Murano (goletta)
La Murano è stata una goletta ad elica della Regia Marina, utilizzata negli ultimi anni anche come rimorchiatore.
Murano | |
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Descrizione generale | |
Tipo | goletta |
Classe | Mestre |
Proprietà | Regia Marina |
Costruttori | Regio Arsenale, Venezia |
Impostazione | 24 gennaio 1874 |
Varo | 29 settembre 1874 |
Entrata in servizio | 10 maggio 1875 |
Radiazione | 4 gennaio 1923 |
Destino finale | demolita |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 294 t[1] |
Lunghezza | tra le perpendicolari 33,20 m fuori tutto 36,60 m |
Larghezza | 6,52 m |
Pescaggio | 3,21 m |
Propulsione | 1 caldaia 1 macchina alternativa a vapore potenza 222 HP (163 kW) 1 elica armamento velico a goletta |
Velocità | 8-9 nodi |
Equipaggio | 2 ufficiali, 34 tra sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Artiglieria | 2 cannoni B.R. da 75 mm N.1 |
dati presi da Navi a vela e navi miste italiane, Sito della Marina Militare e Navyworld | |
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Caratteristiche
modificaProgettata dal direttore generale delle Costruzioni Navali Benedetto Brin, la nave formava, insieme alla capoclasse Mestre, una classe di due golette, con scafo in legno e carena ricoperta di rame[2]. L'armamento delle due unità, dati i compiti ausiliari cui erano destinate, era molto ridotto, risultando composto da due cannoni in bronzo a canna rigata da 75 mm N.1[2].
Oltre all'armamento velico a goletta (alberi di trinchetto e maestra a vele auriche), le due golette disponevano di un apparato motore ausiliario, composto da una macchina alternativa a vapore alimentata da una caldaia (con scorta di 38 tonnellate di carbone): quello della Murano (leggermente più potente di quello della Mestre) imprimeva la potenza di 222 HP (163 kW) ad un'elica singola, permettendo di sviluppare una velocità massima di 8-9 nodi, non molto elevata ma adatta ai ruoli secondari cui queste unità erano destinate[2]. Tali apparati motori non erano di nuova costruzione, ma erano invece stati prodotti nel 1860[3] dall'officina triestina Strudthoff per le pirocannoniere austroungariche Wildfang e Scharfschütze in servizio sul lago di Garda: le due unità, passate alla Regia Marina dopo la terza guerra d’indipendenza e ribattezzate rispettivamente Mestre e Borgoforte, erano state radiate nell'agosto 1868 (Mestre) e nel maggio 1869 (Borgoforte) in quanto ritenute superflue, dato che il Lago di Garda era ormai quasi interamente italiano, ma i loro apparati motori, ancora in buone condizioni, erano stati inviati a Venezia per essere installati sulle due golette (quello della Mestre sulla nave omonima e quello della Borgoforte sulla Murano[4])[2].
Durante le prove di collaudo effettuate nel 1875, la Murano, con un dislocamento alle prove di 291,3 tonnellate ed i due terzi della riserva di carbone a bordo, sviluppò una potenza di 211 HP (155 kW) e raggiunse la velocità di 9,2 nodi, con l'elica che compiva 85 giri al minuto[2].
Benché le esigenze che avevano portato alla costruzione di una serie di golette ad elica (classi Ischia e Mestre), ovvero la lotta al brigantaggio, alla guerriglia filoborbonica, al contrabbando ed alla fuga in Africa dei renitenti alla leva – fenomeni per contrastare i quali erano ritenute utili delle piccole ed economiche unità di utilizzo prevalentemente costiero – fossero ormai cessate, le due unità ebbero comunque intenso impiego in vari ruoli: mentre per la Mestre tali compiti si esplicitarono soprattutto in ruoli di presenza navale all'estero, la Murano ebbe impiego soprattutto in acque italiane[2]. Tra le due golette vi erano alcune leggere differenze: a minori dislocamento e pescaggio della Murano, corrispondeva una minore potenza dell'apparato motore della Mestre[2].
Storia
modificaCostruita tra il gennaio 1874 ed il maggio 1875 nell'Arsenale di Venezia, la Murano, nello stesso 1875, venne dislocata a Livorno, dove permase sino al 1882, adibita a svariati compiti locali[2][5]. In particolare, la goletta venne spesso impiegata per missioni di soccorso, svolgendone una trentina: prevalentemente si trattava di disincagliare navi arenate, ma vi furono anche compiti di salvataggio di naufraghi o di rimorchio di navi capovolte dal mare mosso, questi ultimi particolarmente difficoltosi[2].
Nei mesi autunnali del 1882 la Murano venne assegnata alla Squadra Permanente, venendo inviata in Grecia, poi venne dislocata in Sardegna (nell'agosto 1884 svolgeva servizio sanitario con base a Cagliari[6]) e successivamente, nel 1885, ad Augusta, ove disimpegnò servizio sanitario[2]. Sue successive basi furono, nell'ordine, l'Asinara, Porto Torres e poi nuovamente Livorno[2].
Tra il novembre 1886 ed il maggio 1887 e tra il giugno 1887 ed il maggio 1889 la goletta fu utilizzata per la sorveglianza sull'attività di pesca di corallo e spugne nelle acque della Sicilia, mentre nel 1890 venne destinata a compiti doganali, sempre lungo le coste sicule[2].
In seguito la Murano fu dislocata a Napoli, per uso locale, e rimase in tali ruoli sino all'inizio della prima guerra mondiale[2], quando, classificata nave sussidiaria di IV classe, era in uso come nave scuola[7]. Nel corso del conflitto la goletta, restando a Napoli, divenne sede della Sezione Amministrativa dell'Aviazione Navale, dei Motoscafi e delle Ostruzioni[2]. Conclusa la guerra, nel 1918, la Murano venne impiegata nei collaudi delle armi di piccolo calibro e subacquee[2].
Disalberata, l'anziana goletta venne impiegata come rimorchiatore, sempre nelle acque di Napoli, dal settembre 1919 al 27 marzo 1922[2]. Radiata il 4 gennaio 1923 – la Murano fu la goletta della Regia Marina che rimase in servizio più a lungo, con 47 anni all'attivo, e l'ultima ad essere radiata –[2], la nave venne avviata alla demolizione[8].
Note
modifica- ^ Il sito ufficiale della Marina Militare riporta però alcuni dati leggermente differenti: dislocamento a carico normale t 269 ed a pieno carico t 291, potenza dell’apparato motore 210 HP, velocità 8 nodi e 37 uomini di equipaggio.
- ^ Cannoniere lacuali classe Marghera
- ^ Sito ufficiale della Marina Militare
- ^ da La Stampa – 10 gennaio 1881 risulta tuttavia che il 1º gennaio 1881 la nave fosse in disarmo a La Spezia
- ^ La Stampa – 2 agosto 1884
- ^ Betasom
- ^ Navyworld