Nurzia

famiglia italiana
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Nurzia (disambigua).

I Nurzia sono una famiglia di imprenditori dell'Aquila, attivi nel campo dell'industria dolciaria sin dall'inizio dell'Ottocento.

Storia modifica

Inizio dell'attività commerciale modifica

La famiglia è originaria di Arischia, piccolo centro posto tra la conca aquilana e l'alto Aterno; a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo Gennaro Nurzia si trasferì all'Aquila dove aprì una piccola distilleria, dando inizio alle attività commerciali della famiglia.[1][2] Fu tuttavia Francesco Saverio, figlio di Gennaro, che iniziò a indirizzare le attività della bottega al ramo dolciario e, nel 1835, aprì lo storico caffè in piazza del Duomo con la denominazione di Antica pasticceria e fabbrica di liquori Saverio Nurzia & figli, seguito poi da un secondo negozio su corso Vittorio Emanuele.[1]

In quel periodo, la produzione dolciaria avveniva in un laboratorio localizzato in prossimità di porta Napoli e faceva perno su alcuni prodotti d'importazione, come il pregiato cacao svizzero e lo champagne francese, che arrivavano in città grazie alla linea ferroviaria.[1]

 
La targa posta sul selciato di fronte l'Antica pasticceria attiva in piazza del Duomo.

L'invenzione del torrone Nurzia modifica

Il successivo salto di qualità avvenne con Ulisse Nurzia, primogenito di Francesco Saverio, che mise a frutto l'esperienza maturata nel suo periodo di formazione a Milano e Parigi. Con il nome di Fratelli Nurzia,[3] la ditta cominciò a distinguersi, oltre che per l'alta qualità dei suoi prodotti, per la pregevole cura dei cataloghi di presentazioni e dei confezionamenti, rispettivamente affidati ai tipografi delle officine di San Leucio e agli artigiani milanesi.[1] Ulisse è inoltre considerato l'inventore del torrone tenero al cioccolato aquilano, una particolare variante del torrone di Cremona, che si impose in breve tempo come prodotto d'eccellenza in tutto il territorio nazionale.[1] Nel 1910 il prodotto venne registrato con il nome di «Torrone Nurzia».

Dopo un tentativo di espansione con la delocalizzazione della produzione in un nuovo laboratorio in via Niccolò Jommelli a Milano[2] — fallito probabilmente a causa della differenza di umidità tra l'Abruzzo e la pianura Padana che inficiava la riuscita della torrefazione all'aquilana —, Ulisse rientrò all'Aquila e consolidò il prestigio acquisito dal laboratorio-caffè in piazza del Duomo, dovendo anche far fronte, dapprima ai danni dal terremoto della Marsica del 1915, quindi alle limitazioni imposte dal regime fascista sui prodotti d'importazione quali il cacao svizzero.[1]

Le divisioni familiari modifica

Nel 1940, Ulisse decise di ritirarsi dalle attività dividendo i beni della famiglia tra i suoi eredi: ai giovanissimi nipoti Ulisse e Giovanni, figli di Tito, andarono il negozio, il laboratorio e la villa Nurzia mentre alle altre due figlie, Ada e Ines, andò la ricetta e il marchio «Torrone Nurzia».[1] In questo modo, Ulisse tentò di mettere al sicuro l'attività di famiglia da alcuni eccessi del primogenito, considerato inaffidabile. Per tutta risposta, Tito si dedicò anch'egli all'attività dolciaria sotto la denominazione di Antica ditta F.lli Nurzia di Tito Nurzia, mentre le sorelle continuarono la produzione del torrone con il nome di Sorelle Nurzia di Ada e Ines Nurzia facendo uso del marchio originale.[1]

Cominciò così uno scontro fratricida che prese il nome di “guerra del Torrone”.[1] Una sentenza del Tribunale riconobbe a ciascuna delle due ditte il diritto di produrre il torrone aquilano, dando così inizio ad una concorrenza spietata, resa ancor più accessa dall'ingresso, nella società delle Sorelle Nurzia, della famiglia Farroni — imprenditori nel ramo della grande distribuzione alimentare — che consentì l'esportazione fuori dai confini nazionali ed anche oltreoceano.[1] Seppur calmierato dal tempo, ancora oggi rimane un notevole antagonismo tra le due società.

Con il terremoto dell'Aquila del 2009, il caffè dei Fratelli Nurzia in piazza del Duomo, ha subito gravi danni ed è stato dichiarato inagibile, venendo riaperto definitivamente nel 2020.[4]

Discendenza modifica

 Gennaro
capostipite
 
 
 Francesco Saverio
sp. Emilia Perrotti
 
     
Sirio
Teofilo
Lucrezia
Silvia
Ulisse
1871-1956
sp. Vincenza Donatelli
 
   
 Tito
 Ada
Sorelle Nurzia
Ines
Sorelle Nurzia
  
     
 Ulisse (II)
Fratelli Nurzia
sp. Giuliana Dipietrantonio
Giovanni
Fratelli Nurzia
Giorgio
Laura
Rosanna
 
  
 Natalia
Francesco Saverio (II)

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j Paola Nardone, Nurzia, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 79, Enciclopedia Treccani, 2013. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  2. ^ a b Sorelle Nurzia, La nostra storia, in sorellenurzia.com. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2020).
  3. ^ Fratelli Nurzia, Chi siamo, in torronenurzia.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  4. ^ L’Aquila, il Bar Nurzia ha riaperto in piazza Duomo, 22 agosto 2020.

Bibliografia modifica

  • Teodoro Bonanni, Le antiche industrie della provincia di Aquila, L'Aquila, 1888.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica