Pennabilli
Pennabilli (La Pénna in romagnolo[5]) è un comune italiano di 2 622 abitanti[2] della provincia di Rimini in Emilia-Romagna.
Pennabilli comune | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mauro Giannini (Lega Nord - Identità montana) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 43°49′08.4″N 12°15′59.76″E / 43.819°N 12.2666°E |
Altitudine | 629 m s.l.m. |
Superficie | 69,66[1] km² |
Abitanti | 2 622[2] (31-8-2022) |
Densità | 37,64 ab./km² |
Frazioni | Ca' Romano, Maciano, Miratoio, Molino di Bascio, Ponte Messa, Scavolino, Soanne, Passo Cantoniera |
Comuni confinanti | Badia Tedalda (AR), Carpegna (PU), Casteldelci, Maiolo, Montecopiolo, Novafeltria, Sant'Agata Feltria, Sestino (AR) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 47864 |
Prefisso | 0541 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 099024 |
Cod. catastale | G433 |
Targa | RN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 581 GG[4] |
Nome abitanti | pennesi |
Patrono | san Pio V |
Giorno festivo | 5 maggio |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisicaModifica
Il territorio del comune è interessato dal Parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello e fa parte della Comunità montana Alta Valmarecchia. Pennabilli è il secondo comune più alto della Provincia di Rimini, preceduto solo da Montecopiolo, ed il secondo comune più a sud della regione Emilia-Romagna, preceduto da Casteldelci.
StoriaModifica
Ritrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti umani nel territorio di Pennabilli all'epoca etrusca e romana. Durante le scorrerie barbariche della metà del I millennio d.C., le due alture impervie su cui sorge il capoluogo (ora chiamate "Roccione" e "Rupe"), servirono da rifugio alle popolazioni stanziate nei dintorni e lungo il fiume Marecchia. Ebbero così origine le comunità di "Penna" e "Billi" i cui toponimi (l'uno derivante dal latino "Pinna", vetta, punta, l'altro da "Bilia", cima tra gli alberi) fanno riferimento alla caratteristica conformazione dei due colli. Penna si sviluppò come borgo, Billi fu rocca dei Malatesta; se ne ha menzione già nel 962, quando dall’imperatore Ottone fu data in feudo ai conti di Carpegna.[6][7] I due borghi furono poi sotto la giurisdizione della Massa Trabaria.[7] L'unione con il vicino castello di Billi avvenne nel 1350 con la posa della "pietra della pace" nella piazza del mercato sorta tra i due nuclei abitati. Il comune passò più volte sotto l'influenza dei Malatesta, dei Montefeltro, dei Medici e dello Stato Pontificio. Nel 1572, con il trasferimento della sede vescovile da San Leo, papa Gregorio XIII lo insignì del titolo di "Città". Pennabilli è tuttora sede della diocesi di San Marino-Montefeltro.
Nell'Italia unita il comune di Pennabilli è appartenuto alle Marche (provincia di Pesaro e Urbino) fino al 15 agosto 2009, quando ne è stato distaccato, congiuntamente ad altri sei comuni dell'Alta Valmarecchia, in attuazione dell'esito di un referendum svoltosi il 17 e 18 dicembre 2006. Contro la variazione territoriale la regione Marche ha proposto ricorso alla Corte costituzionale, che lo ha ritenuto infondato e respinto.[8]
Dal 20 maggio 2010 Pennabilli è entrato a far parte del club italiano di Bandiera arancione. Nella prima metà del febbraio 2012 il territorio comunale è stato uno dei più colpiti da un'eccezionale nevicata, che ha raggiunto anche i 3 metri nel centro del paese.
Monumenti e luoghi d'interesseModifica
Architetture religioseModifica
- Duomo di Pennabilli, cattedrale della diocesi di San Marino-Montefeltro;
- Santuario della Madonna delle Grazie (secoli XII - XVI);
- Eremo della Madonna del Faggio, sito in località Bascio[9]. Fa parte del complesso anche la chiesa di San Lorenzo diacono e martire[10].
