Matthias Stomer

pittore olandese o fiammingho

Mathias Stomer, o Stom o Stomma (Amersfoort, 1600 circa – Sicilia, dopo il 1650), è stato un pittore olandese o fiammingo. Fu influenzato dall'opera dei seguaci non italiani di Caravaggio in Italia, in particolare dai suoi seguaci olandesi spesso indicati come Caravaggisti di Utrecht, nonché da Jusepe de Ribera e Pieter Paul Rubens.[1] Non condivideva la preferenza degli altri caravaggisti del Nord per le scene di genere umoristiche e talvolta scabrose e per le elaborate allegorie decorative, ma prediligeva invece le storie della Bibbia. Lavorò in varie località italiane, dove godette del patrocinio di istituzioni religiose e di importanti membri della nobiltà.[1][2]

Sansone e Dalila, Galleria Nazionale di Arte antica, Roma

Mentre in passato l'artista veniva solitamente indicato come Stomer, oggi si ritiene che il suo vero nome fosse Stom, poiché questo è il nome che usava come firma. In passato si era ipotizzato che il nome "Stom", che in olandese significa "muto", fosse stato dato all'artista come soprannome, presumendo che soffrisse di questa disabilità. Tuttavia, non ci sono prove a sostegno di questa tesi.[3]

Biografia modifica

 
San Sebastiano, forse un autoritratto di Stomer (particolare dell' Assunzione della Madonna con Santi)

Le informazioni sulla sua vita sono sommarie. Il suo luogo di nascita non è documentato e non può essere determinato con certezza. Lo storico dell'arte olandese G.J. Hoogewerff scrisse nel 1942 che l'artista era nato ad Amersfoort vicino alla città di Utrecht nella Repubblica delle Sette Province Unite. La fonte della dichiarazione di Hoogewerff è sconosciuta e irrintracciabile. Gli archivi comunali di Amersfoort non registrano alcuno Stom.[4] Il nome di famiglia Stom, con cui era effettivamente conosciuto durante la sua vita, è un nome fiammingo comune nei Paesi Bassi spagnoli. La maggior parte delle persone che portavano questo nome nella Repubblica delle Sette Province Unite dell'epoca erano immigrati dai Paesi Bassi meridionali. È quindi molto probabile che Stom fosse fiammingo e avesse trascorso la maggior parte della sua vita e della sua carriera nei Paesi Bassi meridionali o, in alternativa, che fosse un emigrato (o il figlio di un emigrato) nella Repubblica delle Sette Province Unite.[5]

 
Adorazione dei pastori, Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.

Tradizionalmente si ritiene che sia stato un allievo del pittore caravaggesco Gerard van Honthorst, soprattutto per la vicinanza del loro stile. Quest'ultimo con Hendrick ter Brugghen creò una scuola pittorica ad Utrecht cui parteciparono anche Dirck van Baburen e Abraham Bloemaert al fine di diffondere le novità caravaggesche nell'Europa continentale. La pittura dello Stomer si avvicina, pertanto, ai modi di questa matrice naturalistica olandese. Tuttavia, lo stesso van Honthorst tornò dall'Italia alla sua città natale, Utrecht, solo nel 1620. È improbabile che Stom abbia intrapreso un apprendistato con van Honthorst quando aveva già 20 anni. Ciò lascia ancora aperta la possibilità che Stom abbia ricevuto una formazione supplementare nella bottega di van Honthorst dopo essersi inizialmente formato altrove. In alternativa, potrebbe essersi formato con Hendrick ter Brugghen, un altro importante caravaggista di Utrecht, tornato dall'Italia nel 1614, o con altri pittori come Joachim Wtewael, Paulus Moreelse o Abraham Bloemaert. Se Stom fosse effettivamente fiammingo, lo stile del suo lavoro, che mostra legami con la pittura fiamminga del primo Seicento, potrebbe indicare una formazione nei Paesi Bassi meridionali, forse presso il caravaggista di Anversa Abraham Janssens. [5] Non esistono prove documentali a sostegno di tale formazione.[6]

