchi |
Segretario | Yoshihisa Inoue |
Stato | ![]() |
Sede | 17 Minamimoto-machi, Shinjuku, 160-0012, Tokyo |
Fondazione | 17 novembre 1964 (storico) 7 novembre 1998 (attuale New Komeito, dal dissolvimento del Komeito storico) |
Dissoluzione | dicembre 1997 (storico) |
Ideologia | Centrismo Terza via[1] Populismo Agrarianismo Conservatorismo[2] Buddhismo Nichiren politico Umanitarismo |
Collocazione | Centro |
Affiliazione internazionale | Soka Gakkai International |
Seggi massimi Camera dei Rappresentanti |
35 / 242 |
Seggi massimi Camera dei Consiglieri |
20 / 480 |
Seggi massimi |
209 / 2725 |
Seggi massimi |
2740 / 32070 |
Colori | blu, rosa |
Sito web | |
Il Kōmeitō (公明党?), o Partito del governo pulito (CGP), è un partito politico del Giappone.
Partito centrista, a volte è stato classificato nel centrosinistra o talvolta nel centrodestra; ha raggiunto il suo massimo storico nel 1969, quando divenne il terzo partito giapponese. Dal 1998, dopo lo scioglimento del partito storico, in seguito a varie scissioni confluito nella coalizione Shinshintō, e i resti della vecchia formazione, fuoriusciti nuovamente, si sono uniti con altri movimenti di area (New Peace Party, Reform Club) e da allora il partito è chiamato "New Kōmeitō Party" (NKP), termine usato solo nelle lingue anglofone, e non in Giappone dove non c'è differenza linguistica col vecchio partito.
Storicamente è legato all'associazione buddhista laicale Soka Gakkai e al suo leader Daisaku Ikeda; fu infatti fondato come Komei Political League da membri della Soka Gakkai negli anni '50, della quale costituiva inizialmente una sezione e l'ala politica del movimento (a causa di ciò venne accusato di violare la separazione tra Stato e religioni attuata per legge nel dopoguerra, anche se ufficialmente sostiene una politica di laicità). Ikeda volle così separare nettamente la Soka Gakkai dalla Komei, e nel 1964 nacque il Kōmeitō.[3]
IdeologiaModifica
Nella piattaforma politica del Kōmeitō, partito moderato-centrista di terza via con venature populiste, oltre al buddhismo nella versione Nichiren propugnata dalla Soka Gakkai (i circa 8 milioni di elettori del Komeito comprendono di fatto tutti gli aderenti nipponici della società buddhista), vi sono l'umanitarismo (nello statuto si parla di una politica che "tratti la vita umana con il massimo rispetto e cura"), la difesa delle tradizioni giapponesi verso cui ha un atteggiamento conservatore, e la messa al bando delle armi nucleari nel mondo. Propone inoltre una decentralizzazione del potere in senso autonomista verso le prefetture e le zone rurali (ruralismo), e un alleggerimento della burocrazia statale.
Nonostante sia un partito pacifista, ha supportato un cambiamento della Costituzione del Giappone al fine di far intervenire truppe giapponesi nel peacekeeping durante la guerra d'Iraq.[4]
Benché a livello mondiale la Soka Gakkai sia attiva contro la pena di morte, basandosi sul proprio credo come esplicitato dal leader Ikeda, i parlamentari e ministri del Kōmeitō non hanno mai supportato grandi campagne abolizioniste in patria, venendo criticati per questo; tuttavia, durante il primo governo di centro-destra, con il Komeito al potere assieme a Junichiro Koizumi, esponente moderato del Partito Liberal Democratico e propenso alla sospensione, si è avuta una moratoria della pena di morte, in quanto il Ministro Seiken Sugiura (2005-2006), in ossequio al suo credo buddhista, rifiutò di applicare la pena capitale. Questo è cambiato con il successivo leader del LDP, Shinzō Abe, esponente nazionalista e favorevole alla pena capitale. Il partito ha comunque presentato mozioni parlamentari per l'abolizione della pena capitale, sebbene rimaste isolate e senza grande seguito.[5] Nel 2016 all'incontro interreligioso ad Assisi il vicepresidente della Soka Gakkai, e vicino al Komeito, Tamotsu Sugiyama ha dichiarato agli esponenti della Comunità di Sant'Egidio che la posizione del partito è fermamente contraria, ed esso potrebbe quindi far valere la propria forza di stretto alleato del premier Abe per proporre o chiedere l'abolizione (o la moratoria permanente) della pena di morte presso la Dieta (il parlamento giapponese).[6]
Alleanze recentiModifica
Recentemente ha adottato una strategia più conservatrice, anche se non rinnegando mai le posizioni storiche, ed è stato alleato del Partito Liberal Democratico, guidato dal primo ministro liberal-nazionalista Shinzō Abe, entrando così nella coalizione di governo di centro-destra.
Presidenti e leader del NKPModifica
No. | Nome | Periodo | Immagine | |
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Inizio mandato | Fine mandato | |||
1 | Takenori Kanzaki | 7 novembre 1998 | 30 settembre 2006 | |
2 | Akihiro Ota | 30 settembre 2006 | 8 settembre 2009 | |
3 | Natsuo Yamaguchi | 8 settembre 2009 | In carica |
Risultati elettoraliModifica
NoteModifica
- ^ Tun-jen Cheng, Deborah A. Brown, Religious Organizations and Democratization: Case Studies from Contemporary Asia: Case Studies from Contemporary Asia, 2015
- ^ Fisker-Nielsen, Anne Mette (2012), Religion and Politics in Contemporary Japan: Soka Gakkai Youth and Komeito, Routledge, p. 86
- ^ Matsutani, Minoru, "Soka Gakkai keeps religious, political machine humming", The Japan Times, 2 December 2008, p. 3
- ^ Daniel M. Kliman Japan's Security Strategy in the Post-9/11 World 2006 Page 79 "As the linchpin of the ruling coalition, New Komeito would have borne direct responsibility for the Japanese government's failure to visibly participate in the war on terror. Internalized gaiatsu therefore exercised greater influence over New Komeito lawmakers than their DPJ counterparts..."
- ^ Soka Gakkai e politica Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive., Istituto Buddista Soka Gakkai Italia
- ^ Pena di morte: in Giappone qualcosa di muove
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kōmeitō
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su komei.or.jp.
- Kōmeitō, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Kōmeitō, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 132516814 · ISNI (EN) 0000 0001 0662 0292 · LCCN (EN) n80008793 · GND (DE) 217208-2 · NDL (EN, JA) 00288758 · WorldCat Identities (EN) n80-008793 |
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