Architetture civiliModifica
- Museo diffuso I luoghi dell'anima ideato da Tonino Guerra, composto da sette installazioni: L'Orto dei Frutti Dimenticati (ove convivono installazioni artistiche e varietà antiche di alberi da frutto[11]), La Strada delle Meridiane, Il Rifugio delle Madonna Abbandonate, Il Santuario dei Pensieri, L'Angelo coi Baffi, Il Giardino Pietrificato (in località Castello di Bascio), La Madonna del rettangolo di Neve (in località Poggio Bianco). Le installazioni sono visitabili tutti i giorni gratuitamente.
- Palazzo del Bargello
- Palazzo della Ragione, detto Le Logge.
- Palazzo baronale dei principi di Carpegna (rudere) in frazione Scavolino.
- Ex-Palazzo Comunale con il caratteristico portico.
- Borgo antico di Molino di Bascio.
Architetture militariModifica
- Antiche mura malatestiane, in via della Vigna, in via dei Pensieri sospesi e in via del Roccione. Di particolare rilievo il torrione.
-
via dei Pensieri Sospesi dedicata a Tonino Guerra
-
Il cosiddetto Castello di Penna, un tratto caratteristico delle Mura Malatestiane
- Torre di Maciano, in frazione Maciano.
- Torre di Bascio, in località Molino di Bascio.
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniereModifica
Secondo i dati ISTAT[13] al 31 dicembre 2014 la popolazione straniera residente era di 152 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate, in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente, erano:
CulturaModifica
Pennabilli e il TibetModifica
Pennabilli è stretta da un forte legame con il Tibet, che risale al XVIII secolo, quando padre Orazio Olivieri partì dalla città dei Malatesta per fondare una missione cattolica a Lhasa. Nella capitale tibetana creò un ottimo rapporto con i monaci e la popolazione; portò la prima stamperia a caratteri mobili e scrisse il primo dizionario italo-tibetano, che fu successivamente tradotto anche in inglese. Nel 1994, Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, visitò Pennabilli per celebrare il 250º anniversario della morte del missionario (15 giugno): in quell'occasione scoprì una lapide sulla facciata della casa natale del frate cappuccino.
Nel 2005 si ebbe una seconda visita del Dalai Lama, durante la quale fu inaugurata una struttura metallica a ricordo del missionario pennese. Posta sul colle che domina il paese, è composta da una campana affiancata da tre mulini di preghiera tibetani o manikorlo (liberamente azionabili dai visitatori). La campana è il calco della campana originale della missione di padre Orazio in Tibet. Ciascuna ruota della preghiera presenta in rilievo il mantra buddhista Oṃ Maṇi Padme Hūṃ (in sanscrito ॐ मणि पद्मे हूँ), cioè Salve o Gioiello nel fiore di loto. Secondo la religione tibetana, il gesto di girare la ruota della preghiera assume il significato di un'invocazione rivolta verso il cielo, proprio come il suono di una campana.
MuseiModifica
- Museo del calcolo Mateureka, uno dei pochi musei italiani dedicati alla storia della matematica e degli strumenti di calcolo. È ospitato nelle sale dell'antico Palazzo comunale.
- Museo diocesano del Montefeltro "A. Bergamaschi". È nell'antico Palazzo comunale.
- Museo naturalistico di Pennabilli.
- Il mondo di Tonino Guerra, museo sito nei locali della chiesa della Misericordia.
TeatriModifica
- Teatro Vittoria.