Nel 1630 è documentata la sua presenza a Roma quando un 'Mattheo Stom, fiamengo pittore, di anni 30.' viene registrato vivere con il pittore francese Nicolas Provost in Strada dell'Olmo, a Roma. La sua residenza di allora era l'ex appartamento del pittore olandese Paulus Bor di Amersfoort, che aveva lasciato l'Italia quattro anni prima. Stom risulta aver vissuto in questo luogo fino al 1632. La documentazione citata permette di collocare la nascita di Stom intorno all'anno 1600.[5] Al periodo romano risale il dipinto Assunzione della Madonna raffigurata tra San Sebastiano, San Carlo Borromeo e San Rocco (ora nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Chiuduno). Secondo alcuni storici dell'arte la figura di San Sebastiano è un autoritratto dell'artista.[7] Dopo il soggiorno romano, Stomer si trasferisce a Napoli dove lavorerà tra il 1633 e il 1637 lasciando un cospicuo numero di tele. Nella città partenopea il suo stile coglie elementi pittorici di autori meridionali come lo Spagnoletto, e la sua pittura si fa sempre più materica, avvicinandosi alla cosiddetta pittura del "tremendo impasto", che ha come capostipite il pittore anonimo Maestro dell'Annuncio dei pastori che la critica identifica con lo spagnolo Juan Do.

 
Annunciazione, Galleria degli Uffizi di Firenze.

Stomer approda in Sicilia, dove soggiorna all'incirca nel decennio 1640-1650, legandosi alla più vecchia aristocrazia dei conti di Mazzarino, dei principi di Villafranca e degli Afflitto di Belmonte. Risulta documentato a Palermo nel 1640 per il battesimo di un figlio illegittimo, e a questo periodo sono collocabili le due tele di Monreale, la Natività e il San Domenico di Silos. In Sicilia, dove successivamente lavorerà fino alla sua morte, lascia diversi lavori in cui predomina un forte contrasto luminoso. Emblematico è il Cristo deriso, datato intorno al 1640, in cui la figura di Cristo con un mantello rosso si caratterizza per la forte luce di riverbero e per la tecnica del chiaroscuro.

Insieme a Anton Van Dyck, Matthias Stomer è uno dei più importanti pittori dell'area dei Paesi Bassi che visitarono la Sicilia nel Seicento stabilendovisi per un lasso di tempo e lasciandovi opere significative che influiscono non poco sull'arte locale. Nello spazio di circa un decennio, egli realizza una trentina di opere, di cui solo una decina sono pervenute, presenti, oltre che a Palermo e Provincia (Caccamo, Monreale), a Catania (Castello Ursino) e a Messina (Museo regionale) e Provincia (Mistretta).

Opere modifica

Sicilia modifica

Palermo e provincia modifica

Caccamo modifica
 
Sansone catturato dai Filistei, Galleria Sabauda di Torino.
  • 1641, Miracolo di Sant'Isidoro Agricola, olio su tela, dipinto proveniente dalla chiesa di Sant'Agostino, rubato e recuperato, opera custodita nel duomo di San Giorgio Martire.
Palermo modifica
Monreale modifica
 
Morte di Catone, Pinacoteca Comunale (Cento).

Caltanissetta e provincia modifica

Mazzarino modifica
 
San Niccolò Magno - Chiesa dei gesuiti - Mazzarino
Catania modifica

Della collezione «Giovan Battista Finocchiaro» nel Museo civico al Castello Ursino di Catania si annoverano:

Linguaglossa modifica
  • XVII secolo, Dipinto, olio su tela documentato presso l'aggregato domenicano.
 
Salomè con la testa del Battista, Palazzo Bianco di Genova.

Messina e provincia modifica

Italia modifica

 
I suonatori di liuto e flauto, collezione Schönborn-Buchheim del Castello di Weißenstein.

