Malus domestica
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Melo | |
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Melo (Malus domestica) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Rosaceae |
Sottofamiglia | Maloideae |
Genere | Malus |
Specie | M. domestica |
Nomenclatura binomiale | |
Malus domestica Borkh., 1803 |
Il melo (Malus domestica Borkh., 1803) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee. È una delle più diffuse piante da frutto coltivate.
OrigineModifica
Il centro di origine del melo selvatico malus sieversii progenitore del melo coltivato malus domestica pare sia il Kazakistan nella zona di Almaty ipotizzato da Nikolaj Vavilov.
DescrizioneModifica
Il melo è un piccolo albero deciduo di 3-10 metri di altezza, con una chioma densa ed espansa e apparato radicale superficiale.
Le foglie sono alterne e semplici, a lamina ovale, leggermente seghettate, con apice acuto e base arrotondata, di 5-12 centimetri di lunghezza e 3–6 cm di larghezza, glabre superiormente e con una certa tomentosità sulla pagina inferiore. Il picciolo è lungo 2–5 cm.
I fiori sono ermafroditi di colore bianco-rosato esternamente e bianco internamente, a simmetria pentamera. Hanno una corolla composta da 5 petali e sono larghi 2,5-3,5 cm e ovario infero. Sono riuniti in infiorescenze a corimbo, in numero di 3-7. La fioritura si svolge in primavera, simultaneamente al germogliamento. L'impollinazione è entomofila.
Il frutto, detto pomo o mela comunemente, si forma per accrescimento del ricettacolo fiorale insieme all'ovario ed è perciò un falso frutto; ha forma globosa, generalmente di 5–9 cm di diametro, prima verde e a maturazione, estivo-autunnale, con colore variabile dal giallo-verde al rosso. Il frutto vero, derivato dall'accrescimento dell'ovario è in realtà costituito dal torsolo, di consistenza più coriacea rispetto alla polpa.
Il pericarpo contiene cinque carpelli disposti come una stella a cinque punte; ogni carpello contiene da uno a tre semi.
AvversitàModifica
Il melo è colpito da varie malattie causate da funghi, tra cui la ticchiolatura del melo, l'oidio, la moniliosi, il cancro delle pomacee e il marciume radicale lanoso.
Tra gli insetti, i più importanti sono la cocciniglia di S. Josè (Quadraspidiotus perniciosus), l'afide grigio (Dysaphis plantaginea) e i lepidotteri Cydia pomonella, Orgyia antiqua e Cossus cossus.
AmbienteModifica
Il melo è una pianta che tollera benissimo il freddo e, con l'eccezione di qualche varietà, può sopportare temperature fino a −25 °C, ma le gelate tardive possono procurare seri danni alla coltivazione; la sensibilità alle gelate dipende dal periodo di fioritura delle diverse coltivazioni.
Il melo può essere coltivato ovunque, ma preferisce un clima fresco, un terreno ricco di humus e le zone che si trovano tra i 600 e i 1.000 metri sopra il livello del mare. La pianta teme la siccità e i ristagni idrici.
NoteModifica
Si può ricavare miele dai fiori, ma essendo, questi, poco appetiti dalle api, la produzione si concentra quasi esclusivamente nelle zone di estesa coltivazione come l'Emilia-Romagna e il Trentino-Alto Adige.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Malus domestica
- Wikispecies contiene informazioni su Malus domestica
Collegamenti esterniModifica
- IPNI Database, su ipni.org.
- GRIN Database, su ars-grin.gov.
- Risorse Genetiche Vegetali Melo, su rgv-politicheagricole-cra.it (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2009).
- AA.VV., Il melo, coordinamento scientifico di C. Fideghelli, Coltura & Cultura (www.colturaecultura.it)
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 23751 |
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