Letizia Colajanni

politica e femminista italiana, comunista e cattolica
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Letizia Novella Colajanni (Caltanissetta, 4 aprile 1914Caltanissetta, 2 giugno 2005) è stata una politica italiana. Era conosciuta e chiamata da tutti come la "signorina della pace".[1]

Letizia Novella Colajanni

Biografia modifica

 
Letizia Colajanni per il 20º Anniversario dell'uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo

Origini familiari modifica

Nata il 4 aprile, fu registrata all'anagrafe il 9 aprile. Era sorella di Pompeo Colajanni, comandante partigiano della resistenza italiana con il nome di battaglia di "Barbato", liberatore della città di Torino nonché dirigente del Partito Comunista Italiano. La famiglia di nascita vantava altri illustri personaggi della politica italiana. Il nonno, Pompeo Colajanni, era stato il fondatore del primo sindacato di minatori in Sicilia contro gli infortuni minerari. Letizia era anche cugina di Napoleone e Benedetto Colajanni, e pronipote di Napoleone Colajanni, il fondatore del Partito Repubblicano Italiano.[2]

Attività politica modifica

È stata una figura chiave nel processo di emancipazione culturale e nei percorsi di rivendicazione sociale delle donne nissene, specialmente di quelle appartenenti alla classe femminile delle mogli e delle madri dei minatori di zolfo, (in siciliano "surfarara").

Letizia nell'immediato dopo guerra operò a sostegno delle classi meno abbienti di Caltanissetta, poi si iscrisse al PCI nel 1953.[3] Dapprima eletta alla carica di consigliere comunale di Caltanissetta, ottenendo 11.004 voti di preferenza su 45.111 di lista (24,39%), il 6 novembre 1962 divenne deputata nella quarta legislatura all'Assemblea regionale siciliana, subentrando al dimissionario Emanuele Macaluso;[4] diventando così, sia pure per poco tempo, la prima donna deputato regionale all'ARS.[5][6]

Attivismo sociale modifica

Nel 1945, fu una delle 150 fondatrici dell'Unione Donne in Italia (UDI),[7]. Fu anche fondatrice della Associazione donne minatori[8] e infermiera volontaria della Croce rossa.

Più avanti negli anni fu anche dirigente del Sindacato pensionati della CGIL (SPI) e dell'Auser.

Convinta cattolica, soffrì per la scomunica in quanto comunista. Fu anche una convinta femminista, pur senza assumere mai posizioni estremiste.

Opere modifica

Negli anni scrisse due brevi storie:[9]

Note modifica

  1. ^ Fiorella Falci, Cento Anni Fa Nasceva Letizia Colajanni. “Madre Della Città”, in Il Fatto Nisseno-Caltanissetta Notizie, 27 dicembre 2014.
  2. ^ "Lettere a Letizia" - Concorso letterario: piccola biografia di Letizia Colajanni, su concorsoletterealetizia.blogspot.it.
  3. ^ Giuseppe Oddo, La memoria smarrita: Antonietta Profita dal feudo alla zolfara, S. Sciascia, 2009, ISBN 978-88-8241-299-9.
  4. ^ Assemblea Regionale Siciliana - Profilo Deputato Colajanni Letizia Novella, su ars.sicilia.it.
  5. ^ Simona Mafai, Essere donna in Sicilia, Editori riuniti, 1976.
  6. ^ Santi Correnti, Donne di Sicilia: la storia dell'isola del sole scritta al femminile, Società Editrice Internazionale, 2001, p. 205, ISBN 978-88-87432-57-2.
  7. ^ Maria Maddalena Rossi eletta Presidente dell'U.D.I. (PDF), in L'Unità, 14 ottobre 1947 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ (EN) Margaret Bevege, Margaret James e Carmel Shute, Worth her salt: women at work in Australia, Hale & Iremonger, 1982, p. 394, ISBN 978-0-86806-002-6.
  9. ^ (EN) Colajanni, Letizia Novella [collegamento interrotto], su artflsrv02.uchicago.edu, IWW Results.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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