Olimpiadi degli scacchi del 1966

Le Olimpiadi degli scacchi del 1966 si tennero a L'Avana, a Cuba, dal 23 ottobre al 20 novembre. Furono la diciassettesima edizione ufficiale (ovvero organizzata dalla FIDE) della competizione, e l'unico torneo previsto era quello open[1], giocato su quattro scacchiere.

Olimpiadi degli scacchi del 1966
Competizione Olimpiadi degli scacchi
Sport scacchi
Edizione 17ª
Organizzatore FIDE
Date dal 23 ottobre 1966
al 20 novembre 1966
Luogo Bandiera di Cuba Cuba
L'Avana
Partecipanti 52 squadre per un totale di 299 giocatori
Nazioni 52
Formula torneo a due fasi open con gironi all'italiana
Impianto/i Hotel Libre
Direttore Bandiera di Cuba José Luis Barreras
Risultati
Oro Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
(8º titolo)
Argento Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bronzo Bandiera dell'Ungheria Ungheria
Quarto Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Statistiche
Incontri disputati 1944
Cronologia della competizione

Il numero di partecipanti segnò un nuovo record: ci furono infatti 299 giocatori di 52 nazioni; la Germania Ovest tuttavia boicottò l'edizione per motivi politici, mentre gli Stati Uniti non fecero altrettanto. Le squadre vennero divise, come nell'edizione precedente, in sette gironi, e successivamente in quattro finali: a quella principale si qualificavano le prime due di ogni gruppo.

Prima fase

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Nella tabella seguente sono elencati i gruppi in cui vennero divise le squadre. In grassetto e corsivo sono evidenziate le qualificate alla finale A, in solo grassetto le qualificate alla finale B e in solo corsivo le qualificate alla finale C.

Gruppo 1   Filippine   Hong Kong   Monaco   Spagna   Svezia   Svizzera   Unione Sovietica   Uruguay
Gruppo 2   Austria   Indonesia   Islanda   Jugoslavia   Messico   Mongolia   Turchia
Gruppo 3   Bolivia   Ecuador   Israele   Norvegia   Polonia   Portogallo   Stati Uniti
Gruppo 4   Argentina   Cile   Danimarca   Francia   Inghilterra   Irlanda   Sudafrica
Gruppo 5   Canada   Cecoslovacchia   Cipro   Germania Est   Italia   Lussemburgo   Scozia
Gruppo 6   Belgio   Cuba   Libano   Paesi Bassi   Panama   Tunisia   Ungheria   Venezuela
Gruppo 7   Bulgaria   Colombia   Finlandia   Grecia   Marocco   Nicaragua   Porto Rico   Romania

Nel primo girone, dietro l'Unione Sovietica, la Spagna guadagnò l'accesso alla finale principale grazie alla vittoria (al primo turno) contro la Svizzera, l'avversaria diretta, per 3-1; nel secondo gruppo, dietro la Jugoslavia che vinse tutte le partite, l'Islanda batté l'Austria per 3,5-0,5 nello scontro diretto, e mantenne la seconda posizione nonostante la sconfitta con la Turchia. Nel terzo girone, Norvegia e Polonia arrivarono al secondo posto a pari merito, ma la prima passò per spareggio tecnico, mentre nel quarto l'Inghilterra perse la possibilità di qualificarsi lasciando punti preziosi contro squadre minori.

Il girone 5 fu dominato da Cecoslovacchia, Germania Est e Canada; quest'ultima, arrivata alla fine terza (dopo aver perso con i tedeschi), fece il doppio dei punti della Scozia (quarta). Cuba riuscì a qualificarsi nel sesto gruppo battendo il Belgio all'ultimo turno e vanificando la rimonta olandese, mentre Romania e Bulgaria si qualificarono tranquillamente nell'ultimo girone.

Seconda fase

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Le finali cominciarono il 4 novembre. Già al secondo turno si accese tuttavia una polemica tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti: questi ultimi chiedevano infatti di spostare la partita a causa delle convinzioni religiose di Fischer, loro prima scacchiera; a seguito del rifiuto sovietico gli statunitensi non si presentarono, perdendo la partita 4-0 per forfait. Successivamente, a seguito dell'insistenza degli americani sulla FIDE, i russi acconsentirono a giocare la partita dopo il nono turno, in uno dei giorni di riposo, vincendola 2,5-1,5.

Nel frattempo, Argentina e Cecoslovacchia scivolarono fuori dalla corsa per le medaglie, mentre l'Unione Sovietica guidava con ampio margine sugli Stati Uniti. Ungheria e Jugoslavia finirono il torneo a pari punti; anche il numero di punti squadra (contando i punti, cioè, come vittorie o sconfitte di squadra e non individuali) erano anche pari; la giuria, alla fine, diede il bronzo agli ungheresi adottando un altro spareggio tecnico.

