Lagundo
Lagundo (in tedesco Algund[5]) è un comune italiano di 5 049 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.
Lagundo comune | |
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(IT) Lagundo (DE) Algund | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Amministrazione | |
Sindaco | Ulrich Gamper (SVP) dal 22-9-2020 (3º mandato) |
Lingue ufficiali | Italiano, Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 46°40′57.07″N 11°07′23.05″E |
Altitudine | 350 m s.l.m. |
Superficie | 23,68 km² |
Abitanti | 5 049[2] (31-8-2020) |
Densità | 213,22 ab./km² |
Frazioni | Foresta/Forst, Plars di Mezzo/Mitterplars, Plars di Sopra/Oberplars, Rio Lagundo/Aschbach, Riomolino/Mühlbach, Velloi/Vellau |
Comuni confinanti | Lana, Marlengo, Merano, Naturno, Parcines, Plaus, Tirolo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 39022 |
Prefisso | 0473 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021038 |
Cod. catastale | E412 |
Targa | BZ |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 911 GG[4] |
Nome abitanti | (IT) lagundesi (DE) Algunder[1] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Lagundo nella provincia autonoma di Bolzano | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaIl territorio comunale di Lagundo presenta la particolare caratteristica di essere suddiviso in due parti, separate dal territorio comunale di Parcines.
Origini del nome
modificaIl toponimo è attestato nel 995-1005 come Alagumna[6], nel 1158 come Algundis[7] e nel 1164 come Algund[8] e forse deriva dal latino lacus ("lago") attraverso una forma lacumen per "laguna".[9][10]
Storia
modificaIl paese è attraversato dall'antica Via Claudia Augusta, anche se il ponte sull'Adige a lungo ritenuto romano[11] si è rivelato dopo un'attenta analisi appartenere invece al XV secolo.[12][13] Il comune è anche sede del convento delle domenicane di Maria Steinach, una fondazione dei conti del Tirolo del XIII secolo.[14] A Plars vi era un notevole possedimento medievale del convento di St. Mang a Füssen che produceva vino per l'abbazia sveva.[15]
Simboli
modifica«Scudo ritondato, d'oro, al barile di vino ritto, sormontato da un tralcio di vite con grappolo d'uva nera, il tutto al naturale; con la bordura inchiavata d'argento e di rosso.»
Lo stemma, basato sui simboli dei domini locali del vescovo di Bressanone,[16] rappresenta un barile di vino, sovrastato da un tralcio di vite con grappolo di uva nera, su sfondo oro. La botte e l'uva simboleggiano la viticoltura praticata nella zona, Il bordo, una corona dentata bianca e rossa, non ha significato storico, ma simboleggia le montagne e riprende i colori tirolesi. Lo stemma attuale è stato adottato nel 1970.[16]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaDi fronte all'ufficio turistico sono state collocate delle copie esatte di menhir effettuate utilizzando il marmo di Lasa in quanto lì sono stati ritrovati durante alcuni scavi risalenti agli anni 90 (quelli originali sono invece presso il museo civico di Bolzano). Tali massi erano legati alla religione che si ebbe durante la colonizzazione ligure-illirica, ovvero risalente a 3.000 anni fa, dove su alcune stele sono raffigurati i graffiti simili ai tatuaggi di Ötzi. Tra i menhir ve ne è anche uno femminile.[17]
Società
modificaRipartizione linguistica
modificaLa sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[18] |
---|---|
82,45% | madrelingua tedesca |
17,03% | madrelingua italiana |
0,52% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[19]
Economia
modificaPer quanto riguarda l'artigianato, importante e rinomata è la produzione di mobili in legno, di mobili d'arte e di arredamenti tipici campagnoli.[20]
Il paese di Lagundo è noto agli appassionati di birra in quanto presso una sua frazione, Foresta (ted. Forst), si trova lo stabilimento della birra Forst. Inoltre, nel territorio comunale vengono prodotti quattro formaggi che fanno parte dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani: il formaggio di Lagundo, il formaggio contadino semigrasso di Lagundo, il caprino di Lagundo e l'Aschbach magro.
Infrastrutture e trasporti
modificaFerrovie
modificaLagundo ha una propria stazione ferroviaria che si trova sulla ferrovia della Val Venosta, inoltre presso la frazione di Foresta termina il percorso della MeBo.
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
2005 | 2010 | Anton Schrötter | SVP | Sindaco | |
2010 | in carica | Ulrich Gamper | SVP | Sindaco |
Sport
modificaArrampicata
modificaLagundo è molto conosciuta tra gli amanti dell'arrampicata sportiva per essere la principale area bouldering dell'Alto Adige con oltre 400 passaggi distribuiti in 15 settori[21].
Note
modifica- ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 330.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 340, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Oswald Redlich, Die Traditionsbücher des Hochstifts Brixen (Acta Tirolensia, 1), Innsbruck, Wagner, 1899, Nr. 41.
- ^ Franz Huter, Tiroler Urkundenbuch I/1, Innsbruck, Ferdinandeum, 1937, Nr. 264.
- ^ Franz Huter, op. cit., Nr. 293.
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 27. ISBN 88-7014-634-0
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
- ^ Il primo ad aver ventilato l'affascinante ipotesi era il pioniere dell'archeologia meranese Bernhard Mazegger, Die Römer-Funde und die römische Station in Mais (bei Meran), 3ª ediz., Innsbruck, Wagner, 1896. Difatti gli imponenti blocchi di granito con i quali è costruito il manufatto, ricordano costruzioni dell'antichità, anche se già il buon stato di conservazione fa riflettere.
- ^ Hans Schreeb, Die Via Claudia Augusta in Algund, in "Der Schlern", 50, 1976, pp. 421-422.
- ^ La datazione è basata su dati dendrocronologici, cf. Denkmalpflege in Südtirol 2008 Tutela dei beni culturali in Alto Adige, Bolzano, Tappeiner, 2009, pp. 151-52.
- ^ Karl Greiter e Hans Nothdurfter, Das Kloster der Dominikanerinnen zu Maria Steinach in Algund, 1992.
- ^ Karl Heiserer, Zur Geschichte der Weingüter des Füssener Klosters St. Mang in der Ortschaft Plars, Pfarrei Algund, Landgericht Meran, in "Jahrbuch des Historischen Vereins Alt Füssen 1993", Füssen, 1994, pp. 93-100.
- ^ a b (EN) Algund, su Heraldry of the World (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
- ^ Menhir Archiviato il 26 settembre 2017 in Internet Archive., su algund.info
- ^ Astat Censimento della popolazione 2021 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2022
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
- ^ Thomas Hofer, Bouldern in Südtirol, bouldering nel Sudtirolo, Vertical-Life, 2015, p. 32, ISBN 978-88-98495-09-2.
Bibliografia
modifica- (DE) Reimo Lunz, Archäologisch-historische Forschungen in Tirol 1: Urgeschichte des Raumes Algund, Gratsch, Tirol, Bolzano, Athesia, 1976.
- Franz-Heinz Hye, Storia di Lagundo (Algund) presso Merano - profilo storico di un comune rurale del Tirolo, Lagundo, Comune di Lagundo, 1988.
- (DE) Irene Lösch, 1000 Jahre Algund - ein Bilder-Buch zur Erinnerung, Bolzano, Athesia, 2004.
- (DE) Maria Kiem, 1000 Jahre Algund, Bolzano, Athesia, 2005.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lagundo
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.lagundo.bz.it.
- Lagundo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Algund, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 128857659 · LCCN (EN) n80118100 · GND (DE) 4001184-7 · J9U (EN, HE) 987007557325805171 |
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