Leonardo Murialdo

presbitero italiano

Leonardo Murialdo (Torino, 26 ottobre 1828Torino, 30 marzo 1900) è stato un presbitero italiano, fondatore della Congregazione di San Giuseppe. È considerato uno dei santi sociali torinesi.

San Leonardo Murialdo
 

Sacerdote

 
NascitaTorino, 26 ottobre 1828
MorteTorino, 30 marzo 1900 (71 anni)
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1963 da papa Paolo VI
Canonizzazione1970 da papa Paolo VI
Ricorrenza18 maggio

Biografia modifica

La giovinezza modifica

 
Leonardo Murialdo da giovane

Leonardo Murialdo nasce a Torino nel 1828, nella centrale via Garibaldi (allora via Dora Grossa) da una agiata famiglia: il padre Leonardo è agente di cambio.

Resta presto orfano di padre (1833) e per questo è mandato nel 1836 in collegio a Savona dagli Scolopi. Dopo un periodo di sbandamento giovanile[1] ritorna a Torino ed intraprende gli studi di filosofia e teologia, diventando sacerdote nel 1851.

Il sacerdozio modifica

Da sacerdote il suo primo campo di azione sono gli oratori (anche in collaborazione con San Giovanni Bosco) e le iniziative in favore della gioventù della periferia torinese: carcerati, giovani lavoratori, ragazzi di strada e altri giovani in difficoltà.

Tra le iniziative a favore dei giovani studenti ed operai Murialdo promuove l'apertura di una casa-famiglia per ospitare coloro che non hanno la possibilità di pagarsi una camera in albergo. Fonda inoltre la colonia agricola di Rivoli, per la formazione cristiana e professionale dei giovani agricoltori.

Lavora in un'epoca segnata da forti contrasti sociali, creati dall'industrializzazione nascente e dovuti al disagio delle classi sociali più povere, soprattutto dei giovani.

Il collegio Artigianelli e la Congregazione di San Giuseppe modifica

Nel 1866 diventa rettore del Collegio Artigianelli di Torino, un'istituzione religiosa per l'assistenza di ragazzi poveri ed abbandonati. Tra gravi difficoltà economiche, sarà questa la sua principale attività fino alla morte.

Nel 1873 fonda la Congregazione di San Giuseppe per dare continuità alla sua azione sociale ed educativa. Il fine della congregazione è l'educazione della gioventù, specialmente di quella povera ed abbandonata. Collabora a molte iniziative in campo sociale in difesa dei giovani, degli operai e dei più poveri.

Nel collegio Artigianelli e nella nascente congregazione il suo primo collaboratore è don Eugenio Reffo.

Culto modifica

 
La tomba di Murialdo collocata all'interno della chiesa della Salute.

Il papa Paolo VI lo ha proclamato beato nel 1963 e santo il 3 maggio 1970. Nel calendario dei santi viene ricordato al giorno 18 maggio[2].

Le sue spoglie riposano nella chiesa di Nostra Signora della Salute a Torino. Esse sono collocate nel transetto di destra della chiesa in una teca di vetro. La teca è sormontata da una grande vetrata policroma. Ai fianchi della vetrata otto formelle del pittore Luigi Togliatto Amateis ne illustrano la vita e l'operato.

Riconoscimenti modifica

Alla memoria di San Leonardo Murialdo la città di Torino ha intitolato una via che inizia in corso Francia e finisce in via Chambéry (quartiere Pozzo Strada)[3] ed anche una scuola elementare nel quartiere dov'è sepolto, Borgo Vittoria. Anche la città di Milano ha intitolato una via ed una chiesa alla sua memoria, tra via dei Giacinti e via Lorenteggio. A Roma è dedicato al santo un largo nel quartiere San Paolo-Marconi, così come a Padova e Albano Laziale (RM) si trovano vie a lui dedicate. Scuole pubbliche intitolate a Murialdo si trovano nella stessa Albano Laziale, a Foggia e a Ceres (TO). Anche a Viterbo è intitolata a Murialdo una via, che a sua volta dà il nome alla zona limitrofa in cui sorge una chiesa a lui dedicata. Anche a Thiene (VI) c'è una via intitolata al santo, poco distante dal Patronato San Gaetano, retto proprio dai Giuseppini del Murialdo.

Galleria d'immagini modifica

Le formelle di Luigi Togliatto Amateis presso l'urna del Murialdo alla Chiesa della Salute in Torino.

Note modifica

  1. ^ «Vi prego, dunque, miei cari figli e confratelli, vi prego di non scandalizzarvi minimamente per il racconto delle mie miserie, ma di attingere soltanto un'incrollabile confidenza dal racconto delle misericordie che Dio ha prodigato al vostro disgraziato Padre spirituale, e di imparare a non scoraggiarvi per quanto profondi possano essere gli abissi dei peccati nei quali possiate essere caduti» (S. Leonardo Murialdo, Testamento spirituale, introduzione, traduzione e note a cura di Giuseppe Fossati, Libreria Editrice Murialdo, Roma 2010, p. 125).
  2. ^ La memoria liturgica di san Leonardo Murialdo non è stata collocata il giorno della sua morte (30 marzo) per evitare che cadesse in quaresima o nell'ottava di Pasqua, periodi in cui non la si potrebbe celebrare.
  3. ^ Dove, Come, Quando - Guida di Torino '98-99, Torino, Gruppi di Volontariato Vincenziano, 1997, p. 327

Bibliografia modifica

  • Armando Castellani, Leonardo Murialdo, 2 voll., Tipografia S. Pio X, Roma, 1966-1968.
  • Giovenale Dotta, Leonardo Murialdo, vol. I, Infanzia, giovinezza e primi ministeri sacerdotali (1828-1866); vol. II, L'apostolato educativo e sociale (1866-1900), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2011-2015.

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Controllo di autoritàVIAF (EN10643487 · ISNI (EN0000 0000 6145 4808 · SBN SBLV210931 · BAV 495/1494 · CERL cnp00540703 · LCCN (ENnr94034073 · GND (DE118865641 · BNE (ESXX1232717 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr94034073