Risultati assoluti

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Pos. Squadra Scacchiere Punti
Prima Seconda Terza Quarta Quinta (1ª riserva) Sesta (2ª riserva)
Finale A
    Unione Sovietica GM[2] Tigran Petrosyan GM Boris Spasskij GM Michail Tal' GM Leonid Štejn GM Viktor Korčnoj GM Leŭ Paluhaeŭski 39,5
    Stati Uniti GM Robert Fischer GM Robert Byrne GM Pál Benkő GM Larry Evans William Addison GM Nicolas Rossolimo 34,5
    Ungheria GM Lajos Portisch GM László Szabó GM István Bilek GM Levente Lengyel MI[3] Győző Forintos MI László Bárczay 33,5
4   Jugoslavia GM Svetozar Gligorić GM Borislav Ivkov GM Bruno Parma GM Aleksandar Matanović GM Milan Matulović GM Dragoljub Čirić 33,5
5   Argentina GM Miguel Najdorf GM Oscar Panno MI Julio Bolbochán MI Raúl Sanguineti MI Raimundo García MI Samuel Schweber 30
6   Cecoslovacchia GM Luděk Pachman GM Vlastimir Hort GM Miroslav Filip GM Lubomir Kaválek MI Vlastimil Jansa MI Maximilián Ujtelky 29,5
7   Bulgaria MI Nikolaj Minev GM Milko Bobocov GM Georgi Tringov GM Nikola Pădevski MI Atanas Kolarov MI Ljuben Popov 28,5
8   Romania GM Florin Gheorghiu MI Victor Ciocâltea MI Theodor Ghiţescu Bela Soós MI Dolfi Drimer Traian Stanciu 26,5
Finale B
15   Paesi Bassi MI[3] Hans Bouwmeester MI Lodewijk Prins MI Coenraad Zuidema MI Christian Langeweg Hans Ree G. Kapsenberg 37
16   Polonia MI Jacek Bednarski MI Zbigniew Doda Jerzy Kostro MI Bogdan Śliwa Witold Balcerowski Andrzej Filipowicz 31,5
17   Austria Alexander Prameshuber Anton Kinzel Franz Stoppel Felix Winiwarter Karl Janetschek George Schubirz 30
Finale C
29   Italia MI[3] Stefano Tatai Guido Cappello Alvise Zichichi Elio Romani Federico Norcia 38
30   Mongolia MI Lhamsuren Myagmarsuren MI Tudev Ujtumen T. Tsagan Damdzinhav Zorigt G. Badamgarav Gonchich Chalkhasuren 33,5
31   Filippine Renato Naranja Edgar De Castro Rosendo Carrean Balinas Florencio Campomanes Rodolfo Viajar Milagros Campomanes 31
Finale D
43   Sudafrica Kurt Dreyer Piet Kroon Anthony Heyns Peter Hangelbroek Harold Price Leon Wilken 28
44   Messico Alfredo Iglesias Armando Acevedo José Joaquín Araiza Vázquez Joaquín Camarena Simón Delgado Filiberto Terrazas 24,5
45   Bolivia Julio García Soruco Gustavo Martínez Hernan Salazar Juan Carvajal Felipe Navarro 22

Risultati individuali

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Furono assegnate medaglie ai giocatori di ogni scacchiera con le tre migliori percentuali di punti per partita.

Giocatore Punti Partite %
Prima scacchiera
    Tigran Petrosyan 11,5 13 88,5
    Bobby Fischer 15 17 88,2
    Wolfgang Uhlmann 13 18 72,2
    Kaarle Ojanen
Seconda scacchiera
    Oscar Panno 14 18 77,8
    László Szabó 11 15 73,3
    Heikki Westerinen 14,5 20 72,5
Terza scacchiera
    Michail Tal' 12 13 92,3
    Rosendo Balinas 15,5 20 77,5
    István Bilek 11,5 15 76,7
Quarta scacchiera
    Christian Langeweg 12 15 80,0
    Aleksandar Matanović 10,5 14 75,0
    Leonid Štejn 9 12
Quinta scacchiera (1ª riserva)
    Viktor Korčnoj 10 13 80,8
    Milan Matulović 12 15 80,0
    Hans Ree 11 15 73,3
Sesta scacchiera (2ª riserva)
    László Bárczay 11 12 91,7
    Leŭ Paluhaeŭski 11 14 78,6
    İsmet İbrahimoğlu 10 13 76,9

Medaglie individuali per nazione

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Nazione       Totali
  Unione Sovietica 3 2 0 5
  Ungheria 1 1 1 3
  Paesi Bassi 1 0 1 2
  Argentina 1 0 0 1
  Jugoslavia 0 2 0 2
  Stati Uniti 0 1 0 1
  Filippine 0 1 0 1
  Finlandia 0 0 2 2
  Germania Ovest 0 0 1 1
  Turchia 0 0 1 1
  1. ^ Sebbene sia generalmente chiamato maschile, era in realtà aperto a giocatori di entrambi i sessi: il Cile schierò infatti i questa edizione una donna, Berna Carrasco, come prima riserva.
  2. ^ Grande maestro
  3. ^ a b c Maestro Internazionale

Collegamenti esterni

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