EventiModifica
- Processione dei giudei: rievocazione della Via Crucis. Si svolge il Venerdì Santo. Il corteo parte dalla chiesa della Misericordia e sfila dal castello di Penna a quello di Billi. Al termine viene rappresentata la rievocazione della Passione di Gesù[14];
- Artisti in piazza: festival internazionale di arti performative, dal 1997 si svolge ogni anno tra la fine di maggio e l'inizio di giugno[15];
- Mostra Mercato Nazionale dell'Antiquariato: rassegna storica d'arte antica, dal 1970 si svolge nel luglio di ogni anno[16].
EconomiaModifica
ArtigianatoModifica
Sono diffuse attività nei campi dell'arte del ricamo e della tessitura, con la realizzazione di tappeti e di coperte di lana, impreziositi da elementi decorativi richiamanti il mondo pastorale.[17]
Nella località di Ponte Messa si trova inoltre un grande impianto di produzione di farmaci.
AmministrazioneModifica
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
24 giugno 1985 | 6 giugno 1990 | Vasco Fucili | Democrazia Cristiana | Sindaco | [18] |
6 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Roberto Busca | Democrazia Cristiana | Sindaco | [18] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Renzo Baldoni | lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [18] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Francesco Donati | lista civica di centro-destra | Sindaco | [18] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Stefano Paolucci | lista civica di centro-destra | Sindaco | [18] |
8 giugno 2009 | 30 marzo 2010 | Antonio Valli | lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [18] |
17 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Lorenzo Valenti | lista civica Una storia nuova | Sindaco | [18] |
5 giugno 2016 | 4 ottobre 2021 | Mauro Giannini | lista civica Identità montana | Sindaco | [18] |
4 ottobre 2021 | in carica | Mauro Giannini | lista civica Identità montana | Sindaco | [18] |
SportModifica
La squadra di calcio locale è il Pennabilli Calcio, che ha disputato campionati dilettantistici.
NoteModifica
- ^ http://www.comuni-italiani.it/099/024/clima.html
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 567.
- ^ Pennabilli nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 10 agosto 2021.
- ^ a b Pennabilli | Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 10 agosto 2021.
- ^ La Valmarecchia rimane in Romagna
- ^ Bascio. Eremo Madonna del Faggio, su ambiente.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
- ^ Torre e castello di Bascio, su appenninoromagnolo.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
- ^ Orto dei frutti dimenticati Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive. su www.montefeltro.net.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'8 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2019).
- ^ Processione dei Giudei, su lavalmarecchia.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
- ^ http://www.artistiinpiazza.com
- ^ http://www.pennabilliantiquariato.net/
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
- ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
BibliografiaModifica
- Roland Guenter e Tonino Guerra. Aufbruch in Troisdorf. Herausgegeben vom Kulturamt der Stadt Troisdorf. Essen, 1992.
- Roland Guenter. Poetische Orte. Im Tal der Marecchia zwischen dem Hochappennin und Rimini. Essen, 1998.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pennabilli
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Pennabilli
- Wikinotizie contiene l'articolo Referendum popolare alta Valmarecchia, 18 dicembre 2006
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su comune.pennabilli.rn.it.
- Pennabilli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pennabilli, su sapere.it, De Agostini.
- Pennabilli Sito ufficiale Pro Loco Pennabilli
- Antiquariato, Mostra Mercato Sito ufficiale della Mostra Mercato Nazionale Antiquariato di Pennabilli
- sito del Festival Artisti In Piazza che si tiene a Pennabilli, su artistiinpiazza.com.
- Mateureka: Museo del calcolo, su mateureka.it.
- I Luoghi dell'Anima Museo I Luoghi dell'Anima di Tonino Guerra
- Legge 3 agosto 2009, n. 117, in materia di "Distacco di comuni dalle Marche all’Emilia-Romagna"
- L'Emilia-Romagna ha 7 comuni in più - La mappa della provincia di Rimini con i nuovi 7 comuni
Controllo di autorità | VIAF (EN) 133720076 · SBN UBOL002695 · GND (DE) 4461373-8 · J9U (EN, HE) 987007552700005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82164430 |
---|