Malta modifica

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Matthias Stom, su The Kremer Collection. URL consultato il 25 gennaio 2024.
  2. ^ (EN) Dutch and Flemish paintings from the Hermitage, New York, The Metropolitan Museum of Art, 1988, pp. 68-69. URL consultato il 25 gennaio 2024. Ospitato su Thomas J. Watson Library Digital Collections.
  3. ^ (EN) W. Liedtke, Dutch paintings in the Metropolitan Museum, 2007, p. 848.
  4. ^ Wayne Franits, Matthias Stomer (c.1600–after 1652), The Martyrdom of Saint Bartholomew at Agnews
  5. ^ a b c Matthias Stomer (c.1600 - after 1652), The Martyrdom of Saint Bartholomew Archiviato il 27 marzo 2020 in Internet Archive. at Daxer & Marschall Kunsthandel
  6. ^ (EN) Benedict Nicolson, Stomer Brought Up-to-Date, in The Burlington Magazine, n. 119, 1977, pp. 230-245.
  7. ^ Stomer Matthias, Assunzione della Madonna con san Sebastiano, san Carlo Borromeo e san Rocco, Fondazione Federico Zeri
  8. ^ Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [1], Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
  9. ^ a b Palazzo Alliata di Villafranca [2]
  10. ^ a b Francesco Alliata, "Il Mediterraneo era il mio regno: Memorie di un aristocratico siciliano" [3], Il Cammello Battriano, Neri Pozza Editore, Vicenza, 2015, ISBN 978-88-545-1110-1.
  11. ^ Pagine 29 e 53, Emanuele Vaccaro, "La galleria de' quadri del Palazzo di Palermo di Sua eccellenza D. Antonio Lucchesi - Palli, principe di Campofranco" [4], Palermo, Filippo Solli, 1838.
  12. ^ Pagina 254, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [5], Volume quinto, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
  13. ^ a b Pagina 323, "Studi di storia dell'arte in onore di Maria Luisa Gatti Perer" [6], Vita e Pensiero, Pubblicazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 1999.
  14. ^ a b Pagina 70, Luigi D'Afflitto, Guida per i curiosi e per i viaggiatori che vengono alla città di Napoli [7], Tipografia Chianese, Volume 1, Napoli, 1834.
  15. ^ Ferro - Dell'Omo, p. 233.

Bibliografia modifica

  • (EN) Didier Bodart, Unpublished works by Matthias Stomer, in The Burlington Magazine, n. 118, 1976, pp. 307-308.
  • Mariny Guttilla, Caravaggismo a Palermo: la "Flagellazione" di Matthias Stomer e l'Oratorio del Rosario in San Domenico, in Maurizio Calvesi (a cura di), L'ultimo Caravaggio e la cultura artistica a Napoli, in Sicilia e a Malta, Siracusa, 1987, pp. 231-251.
  • Maria Teresa Penta, Un'opera di Matthias Stom a Napoli, in Storia dell'arte, n. 69, 1990, pp. 245-255.
  • (EN) Four important paintings by Matthias Stomer (c. 1598-after 1651), Londra, Trafalgar Galleries.
  • (DE) Franziska Fischbacher, Matthias Stomer: die sizilianischen Nachtstücke, Lang, 1993.
  • Maurizio Marini, "L'ultimo caravaggesco : tre "cene in Emmaus" inedite dell'olandese Matthias Stom, tardo seguace del maestro e del naturalismo "a luce di candela"", in Quadri & Sculture, 5.1997,27, pp. 41-43.
  • Maria Giuseppina Mazzola, Matthias Stomer a Palermo. Alcuni inediti per la sua biografia, in Storia dell'arte, n. 89, 1997, pp. 67-73.
  • (FR) Florence Adam e Nicole Garnier, Un tableau inédit du musée Condé: Sarah amenant Agar à Abraham, de Matthias Stomer. Restauré en 1998, in Le Musée Condé, n. 55, 1999, pp. 5-12.
  • "Matthias Stom. Isaac blessing Jacob", (29/10/1999-16/1/2000), Barber Institute of Fine Arts, Birmingham, Richard Verdi.
  • (EN) Leonard J. Slatkes, Birmingham. Matthias Stom, in The Burlington Magazine, n. 142, 2000, pp. 181-183.
  • Elvira D'Amico, La Natività dello Stom del Palazzo Municipale di Monreale, in La luce del Natale. Matthias Stom e Giovanni Matera, Palermo, 2010.
  • Salvatore Denaro, Un dipinto di Matthias Stomer per gli Agostiniani Scalzi di Caccamo. Indagini inedite sul Miracolo di Sant'Isidoro Agricola e la sua relazione con il miracolo della Madonna del Buon Consiglio, in Percorsi Agostiniani, Roma, luglio-dicembre 2011 (anno IV), pp. 101-115.
  • Salvatore Denaro, Le "Macchine Sceniche" di Matthias Stom in Sicilia, in Dialoghi Mediterranei, n. 57, Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo, settembre 2022.
  • Filippo M. Ferro e Marina Dell'Omo, La pittura del Sei e Settecento nel Novarese, Novara, Società Storica Novarese, 1996. URL consultato il 23 gennaio 2024. Ospitato su Calameo.

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN95771717 · CERL cnp00547747 · Europeana agent/base/20041 · ULAN (EN500014795 · LCCN (ENnr89011179 · GND (DE119119560 · J9U (ENHE987007513432405171 · WorldCat Identities (ENviaf-95771717