Pietro d'Acquarone
Pietro d'Acquarone | |
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Ministro della Real Casa | |
Durata mandato | 1939 – 4 giugno 1944 |
Predecessore | Alessandro Mattioli Pasqualini |
Successore | Falcone Lucifero |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 23 gennaio 1934 – 2 giugno 1946 |
Incarichi parlamentari | |
Membro della commissione delle forze armate (17 aprile 1939 – 5 agosto 1943) |
Pietro d'Acquarone (Genova, 9 aprile 1890 – Sanremo, 13 febbraio 1948) è stato un politico, militare e imprenditore italiano.
BiografiaModifica
Conte, fu fatto duca dal Re Vittorio Emanuele III, che mutò il suo cognome da Acquarone in d'Acquarone. Gentiluomo di Palazzo della Regina, nominato senatore del regno il 13 gennaio 1934, ministro della Real Casa dal 1939 al 4 giugno 1944, ministro onorario della real Casa dal 4 giugno 1944 alla morte.
Cariche ricoperte:
- Fondatore e direttore della società anonima finanziaria "Ditta Trezza" di Verona (1924).
- Consigliere finanziatore della società editrice il quotidiano "L'Arena" di Verona (20 novembre 1929 - 8 aprile 1949).
- Generale di brigata dal 24 maggio 1943.
- Amministratore dell'opera pia Martínez
- Ufficiale d'ordinanza onorario del principe di Piemonte Umberto di Savoia.
- Vicepresidente della camera di commercio di Verona.
Nel marzo del 1940 chiese informalmente a Galeazzo Ciano quali fossero le possibilità di evitare l'ingresso in guerra dell'Italia.
In qualità di principale collaboratore del re Vittorio Emanuele III esercitò un ruolo di grande rilievo nella caduta del fascismo del luglio 1943, facendo da intermediario fra il sovrano, gli esponenti politici del prefascismo e alcuni membri del Gran consiglio del fascismo, al fine di rimuovere Mussolini, nominare al suo posto un governo non fascista e concordare con le Forze armate angloamericane la fine delle ostilità.
In seguito all'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si porta con la famiglia reale e Badoglio verso il sud Italia.
Dopo la nomina di Umberto di Savoia a luogotenente generale del Regno il 5 giugno 1944, si ritirò a vita privata. Gli successe in qualità di ministro della real casa Falcone Lucifero.
È il nonno paterno del giornalista Filippo d'Acquarone, figlio del figlio Luigi Filippo e di Emanuela Castelbarco Pindemonte Rezzonico (figlia a sua volta di Emanuele Alberto Castelbarco e di Wally Toscanini).
OnorificenzeModifica
Onorificenze italianeModifica
Cavaliere ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro | |
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia | |
Medaglia d'argento al valore militare | |
Medaglia di bronzo al valore militare | |
Croce al merito di guerra | |
Onorificenze straniereModifica
Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta | |
Cavaliere della Legion d'onore (Francia) | |
DecorazioniModifica
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Pietro d'Acquarone
Collegamenti esterniModifica
- Pietro d'Acquarone, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro d'Acquarone, su sapere.it, De Agostini.
- Pietro d'Acquarone, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro d'Acquarone, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 257680149 · ISNI (EN) 0000 0003 7914 3778 · WorldCat Identities (EN) viaf-257680149 |
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